giovedì 29 dicembre 2016

SONIA GIOVANNETTI: "UN LONTANO CHIARORE"



Sonia Giovannetti,
collaboratrice di Lèucade


… Una canto che, nel dipanarsi di tutta la sua complessità vicissitudinale, pur partendo da realtà spicciole, sa elevarsi,  con cospirazioni di nessi e  fonosimbolismi, al di sopra della canonica sintassi. Dacché la Giovannetti è alla continua ricerca di significanti metrici che combacino con le folgorazioni intime. E sa quanto sia difficile trovare un verbo utile a coprire l’intensità dell’animo umano. Della sua infinita proiezione all’azzurro. Un verbo che sappia contenere uno spiraglio di luce a illuminare un  sogno che si sfuma in un ipotetico ultimo addio…

Dalla Prefazione di N. Pardini



UN LONTANO CHIARORE

L’inverno è alle porte,
il grigio è ovunque.
Scende il silenzio come un sipario
anche su questa sera.
Con gli occhi appannati
fisso  l’ultima luce
di un lontano lampione.
Lo sguardo si perde in questo flebile lampo
dove  tutto si muove nella quiete.

Da Un altro inverno, Kairós Edizioni , 2015


8 commenti:

  1. Una grazia e una consolazione la tua poesia, cara Sonia: sipario,silenzio, sera… luce flebile lontana.
    Occhi appannati:QUIETE nel leggero movimento. Ti sento sorella.

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  2. Grazie infinite carissimo Nazario per avermi sorpreso pubblicando, sullo scoglio prezioso di Lèucade, la poesia del mio libro “Un altro inverno”, la prima poesia del libro: il mio modo di dare il benvenuto alla stagione dei lontani chiarori. Un libro che ha la fortuna di essere accompagnato dalla luce della tua Prefazione contiene davvero il “verbo utile a coprire l’intensità dell’animo umano” che ti appartiene. Ti sono grata e ti abbraccio.
    Sonia Giovannetti

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  3. Maria Grazia carissima, ti ringrazio davvero tanto per le parole che mi regali. Sai quanto è grande la stima per te e sentirti vicina, sorella (che meraviglia!) con quel “movimento” (emozione, moto) che amiamo tanto e che ci attraversa con la coscienza, ci rende quiete anche guardando la “flebile luce lontana”... Ti abbraccio nel silenzio della sera.
    Sonia Giovannetti

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  4. E'un divenire carico d enfasi per ciò che è e ciò che sarà domani...
    Come sempre è difficile trovare parole adatte alla tua semplice profondità...

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    1. Mi spiace non sapere chi è l'autore del gentile e profondo commento, ma ringrazio molto per l'attenzione ai miei versi.
      Sonia Giovannetti

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    2. Scusami Sonia non sapevo come fare...sono Alberto...un abbraccio!

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  5. Giunge l'inverno e viene la sera. Un grigio sipario, come dolce letargo, scende sulla scena del giorno e della vita. Ogni cosa ritorna in se stessa per prepararsi a nuove avventure. Alba e tramonto sono l'una nell'altro, così come inverno e primavera: onde che si rincorrono come la risacca del mare. C'è un "lontano lampione" che muore e vive nella sera. Il fuoco cova sotto la cenere e "tutto si muove nella quiete". Poetica dello scambio e dell'osmosi vitale. Poetica del viaggio infinito, del viaggio che richiede tappe e pause riflessive per caricarsi di sempre nuove energie.
    Franco Campegiani

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    1. Grazie carissimo Franco della tua "Poetica del viaggio infinito". Un viaggio più ricco del mio. Un saluto carissimo.
      Sonia Giovannetti

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