martedì 6 novembre 2012

M. G. Ferraris. Dedicata a R. Minissi

Dopo la lettura di una raccolta poetica di:
Adonis- ( Ali Ahmad Said Esber)

Vivere a Parigi e sognare Damasco,
inseguire le parole e saper
danzare con la scrittura: la grafia
sinuosa, armoniosa, ritmica, lieve
disegno leggero, come la danza.
Una traccia per la conversazione:
una vera ricerca d’umanità:
visioni surreali, metafore
metafisiche, ricerca essenziale.
“Imparare l’alfabeto delle onde
per saper meglio leggere le sponde”,
vivere le stagioni della vita
confuse con l’eternità del tempo:
l’inverno con la sua solitudine,
l’estate con i suoi facili esodi,
l’autunno che si insinua ventoso
in ogni stagione, malvisto ospite.
Il vento che danza giammai firma
le lettere che scrive e non ricorda.
Messaggio di luce che mai riposa
e non ha ombre vane da indossare!
Adonis, il poeta, voce profonda,
cantore instancabile della vita
e dei suoi ritmi leggeri, sei gioioso
dialogo d’oriente e d’occidente.

Maria Grazia Ferraris


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