mercoledì 20 aprile 2022

SANDRO ANGELUCCI: "NOTA DI LETTURA"

 

Nota di lettura:

S. Angelucci, Titiwai, Giuliano Ladolfi Editore, Novara 2019, pagg. 88, E 10.

 

La meraviglia delle piccole cose può suscitare i pensieri più grandi e il canto assoluto del poeta. S. Angelucci, infatti, rimane stupito dalle piccole larve che emettono bagliori /sulla scala degli azzurri al fine di riprodursi: Titiwai è il nome che danno loro i Maori e Titiwai è il titolo che il nostro autore sceglie per la sua ultima raccolta.  Nelle due sezioni che costituiscono l’opera, i testi si susseguono seguendo il filo dei ricordi nel Giorno della legna e della natura e dell’Assoluto in Pan flute, ma la riflessione costante che l’Autore richiama alla nostra attenzione è il distacco dalle origini, l’allontanamento dal centro del nostro esistere: E perdonate/se abbiamo recintato l’eden/dal quale, paurosamente,/ ci siamo dissociati. L’anelito a un ritorno si fa concreto accettando la fragilità del vivere, immergendosi nella natura, mostrando le ferite Onda dopo onda./Dolore dopo dolore./Canto dopo canto./In attesa che ci peschi/il retino di un bambino./Ci metta in un secchiello/e poi lo vuoti/in tutti gli universi. Perfino la morte per il poeta non è un limite, ma il varco per l’eternità e Il luogo dove il tempo non ha luogo è la poesia, la pagina bianca sulla quale il verso sprigiona l’armonia di una nuova creazione: le parole come rondinini che imparano a volare; un respiro che si fa silenzio e che contempla lo stupore del creato.  Cadono in un solo istante miriadi di sovrastrutture, ci si ritrova nudi con le domande di sempre: Chi siamo?/Dove andiamo?/… Tra poesia e filosofia S. Angelucci delinea un percorso di spoliazione che conduce il lettore  a un confronto con se stesso senza riserve, senza illusioni, senza schermi dietro cui nascondersi: accogliere la bellezza è come rinascere nella semplicità e nell’essenzialità del primo vagito.

Roma 18 aprile 2022

 Rosaria Di Donato

 

 

2 commenti:

  1. Ringrazio di cuore Rosaria Di Donato per questa nota d lettura dell'ultima Silloge del carissimo amico Sandro Angelucci Titiwai, edita da Giuliano Ladolfi. La recensione racchiude l'essenza di questa Opera straordinaria, che dona il senso dello stupore, tipico del Poeta - fanciullo avvicinando le 'ultime' creature dell'universo ad ogni altro miracolo della Natura. L'esegeta asserisce che "l’Autore richiama alla nostra attenzione (che) è il distacco dalle origini, l’allontanamento dal centro del nostro esistere" e non poteva centrare meglio il focus del pensiero di questo artista che si identifica con le radici, e possiede la capacità rara, direi unica, di divenire egli stesso elemento della natura, per dire il dolore, per cantare l'abbandono. Un testo di impegno civile e di innocenza, che la Di Donato affresca mirabilmente nella sua pagina. Il mio plauso a lei e al Poeta e un abbraccio a loro e al nostro Condottiero, che sa essere onda del mare e chicco di grano...

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  2. Ringrazio Sandro Angelucci per avermi donato la sua bella raccolta di poesie e Nazario Pardini per aver pubblicato la mia nota di lettura!
    Un cordiale saluto,
    Rosaria Di Donato

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