giovedì 27 agosto 2020

M.E. MIGNOSI PICONE LEGGE: "SE DENTRO TI GUARDI" DI OTTORINO PENDENZA



Ottorino Pendenza
SE DENTRO TI GUARDI
2019

Recensione di M. E. Mignosi Picone


“Se dentro ti guardi” è il titolo della silloge poetica di Ottorino Pendenza con cui l’autore invita alla introspezione, e in particolare a riflettere sul proprio animo quando si trovi a cadere, per circostanze inclementi, nel pericoloso stato dell’apatia. Essa innanzi tutto produce perdita di vigore e poi può anche aprire la strada alla perfidia. Infatti afferma il poeta: “Dura afflizione è la vita”, “Tetre nuvole sempre / offuscano / il nostro cammino”. Quando i sogni si infrangono per le avversità della vita, perché non sempre il Signore asseconda i desideri degli uomini, allora è un momento triste che può fare vacillare perfino la ragione: “Tu conosci …/ il turbine che mi travaglia / e che spesso pur la ragione / mi turba e sovverte”. La tristezza si accentua sempre più. Si spegne il sorriso. Viene meno l’energia con cui affrontare la vita. E allora? Oggi più che mai, e non solo tra i giovani che non vedono prospettive per il loro futuro, ma anche tra gli adulti che vedono stroncato il loro lavoro, questa condizione dell’animo, l’apatia, rischia di diffondersi sempre più e di diventare il nuovo mal di vivere.
Il poeta, che con acutezza coglie proprio questo aspetto, non si rassegna e cerca una via per uscirne fuori. Innanzi tutto punta sulle scelte, che continuamente la vita ci pone davanti, e osserva nel giovane: “Avventate sempre tu cerchi / vane blandizie ogni giorno. / Ma non t’avvedi, cercando, / che aride sono e infeconde / le tue scelte ogni volta”. Esorta allora a scegliere diversamente: “Rivesti il tuo cuore di luce, / che mai conosce declino. / Ambisci ciò che è perenne / e brama soltanto i valori / che il tempo mai disgrega”. E dove cercare i valori che abbiano durata di eterno? Ottorino Pendenza non ha dubbi. In Gesù e nella Sua Parola. Lì è la fonte dei valori eterni.
Il nostro poeta non parla come se egli, a questo malessere dell’apatia, fosse estraneo. Così alle parole, dolci e tenere, che quasi come un padre rivolge agli altri, si mischiano parole da cui traspare un suo disagio interiore, una sua intima inquietudine, che però ce lo fanno sentire più vicino, più amabile, più squisitamente umano. Ce lo testimoniano questi versi: “Come cristallina rugiada / è la tua Parola al mio cuore, Signore. / Dolcemente in esso la serbo / perché fervido a vivere torni”. Egli sa che solo la Parola di Dio ci indica la via giusta, ci porta alla strada maestra. Inoltre la Madre di Dio e il Papa possono guidarci e salvarci dalla apatia. “O Madre Santa! Vergine possente, / unica speme, / celestiale aiuto!” e ancora: “Papa Francesco… guida sicura sei… Il tuo messaggio, ornato di mitezza, / ci addita il Dio buono che perdona”. E al Signore: “Signore, Ti cerca chi ha sete d’amore”. E Ottorino Pendenza è tra queste anime. Lo possiamo desumere dalla poesia “Autoritratto”: “Il giusto seguo e guardo al ben deciso”, “A Te anelo, Signore, / perché mi formasti/ per essere tuo in eterno”. Egli è convinto che “Se in Cristo noi confidiamo, / di nulla dovremo dolerci” perché Egli è “Lampada ardente / che illumina il nostro cammino”.
Ottorino Pendenza, consapevole ancora che sono “Le strade che oggi calchiamo / non più quelle, / d’amore eccelso inondate”, invoca l’amore tra gli uomini. Ma anche l’amore fraterno proviene da Gesù: “È il tuo volto / che invita ad amare con gioia / ogni nostro fratello, / in lui è riflessa / l’immagine tua prediletta”. E il poeta sostiene: “È il Tuo volto / che dissipa nei nostri cuori / la nebbia più fitta del male”. Allora, in conclusione, “Vivere è cogliere fiori fragranti / lungo strade ricolme di triboli”.
È dunque così che si può superare l’apatia. Confidando in Gesù e seguendo la Sua Parola, allora, per quanto dure potranno essere le sofferenze, ci sarà sempre la possibilità di vincere l’apatia col recupero del vigore e il riaffiorare del sorriso. Perciò “Se dentro ti guardi / …in te scoprirai l’ardore / che renderà la tua vita / felice, serena e sicura” e allora “Tornerà sul tuo volto il sorriso, / perché nel tuo cuore / è riemerso più saldo il vigore”.
Maria Elena Mignosi Picone


Ottorino Pendenza, Se dentro ti guardi, Prefazioni di Enzo Concardi e Nazario Pardini, Guido Miano Editore, Milano 2019, mianoposta@gmail.com.














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