Il profumo del tiglio
Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade
Giornata calda...
Lei si affaccia
all'orlo del pozzo : sale dal profondo un respiro fresco.
Sullo specchio
dell'acqua ,laggiù, vede
tremula la sua immagine che le strappa
un sorriso; vorrebbe bere quell'acqua
fresca ma scuote la testa e va.
E' già
tardi e il cammino da fare è ancora molto. Ogni giorno
la cercano , la chiamano, spesso con urgenza deve correre da un posto
all'altro, da una casa all'altra. Di sera
tarda poi le chiamate sono così fitte che non può rispondere a tutte.
"Pazienza, dice tra sé, faranno
come possono, anche senza di me."
Quando è stanca cerca il caro amico, il tiglio fiorito ...
Si siede alla sua ombra e l'albero sembra che l'aspetti: le fronde
ricche e profumate prendono a oscillare
come in una danza lenta , riposante... Lei respira con loro e il tiglio
la ristora. Riprende il cammino, ora si
sente pronta a gareggiare , come ogni
giorno, con l'insuperabile regina della
luce, la bella Aurora.
Anche Lei ha grazia
e splendore, lo sa, e per questo tutti l'adorano, e la cercano per fare sempre
bella figura. Dove Lei interviene il
successo è assicurato, è per questo che si sforza di non mancare mai . Ogni giorno corre e corre...instancabile!
Tra le sue doti c'è anche la gentilezza, anzi, è proprio la gentilezza che rende completo il
suo essere. Ma il tempo non guarda in
faccia a nessuno, il tempo passa, anche per Lei.
_ Tu corri troppo, amica, vuoi essere presente
ovunque....attenta, ti vedo stanca...
Aurora si fa vanto della sua freschezza, con parole di
sottinteso vuole mettere in evidenza la
sua superiorità. Ma l'altra non
raccoglie la provocazione, sa che ogni giorno la presenza di Aurora nel mondo
è di breve durata. Potrebbe rinfacciarle la differenza tra loro, ma alla
fine, anche se si stanca molto , lei è
lieta della sua vita. Le piace essere cercata, ammirata...certo che sì, è
ambiziosa anche lei, lo riconosce. Però
il suo amico Sole l'ammira e le sorride tutto il giorno, l'ombra degli alberi
la conforta, il tiglio la ristora, l'acqua delle sorgenti la vivifica, insomma
la Natura l'ama e lei ama e appartiene
alla Natura. Si sente felice.
Al contrario di Aurora Lei è sempre splendente, gioiosa, e intorno a sé sparge il piacere.
La sua felicità sta proprio
in questa consapevolezza: nessun pensiero offusca la sua fronte liscia, nessuna preoccupazione
viene a guastare il suo eterno
buonumore. Insomma è sempre uguale a se
stessa: Lei è la Bellezza!
Ma il mondo non è
sempre uguale a se stesso. Gli uomini cambiano, le situazioni precipitano; si
sospendono le feste, si offuscano gli incontri amorosi...si
diradano anche le richieste della sua presenza. In certi ambienti, i più
spensierati, i più lussuosi, lei, la Bellezza, è ancora molto ricercata, e
sempre con maggiori esigenze.
Tuttavia il correre
da una parte all'altra, freneticamente, a Lei non dà più la gioia che provava
prima, in mezzo alle giovani di
modeste condizioni, che si accontentavano di poco: un sorriso luminoso, una
luce nello sguardo, una risata argentina. Il suo dare gioia le tornava indietro moltiplicato,
poiché lei stessa gioiva della gioia semplice. Ora la stanchezza , la noia, si
fanno sentire come un malessere; non ci sono respiri tra gli alberi, né
freschezza alle sorgenti. Persino
l'amato tiglio sembra avere perduto il suo profumo.
Bellezza sta cambiando volto, va perdendo gioia.
