Una poesia di Lino
D’Amico
Marisa Cossu, collaboratrice di Lèucade |
Il
poeta pone al centro di questa lirica il sentimento del tempo: è una
riflessione interiore che coinvolge il cuore e la mente nell’indagine di ciò
che si è perduto, di quelle periferie dell’anima che possono essere rivisitate
dalla memoria e che evocano l’oraziana constatazione dell’attimo fuggente, da
cogliere prima che scompaia per sempre. Che cosa resta del Tempo se non il
presente, quell’attimo sottolineato più volte dal Poeta con l’anafora “c’è”, la
persistenza del fragile vissuto che trae forza da emozioni, atmosfere, ricordi
e sensazioni. Il passato è nel groviglio tenero del vissuto, nei suoi lampi di
coscienza, mentre il futuro ancora non c’è, né lo potremo mai conoscere perché
in realtà esso è il presente che stiamo vivendo qui ed ora.
“C’è un luogo che aspetta il ritorno
alla ricerca di uno stato di quiete …”
Nel presente, il poeta pone l’attesa
del ritorno nell’emozione di un suono, dello sguardo puro di un bambino, nel
ricordo di carezze d’amore. Sa che adesso è il tempo di avviarsi all’autunno
della vita
”lasciando che i pensieri spazzino/ là
dove i passi non giungeranno mai,/ per cogliere nel palpito del vento/ la fragranza
di aromi svaniti/ di una stagione che fugge inarrestabile/”.
Qui
si legge la propensione intimistica e riflessiva del poeta che, ripiega in se
stesso e nella nostalgia dei beni goduti dalla sua anima sensibile nel corso
del lungo, eppur troppo breve, viaggio della vita. Sono polimetri, quelli di
Lino, che spiegano e raccontano con profonda semplicità, la bellezza di un
lungo peregrinare per stagioni e paesaggi:
“C’è un profumo per viaggiare con il
pensiero
lungo sentieri da percorrere
nella melodia dell’esistenza …”
“C’è un luogo … un tempo ... un
profumo”
C’è un “non luogo”, quindi, dove
intravedere il ritorno delle emozioni, le ragioni di questa evanescente magia
della memoria e divenire eterni nell’attimo presente. Lino ha classicamente
trasposto in poesia, tenendo fede al proprio stile e all’inconfondibile
dolcezza del verso, un concetto filosofico alto, quello del tempo, di ciò che
noi intuiamo e sappiamo di questo mistero . Lo ha reso attraverso pensieri,
parole e immagini che leggiamo con intensa partecipazione perché ci
appartengono e ci regalano attimi di emozionante lettura.
“Anche le parole che ora diciamo
Il tempo nella sua rapina
ha già portato via
e nulla torna”.
(Orazio, I, II)
Marisa Cossu
Il ritorno
C’è un
luogo che aspetta un ritorno
alla
ricerca di uno stato di quiete
che vive
nel suono di un’eco,
nella
voce del silenzio,
nello
sguardo di un bambino,
nelle
carezze di chi ci ha amato.
C’è un
tempo per scoprire ciò che sarà,
lasciando
che i pensieri spazzino
là dove
i passi non giungeranno mai,
per
cogliere nel palpito del vento
la
fragranza di aromi svaniti
di una
stagione che fugge inarrestabile.
C’è un
profumo per viaggiare con il pensiero
lungo
sentieri da percorrere
nella
melodia dell’esistenza
per
ritrovare celati ricordi
tra le
emozioni del gioco di colori
nascosti
nella polvere delle sensazioni.
C’è un
luogo … un tempo … un profumo …
che
vogliamo ritrovare
per
cercare la ragione di quel ritorno,
per dare
voce ad una emozione,
per rifugiarci
in un istante di eternità
e coglierne
l’attimo, prima che si dissolva.
Lino D’Amico
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