mercoledì 12 febbraio 2020

PASQUALE BALESTRIERE: "IL POETA UMBERTO CERIO CI HA LASCIATI"



UMBERTO CERIO

IL POETA UMBERTO CERIO CI HA LASCIATI

Pasquale Balestriere,
collaboratore di Lèucade

Con grande commozione e dolore annuncio agli amici di Lèucade che, nella sera del 10 febbraio scorso, il poeta Umberto Cerio di Larino (CB) ha concluso la sua esistenza terrena.  È stato, fino a quando ha potuto, un fedelissimo del nostro blog, occupando con dignità e autorevolezza di contenuti queste pagine. A chi l’ha conosciuto e amato resta il ricordo di una persona affettuosa e gentile, generosa e leale, di un professore di lettere colto e sensibile, di un poeta commosso e ispirato. Studioso del mondo classico, ne accoglieva nel suo universo creativo -specie attraverso i miti- gli impulsi primigeni e fecondi, ma innanzitutto fondanti della vita, di ogni vita; il cui dramma e la cui bellezza sono eterni e ubiqui, al di là di qualsiasi barriera spazio-temporale.
Ma questo è il momento del dolore e del ricordo. A lui e ai sui versi dedicheremo più in là lo spazio dovuto.  Intanto resta la certezza che Umberto Cerio ci lascia in eredità un mondo poetico di grazia e di bellezza.
Carissimo Umberto, ti accompagni il nostro affetto e un saluto che -credo- non ti sarebbe dispiaciuto: “Atque in perpetuum   ave atque vale”.                                       

Pasquale Balestriere

                            da IL MIO EXODUS

    TUA FREDDA BORA
     (A Umberto Saba)

Ora che vorrei e non so più
migrare, lungo grido mi rattiene
e  pallido orizzonte sfiora
la mia memoria che dilaga.

Ora che vorrei inquiete fughe
sul nostro Adriatico tentare,
tenera sera ci sorprende
e sul torbido mare affiora
un’urna antica di avi sconosciuti.

Ora che vorrei e non so più
gridare, tua fredda bora mi dà voce
e amara solitudine divora
un sole che d’intorno cade.

(21, sera di febbraio, 2002)



LA SPELONCA DI CALIPSO

(Endecasillabi per Odisseo)

Andrò nella spelonca di Calipso
a cercare il giaciglio con le rose
preparato al riposo di Odisseo.

S’offusca Ogigia nel profumo d’onda
che sale al cielo ed Odisseo consuma
sette anni di sofferte nostalgie.

La coppa è ancora piena del veleno
ingannatore e i giorni sono lenti,
come la morte, e la spelonca è vuota.


                  ALBA

Quando al volo di una randagia
gazza l’urlo del giorno
s’insinua nel mio silenzio
-fatto sacro da presenze d’ombra-
e il vento di marzo, furioso,
freme sui vetri con luce d’alabastro,
ecco, il segno si fa chiaro,
un’altra vita invade lo stupore
del mattino, si frantumano i pensieri
e l’alba e lì, come un prodigio!

Peregrino d’altri tempi,
ad altro viaggio il cuore s’incammina.

Umberto Cerio



12 commenti:

  1. Con il cuore a pezzi esprimo il mio cordoglio per la Sua dipartita che mi ha letteralmente sconvolto. Tramite questo Blog avevo acquisito un vero amico, un vero poeta la cui umiltà, mitezza e saggezza mi erano divenute proverbiali. Mi sentivo e mi sentirò sempre onorato averlo conosciuto e dialogato con Lui anche se solo per telefono. Conserverò, ancora con più gelosia, quanto di Suo pensiero sulle mie nella e fuori dalla mia pubblicazione. Che il Dio, padrone della morte, conservi in una teca stracolma di luce la Sua anima pia. Spero avere la forza d'animo di esprimere ai famigliare le mie più profonde condoglianze.Pasqualino Cinnirella