SE ne accorge Aurora, e un poco se ne dispiace, ma
mentre la osserva dall'alto dei
suoi colori, non resiste a vantare la
sua vittoria:
_ Troppo corresti, troppa luce sprecasti! Ora ti spengi
mentre io, come sempre, ogni giorno mi accendo e dò luce al mondo.
Bellezza tace mortificata. Non si sente colpevole di
niente. Non è per causa sua che il mondo è cambiato. Non è colpa sua se sono
sempre di più quelli che non la cercano.
Percorre lentamente quei sentieri che prima la vedevano
correre senza nemmeno rivolgere a loro una sguardo. Cammina lungo un torrente a capo chino, stanca e rattristata.
Raggiunge una sorgente che spesso
l'ha dissetata.. Ma ahimè , l'acqua non scorre più limpida...più avanti c'è
la cascata...e non ha più la voce
d'argento. Che tristezza!
Infine Bellezza va
in cerca di uno specchio.
Si specchia. Ma ecco
la peggiore delle sorprese.: lo specchio
non rimanda nessuna immagine...
Edda Conte- 2021
La
Piazza del Merlo Canterino
La Bella Magnolia quasi secolare è stata tagliata!
Merlo guarda: tutto il giardino gli sembra un deserto. Lo
coglie un senso di abbandono, una privazione insostenibile di fronte al cumulo di rami ammassati al piede del
tronco rossastro, come di sangue. I rami
della magnolia, con le foglie grandi ancora forti attaccate come figli alla
madre, gli ricordano giorni felici, albe e tramonti ricchi di amorosi canti.
Ora c'è quel prato verde inospitale, dove non può neppure scavare il terriccio in cerca di qualche vermetto
sepolto. Non resta che andarsene. Si muove lentamente, a saltelli, di
malavoglia, infine spicca un volo
disordinato e, senza allontanarsi molto, si ferma tra i rami di un platano,
nella vicina piazzetta.
Sotto il platano c'è una panchina, sulla panchina due
giovani abbracciati.
E' l'ora del tramonto, tra poco sarà buio.
Merlo, come tutti gli uccelli , si prepara a dormire, ma ha
la tristezza in fondo al cuore e non riesce a prendere sonno.
Il capino nero si inclina da un lato in cerca del tepore
tra le penne, il becco giallo trova rifugio sotto l'ala...ma il sonno non
viene.
C'è un pizzicore che gli risale lungo il corpo, un piccolo
fremito tra le piume del collo gli solletica l'ugola. Lui combatte con la
voglia di sonno che non vuol venire. E'
ora di dormire, lo sa, glielo dice quell'orologio biologico che Madre Natura
gli ha donato al momento della nascita.
C'è tanto silenzio tutto intorno, eppure c'è qualcosa che
lo disturba. Senza rendersi conto Merlo ora combatte anche con la voglia di
cantare...
Un chiarore diffuso laggiù, in basso, gli sollecita
l'istinto sessuale..
Merlo vorrebbe
cantare al mondo il suo bisogno d'amore, ma non può , perché ha sonno, e la lotta tra un richiamo e
l'altro che partono dai suoi istinti naturali , lo stanca, lo sfinisce.
Intanto la notte avanza; il lampione sotto il platano
continua a spargere la sua luce rosata su tutta la piazza.
Si sa che la luce
sollecita i merli al canto, e il cantare è richiamo d'amore.
Merlo,
nonostante il dolore per la scomparsa
della Magnolia, è un merlo canterino...; perché dunque stupirsi che in piena
notte si sia messo a cantare? Una voce ,
da poco lontano , risponde con altre note: è un canto di femmina, una femmina
insonne che risponde al suo
richiamo. Merlo si erge tutto, piega il
collo come in ascolto...vola più su ; ora è proprio
sul ramo più alto del platano.
Com'è bello , tutto nero come la notte, eretto , il becco
giallo che si indovina nel suo festoso apri e chiudi al canto melodioso, forte,
maschio! Canta senza respiro, così,
tutta la notte.
