domenica 24 aprile 2022

MARILENA MOSCO LEGGE: "ANGELI DI TERRA" DI ANNA VINCITORIO

 

Angeli di terra  di Anna Vincitorio, Blu di Prussia editrice, 2022


Come una pianista che tocca più tasti, più note diverse, così Anna Vincitorio tocca più corde del nostro sentire; dall'amore alla comprensione, dalla nostalgia al rimpianto, dalla malinconia al compianto, per cui si passa dall'adagio, all'adagio con brio, fino all'allegro maestoso finale della poesia QUELLO CHE ANCORA RESTA che inneggia alla bellezza del mare, anelli anelanti di spuma mugghiante, di sale e di luce che abbaglia, che abbraccia, che avvince, minaccia, trascina, tramuta ogni traccia. L'amore nelle sue varie fasi, dall'innamoramento passeggero che cambia il suo oggetto come si cambia un cappello, alla passione, quando i battiti del cuore diventano gabbiani dilatati, fino allo sfiorire, alla radura dei grandi silenzi. Alla prima raccolta segue IL TEMPO È UN FIUME che trascina i corpi delle vittime della guerra: vita, non vita peggiore della morte e segna lo scorrere degli anni non più abbracci, parole, solo spettri di quel che una volta è stato. Il cavallo alato, Freddy Mercury, messaggero di vita e di morte, la cui voce, rossa profondità di suoni, si erge nell'alone azzurro dell'eterno, gabbiano bianco oltre il duro gradino della morte, mostra quella sensibilità al colore e quel pittoricismo da noi già rilevata in Anna Vincitorio. Suo è anche il saper dipingere a parole i ritratti degli ALTRI, come si intitola la terza raccolta di poesie: Bob Dylan, Alexander, Carla, Laura, Carolina, Clara, Gisella, tutte elegie per gli assenti vaganti nei campi elisi di un dopo, oltre il tempo e lo spazio nel fragore dei silenzi. Racconti di morti, ma pieni di vita, frutto di quella vena di sano realismo che caratterizza le opere in prosa dell'autrice, venate di una soffusa religiosità, non scevra di dubbi e di domande senza risposta. Dai versi, come dalle prose, traspare una grande umanità, che non rimane inerte di fronte ai brandelli del muro di Berlino e agli angeli di terra tanto da invocare il Cristo Pantocratore che allarghi le sue braccia sul mondo dove la graziosa luna colora con la sua ridente tristezza il pianto degli uomini.

Firenze, 10 aprile 2022

 Marilena Mosco

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