    RispondiElimina
  2. Sapevamo, insieme all’amico Pasquale Balestriere, delle condizioni critiche del caro Umberto Cerio; ma la sua scomparsa, nonostante ciò, ci ha lasciati ugualmente impreparati e increduli. Il suo passo dell’addio è stato discreto, silenzioso, felpato; le corrispondenze, sempre più rade e sfuggenti, ci raccontavano di un distacco imminente, di un commiato consapevole e sofferto, benché fosse grande il suo spirito di combattente innamorato della vita e della poesia. Sensibile e raffinato ambasciatore del mito e della classicità, Umberto Cerio ci ha fatto dono di una poesia alta e degna, ovvero di quella “poesia onesta” (ancorché aristocraticamente colta) che Umberto Saba raccomandava agli addetti ai lavori. E Umberto Cerio ha saputo raccogliere quell’invito, ricorrendo ad una comunicazione di trasparente limpidezza e profondità, nel tentativo di rintracciare/trasmettere snodi e valori del mondo classico anche nella convulsa e aggrovigliata matassa del nostro vivere quotidiano; tentativo pienamente riuscito e lascito morale per chi crede fortemente nella bellezza della poesia.
    Per questo, carissimo Umberto, ti saluto con l’amicizia e con l’affetto di sempre. E mi piace credere che tu non sia partito davvero, perché, come sappiamo (e come anche tu sai bene), i poeti non muoiono mai.

    Umberto Vicaretti.

    RispondiElimina
  3. Sto in apnea, addolorato per la scomparsa dell'amico. E rabbioso con me stesso per non essermi più fatto sentire da lui, dopo la telefonata natalizia in cui mi confidava che stava per inviarmi il suo ultimo libro di poesie. Era affaticato e molto malinconico, ma con la consueta pacata dolcezza, mi ringraziò per essere riuscito, non ricordo con quale battuta, a strappargli un sincero sorriso. Non so, debole com'era, se abbia potuto provvedere all'invio dell'omaggio prezioso, ma vorrei tanto averlo qui, per farmi accompagnare nei momenti più tristi dal volo della sua poesia. E poter dire con lui: "il segno si fa chiaro, / un'altra vita invade lo stupore / del mattino, si frantumano i pensieri / e l'alba è lì, come un prodigio!".
    Franco Campegiani

    RispondiElimina
  4. Apprendo, tristemente, della scomparsa di Umberto Cerio e mi unisco al ricordo di Pasquale Balestriere ed al suo auspicio che l'accompagnino l'affetto di tutti i frequentatori dello scoglio di Lèucade.

    Sandro Angelucci

    RispondiElimina
  5. RICEVO E PUBBLICO

    Bellissimo, commosso necrologio. Quello che mi meraviglia è che non ci siano altri addii a questo compagno di cordata che ci ha lasciati per volare nei cieli come il suo “gabbiano bianco”.
    Io, Umberto Cerio, lo conoscevo pochissimo. Ne sentii parlare per la prima volta quando una pluripremiata poetessa saccheggiò a man bassa una sua lirica salendo poi, naturalmente, sul podio. Dopo lessi qualche sua poesia su questo blog ma nient'altro. Eppure queste liriche che l'amico Pasquale ha riportato mostrano, con pochi tratti, la profondità di uno scrivere non banale anche se ricco degli stilemi classici. Sic transit gloria mundi: si commenta solo per apparire o per quel “do ut des” che è il motore ormai di ogni azione umana. E sì, che siamo poeti! Addio, Umberto. Dall'Alto ti consoli di avere un'ammiratrice in più.

    Carla Baroni

    RispondiElimina
  6. "Non c’è solitudine al mondo
    più profonda delle solitudini
    vissute nella mente e nel cuore,
    e nel sangue aggrumato nei deserti.
    O mio sapiente Apollo,
    fammi del tuo oracolo sacra pianta
    di sempiterno mirto
    nell’inviolato tempio del silenzio."
    carissimo amico, non ci sarà mai silenzio con la tua poesia, ma le tue note continueranno a rimbombare loquaci nei meandri dell'anima. Controlla dall'alto che i nostri tentativi di raggiungerti fra le nuvole non siano vani.
    L'amico nazario

    RispondiElimina
  7. Per la scomparsa del Poeta Umberto Cerio mi unisco con una preghiera al cordoglio di tutti gli amici, poeti e non, al seguito di questo nostro importante blog e del Maestro che lo guida.
    Edda Conte

    RispondiElimina
  8. Mi scuso per il mio commento un tantino fuori luogo e dovuto al marchingegno selettivo di questo blog che, non facendo apparire per un certo lasso di tempo le risposte. mi aveva indotto a credere che non ci fosse coinvolgimento emotivo a questo triste avvenimento. Quindi sentite scuse a tutti coloro che si sono sentiti offesi dalle mie parole.

