Lidia Guerrieri, collaboratrice di Lèucade |
La
conosciamo la polifonia
della violenza, noi donne, da sempre,
e quanto sia difficile il cammino
in equilibrio sulle mareggiate;
sappiamo il buio di certe vertigini
dove l'Io si ferisce, noi creature
dalle maree profonde
sospese sopra abissi o vette d'oro,
perse talvolta nei nostri pantani.
E il nodo duro e il disorientamento
quando la verità perde la strada
di fronte al volto oscuro dell'amore
e sopra il primo gradino c'incanta
l'insicurezza a chiederci
se nostra fu la colpa; e conosciamo
la lama di uno sguardo che raggela,
e la parola rovente che uccide.
della violenza, noi donne, da sempre,
e quanto sia difficile il cammino
in equilibrio sulle mareggiate;
sappiamo il buio di certe vertigini
dove l'Io si ferisce, noi creature
dalle maree profonde
sospese sopra abissi o vette d'oro,
perse talvolta nei nostri pantani.
E il nodo duro e il disorientamento
quando la verità perde la strada
di fronte al volto oscuro dell'amore
e sopra il primo gradino c'incanta
l'insicurezza a chiederci
se nostra fu la colpa; e conosciamo
la lama di uno sguardo che raggela,
e la parola rovente che uccide.
Grazie, Professore.
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