giovedì 21 aprile 2022

PASQUALINO CINNIRELLA: " LA PARABOLA"

 

La poesia di Pasqualino Cinnirella ha ormai raggiunto un grado di mturazione importante attraverso la sua esperienza poetica di ricerca  verbale e contenutistica. Il suo poema è fatto di logos e di pathos: una miscellanea che amalgama in sé il cuore del canto rendendolo vicino al sentire di ognuno di noi. Sta qui la sua caratteristica fondamentale: nella semplicità e nella comunicazione; un binomio che rende il suo verso amabile e gentile e allo stesso tempo complesso per la conoscenza  verbale e umana, nelle sue sfumature multiple e plurali. Molti sonio gli input ispirativi che alimentano i suoi versi: la vita che fugge, il tempo delle meditazioni, e l'impellente ansia di realizzare una poesia che reifichi i suoi stati d'animo. Insomma l'amore, la passione, gli abbrivi di essere presente in un mondo umano, forse troppo umano, che rappresenta le vicende do ognuno di noi.



LA PARABOLA

 

Un fiume in piena il seguitare dei giorni

dove la vita lentamente scema

e più grava al chiaro di ogni giorno.

Senti meno il vigore, l’ansia

e pure la voglia che non muore

di esserci ancora per compiere,

per cogliere almeno di quei sogni

le certezze pur sempre inevase.

Ma prosegui nel fare, consapevole

che il cerchio domani sarà chiuso,

perché non ha mai freni quest’andare,

questo inseguire della notte il giorno;

né c’è tempo di soste per chiederti,

dal profondo, il perché, il come,

dove e quando la parabola si chiude.

Sarà forse come scendere piano

le scale, un gradino dopo l’altro

fino a quando supino sulla terra

sarai, come tutti, un niente, il nulla

un c’era una volta o… l’in-esistito.

Nel chiuso torbido tornano ricordi    

di giorni nel sole irripetibili

che riscontri come appena ieri.

Sei giunto al margine oramai

ma -l’oltre- lo senti ancora impercettibile,

straniero e intruso, inopportuno

e forse…non ancora imminente

se non…lontano.

     Febb.2022

Pasqualino Cinnirella

                                

                            

                   

2 commenti:

  1. Splendida introduzione ... suppongo del Maestro, a questa lirica del caro Pasqualino, che narra in versi, simili a cantico 'la parabola' del nostro sopravvivere in tempi che diventano sempre più difficili. Lo stile sembra attingere nel lessico al passato,ma viaggia su registri diversi, infatti nel corso della stessa poesia diviene sempre più attuale ed espressivo. La nota introduttiva recita che "Il suo poema è fatto di logos e di pathos: una miscellanea che amalgama in sé il cuore del canto rendendolo vicino al sentire di ognuno di noi" e non poteva esserci definizione più adatta per questo cantore dell'esistenza, che narra la Storia di ognuno, pur riferendola a se stesso, e ci regala una chiusa in levare che emoziona. Ringrazio Nazario e l'amico Pasqualino per questa ennesima prova di alta ispirazione e li stringo al cuore con affetto antico.

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  2. Grazie Maria, la Tua attenzione nei miei confronti mi lusinga parecchio anche perchè sai cogliere, nel mio dire poetico, tratti particolari che io stesso da autore non riesco a catalizzare e Tu me li porti alla luce. Cio denota partecipazione attenta e convinta verso la mia poesia la quale (partecipazione) spero lo sia sempre. Grazie di cuore come sempre. Pasqualino

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