    Carla Baroni

    RispondiElimina
  9. Mi scuso per il mio commento un tantino fuori luogo e dovuto al marchingegno selettivo di questo blog che, non facendo apparire per un certo lasso di tempo le risposte. mi aveva indotto a credere che non ci fosse coinvolgimento emotivo a questo triste avvenimento. Quindi sentite scuse a tutti coloro che si sono sentiti offesi dalle mie parole.

    Carla Baroni

    RispondiElimina
  10. L’ultima volta che ho letto qualcosa di lui il caro Umberto, è stato nel settembre scorso, quando su Leucade pubblicava Il gabbiano:
    “Altro è il mio sogno lungo:
    Forse è quel gabbiano bianco che fugge
    e assapora la salsedine
    dell’aria in volo e in tuffi folli l’acqua
    che cela la sua preda disperata.”
    L’ho commentato con emozione: “ Il gabbiano che vola libero , giovane ed impetuoso, fuggendo la banalità del quotidiano …gli idola animi, della mente e del cuore diventano l’immagine guida che interpreta il vivere del poeta; gabbiani che vanno e …tornano carichi di esperienze, ma anche di “lente ferite”, persi i sogni e i desideri, in “anni lunghi”, ma desiderosi di ancore, di punti di riferimento “ancora stanco di cielo ventoso/ che cerca, come il mio cuore in ansia,/la tua casa e il tuo balcone. Ombre e attese, silenzi fascinosi accompagnano il viaggio in più tempi, a loro modo eloquenti, dolci, ma inquietanti: “ la nostra terra che chiama/nelle sere degli ultimi colpi/d’ali che non sanno parole..”. Una potente simbologia un raffinatissimo canto di U. Cerio. Mi rispondeva a ruota: “ Maria Grazia, puoi essere "in consonanza col volo del mio gabbiano". Le poesie sul mio gabbiano possono essere considerate un dono a tutti gli amici. Ti è possibile andare su una spiaggia solitaria, con piccoli scogli? Potrai osservare il volo e il riposo dei gabbiani e "sentire" il loro piccolo cuore che palpita. Troverai anche un gabbiano bianco e seguire il suo volo. Il resto darà un senso alla vita. Umberto Cerio.”
    Andrò su una spiaggia solitaria, caro Umberto, raccoglierò questo tuo ultimo dono per tutti gli amici: vola leggero col tuo gabbiano bianco!

    RispondiElimina
  11. RICEVO E PUBBLICO

    Cordoglio per il poeta Umberto Cerio.
    Ho conosciuto il poeta Umberto Cerio attraverso questo blog. Una comunità che tramite la poesia ha la grande capacità di avvicinarci. Ho letto con piacere ed emozione i suoi profondi versi. Esprimo con commozione il mio cordoglio per la sua inaspettata dipartita. Le sue poesie continueranno a mantenere in vita la sua essenza. Dono immenso per tutti noi e per i suoi cari, che fraternamente abbraccio.
    Serenella Menichetti

    RispondiElimina

  12. RICEVO E PUBBLICO
    Buona sera,
    sono Eliana, volevo scrivere sul suo blog per ringraziare voi tutti dei messaggi di cordoglio per mio padre..
    ma non sono riuscita a ritrovare la pagina
    li ho letti tutti, in quei giorni, però non non ho avuto parole..
    oggi è la festa del papà e mi manca mio padre, oggi come ogni giorno. Sono tuttavia felice che almeno non assista a questa disgrazia.. vivo a Milano, e soffro per quanto sto vivendo..
    Volevo aggiungere che pubblicheremo il suo libro di poesie, ha lasciato a me l'incarico di correggere le bozze.
    quando sarà pronto vi farò sapere.
    poi le volevo chiedere un aiuto per una traduzione di un testo dal latino che papà ha lasciato sulla sua scrivania,
    c'è una parola che non comprendo, ma vorrei che fosse il suo epitaffio (credo l'abbia lasciata lì per quello...).
    Intanto grazie, anche a nome di mio padre
    Eliana Cerio

    RispondiElimina