venerdì 14 agosto 2020

MARIA RIZZI: "AUGURI DI FERRAGOSTO"


Il 15 Agosto
Maria Rizzi,
collaboratrice di Lèucade

Il termine ferragosto deriva dal latino feriae Augusti, ovvero ‘riposo di Augusto’ e indicava la festa istituita dall’imperatore nel 18 a.C. per celebrare la fine dei grandi lavori agricoli. Nel corso del tempo la data, per volontà della chiesa cattolica, è diventata anche una festa religiosa, infatti il 15 agosto nel calendario liturgico ricorre la solennità di Maria Santissima assunta in cielo.
Si è soliti  festeggiarla con il pranzo al sacco e la gita fuori porta - usanza del ventennio fascista -, ma in ogni caso,  il pranzo di ferragosto
rappresenta l’essenza ineludibile di ogni nostra festività quasi
fossimo abituati a giorni di digiuno.
In questa particolare circostanza, che vede il mondo oppresso da un Virus che la scienza non è riuscita a sconfiggere e che per troppe persone non è mai esistito, è necessario inventare la felicità, per risparmiare le forze, per non abbassare il livello di energia, per far sì che la speranza trionfi sulla paura, ma è altrettanto importante non dimenticare il lamento cosmico che ci circonda. L’indifferenza è la peggiore malattia che può colpirci. Noi sapremo vincerla tenendoci uniti, pregando o riflettendo. Non si tratta di essere cristiani o agnostici, semplicemente di restare uomini.
Vi voglio bene.

I SALDI DEL TEMPO

S’inabissa il sole
al di là dei loggiati,
dei vasi di gerani
delle lenzuola stese,
s’incendiano i tetti
dell’Esquilino caro
in fuga infinita
fino a fondersi col nero
delle colline lontane

In saldo i tramonti
malinconia di ieri
dell’illusione di infilarsi
nella cruna del cielo,
padroni dei segreti
racchiusi nel suo ventre,
falchi di mille voli
viandanti tra le stelle.
… Resta meno di niente.

Maria Rizzi


      
     

10 commenti:

  1. Cara Maria

    Grazie per le tue parole che vanno dritte al cuore, come la tua poesia.
    E' vero, solo tenendoci uniti e restando nel buon senso, ascoltando il respiro dell'anima che ci rende esseri umani possiamo superare questo momento difficile.

    La soluzione non è dimenticare o negare.
    Ma, come dici tu, non dobbiamo smettere di ascoltare "il lamento cosmico" che ci circonda.

    E riflettere sulla tua splendida, malinconica poesia che persiste a lungo, come un sapore dolce-amaro.

    Teniamoci per mano, non siamo soli.
    Ti abbraccio forte

    Loredana D'Alfonso

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    1. Lory, mi leggi l'anima e ne sei consapevole. Condividere è l'esperienza più alta che ci viene concessa in dono. E, nonostante la difficile distanza fisica, ti sento vicina più che mai! Grazie. Ti voglio bene!

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  2. Grazie Maria, ricambio caldamente i tuoi auguri, apprezzando senza riserve la poesia che accludi, ma soprattutto l'equilibrio del tuo appello. E' "necessario inventare la felicità", tu dici, senza "dimenticare il lamento cosmico che ci circonda". Nell'animo umano ci sono momenti di alta tensione e momenti di fiacca, per cui realtà e sogni sono un tutt'uno e l'illusione sta tutta nel separarli tra di loro. "Inventare la felicità", pertanto, nel senso etimologico di "invenire", "scoprire" cose che esistono, che sono reali e non create d'arbitrio. E' questo l'augurio che, insieme a te, rivolgo agli ospiti di Leucade, in primis al suo reggente.
    Franco Campegiani

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    1. Franco mio,
      da vero Maestro e amico purissimo, cogli l'essenza e vai oltre. Sai che non mi reputo poetessa - e lo dico senza alcuna piaggeria -, ma stavolta cercavo un'ondata d'amore e di malinconia. Ti ringrazio per ogni parola e perchè continuiamo, nonostante tutto, a sentirci uniti!

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  3. Cara Maria,grazie per gli auguri e per la splendida poesia. In questo periodo in cui ci siamo illusi di diventare migliori, è importante almeno non soccombere all'indifferenza, e soprattutto affidarci alla Poesia per sentirci umani e vicini. Un abbraccio a te e agli amici tutti. Franca Donà

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  4. Franca cara, il tuo commento è balsamo per l'anima. Sei dentro la Storia in ogni senso e ti sento particolarmente vicina al mio cuore!

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  5. RICEVO E PUBBLICO

    Maria, amica carissima, i tuoi versi sono metafore di profonda e pura intensità poetica e specchio del tuo
    sentire in particolare nell’oscuro tempo che stiamo vivendo. Purtroppo abbiamo corso un passato nell’indifferenza delle conseguenze, viviamo l’oggi nel buio imprevidente di una congenita ignoranza.
    Sarebbe tempo di agire cercando nuovi approdi e, di certo, postulare perdoni nella speranza non sia tardi.
    Ricambio i tuoi cari e affettuosi auguri per il Ferragosto, ne rinnovo altrettanti a tutti i visitatori di Leucade e naturalmente al nostro Nocchiero Nazario che tutti ci accompagna tra le braccia delle Muse nello spirito di una irrinunciabile amicizia
    A te, Maria, un forte abbraccio.
    Lino D’Amico

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  6. Lino carissimo, le tue parole sono di grande responsabilità e senso del vero, sentimenti che, come giustamente asserisci, troppo spesso si perdono di vista. Approfitto delle tue meravigliose parole per ringraziare Nazario, che riempie i nostri giorni con la sua fatica e la sua generosità. E vi stringo forte forte entrambi!

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  7. Cara Maria, arrivo con un imperdonabile ritardo per ricambiare i tuoi auguri (almeno qui sull'isola).
    Spero tuttavia di non esserlo per quanto riguarda la poesia con la quale li rivolgi ai lettori del blog.
    "Non sono una poetessa" - mi sembra quasi di sentirtelo dire - ma non è di questo che intendo adesso parlare.
    Ora voglio dire di questi versi "in saldo" - come il tempo, come i tramonti -.
    Versi elargiti fino alla gratuità, donati come si dona soltanto la poesia.
    E' vero: "resta meno di niente" ma cosa ce ne facciamo del tutto quando abbiamo sperimentato in più occasioni che non basta a renderci più uomini e meno indifferenti?
    La poesia non serve a niente, ed è proprio per questo che è indispensabile per i "viandanti tra le stelle" che tutti noi siamo. Tutti, poeti e non poeti.
    Perciò teniamoceli cari saldi stracciati come i tuoi.
    Tu ce lo hai ricordato; ci hai ricordato che prima di pensare di essere scrittori o poeti non si deve dimenticare di essere
    vivi ("Non si tratta di essere cristiani o agnostici, semplicemente di restare uomini").
    Grazie,

    Sandro Angelucci

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    1. Grazie infinite a te, Amico Poeta, che di poesia pura ti nutri e ci alimenti. Sei riuscito a cogliere il senso recondito di questo tentativo di lirismo e del porgervi un tentativo di auguri. Il tuo calore mi avvolge, mi aiuta a credere che se proviamo a svuotarci in amore non lo facciamo invano. Per te il ritardo non esiste, esiste il tuo essere Immenso. Ti voglio bene!

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