La prima luce da Oriente apre un lucore che pian piano si
diffonde nel cielo pallido. Un coro di
gorgheggi desta la Natura; la tenue
brezza di terra sommuove l'aria della prima ora, mentre la Luce fa da
ancella alla splendida Aurora. Brillano i lunghi capelli come oro fino, la
veste del colore dello zaffiro ondeggia
dolcemente sui piedi rosati: sotto i
passi leggeri tutta la volta celeste si colora.
E' nato un altro giorno.
Merlo, stanco di tutto il canto notturno, balza di gioia:
ha riconosciuto
la Bellissima , pensa
che sia venuta fino lì solo per
lui. E' venuta a cercarlo, ora che non
vive più sulla Magnolia...
Il suo canto si fa ancora più squillante, è richiamo
d'amore , ma anche di somma gratitudine per la splendida Aurora portatrice di
un nuovo giorno.
Da allora sulla piccola piazza c'è sempre un merlo che canta, giorno e notte. La chiamano Piazza del Merlo Canterino.
Edda Conte- Marzo 2021
Cosa dire dei tuoi due racconti, seme mio d'amore? Ripetere giova e allora parliamo del primo. Non è una favola, è una storia bellissima, che Rodari e Calvino insieme ti invidierebbero - o forse sarebbero fieri di te, visto che l'invidia è l'anti- sentimento -.
RispondiEliminaHai concepito partendo dal famoso tiglio, ormai amico inedulibile di entrambe per contagio spirituale, un'allegoria densa di pathos e di malinconia della
nostra esistenza. La Bellezza è ricercata più che mai, ma non 'salverà il mondo', perchè gli uomini hanno saputo renderla povera cosa... Si sopravvive, e se l'Aurora, il Sole, le stelle e la Luna continuano ad alternarsi e a svolgere sereni i loro compiti, la bellezza ha corso tanto per ritrovarsi priva del senso profondo che un tempo le apparteneva. Il mondo è cambiato, si è sfiancato, intorpidito, e la Bellezza, quella vera, non ha più senso di esistere. Prova a specchiarsi e non finisce come Narciso, ma ancor peggio, in quanto si accorge di non esistere. Un racconto che è lezione, poesia, nostalgia del perduto e ammonimento per ognuno di noi. Un tuo autentico gioiello. Anche il secondo sembra una favola... Ho sorriso, mio Lillà, ma mi sono anche commossa. Il tuo merlo canterino,sfrattato sul platano è il simbolo, l'archetipo dei miracoli poetici della Natura. La sua storia sottende infinite altre storie: l'offesa arrecata dall'uomo alla magnolia;la capacità del merlo, elemento del Creato, di ripristinare un equilibrio, di creare altro spazio,
non solo per vivere, ma per ricominciare l'eterna favola dell'Amore! E quale pennello hai adoperato, mia toc ad eden, per le descrizioni? 'La luce fa da ancella alla splendida Aurora': hai una giovinezza che travalica ogni immaginazione... Sei l'immaginazione! Spandi luce e crei presagi di luce! Inoltre insegni che non esiste buio che spenga il canto e l'Amore. Grazie di essere al mio fianco ogni giorno. Ti voglio un mondo di bene!
A queste parole di generoso affetto nei miei confronti risponderò in privato, perché solo alla sfera del sentimento appartengono.
RispondiEliminaQui, sulle pagine di questo blog che ogni giorno di più apre vasti orizzonti a chi ama la cultura e la comunicazione, dirò solo grazie Nazario e grazie Maria, che continuate a credere nella forma ideale dell'amicizia tra scrittori e poeti, i quali senza spirito di competizione scambievolmente si leggono e talora aggiungono parole di apprezzamento , o qualche utile commento che fa riflettere.
Grazie !
Edda Conte