Sogno
Se mi apri la porta
entrerò nel tempio dei fiori
sull'isola di sole e di mare
che sempre mi illumina il cuore.
Mi accoglierà il ginestrone fiorito
il pancrazio prezioso
la lavanda e i narcisi dei campi
il fiore del mirto sulle siepi
sempre caro alla Dea.
Tra i sassi caldi di misteri
della Necropoli antica
pregherò la Storia di fermare il tempo
e sarò vita
sui sentieri che il mito ricorda .
A Ponente il mare di bianche scaglie
sull'azzurro che il vento colora di viola
manda a riva l'onda ...
trasparenze di cristallo e seta
sulla pelle.
Non lasciarmi fuori da tuo mondo di luce.
Edda Conte, al tempo della pandemia
Marzo 2021
Edda, seme mio d'amore, sembra incredibile che tu abbia composto questi versi adesso. Li ho letti pensando alla Sardegna che tanto hai amato, l'ho vista, con il 'ginestone fiorito', 'il pancrazio' e soprattutto il 'fiore del mirto delle siepi'... La porta è forse un'allegoria sublime? Una richiesta di entrare in quel mondo di alberi, mare, natura per un frammento d'eternità? L'ho voluta leggere così... e ti ho vista con la mano intrecciata a un'altra mano. Forse era un mio sogno proiettato su di te, così viva e pulsante nelle corde dell'anima... La lirica è un Sogno e stordisce! Mi hai fatto viaggiare con te, toc ad eden... Grazie, ogni giorno grazie. Ti voglio bene!
RispondiEliminaTi ringrazio, come sempre, delle stupende parole che usi per commentare i miei scritti.
RispondiEliminaNon devi meravigliarti di niente. Per un misterioso dono si è fermato in me lo spirito del tempo andato. Questo "Sogno" è Amore in tutti i suoi aspetti.
grazie per la sensibilità grande che sempre dimostri.
Un abbraccio, Edda.