Franco Campegiani collaboratore di Lèucade |
RIFERIMENTO A: ROBERTO MESTRONE:
SU AGOSTO
Ringrazio Roberto Mestrone per l'opportunità che
mi offre, come la offre a tutti i lettori di questo insostituibile Blog, di
riflettere su argomenti di così ampia portata. Egli parte dalla stimolante
distinzione pasoliniana fra Progresso e Sviluppo, che in realtà sarebbe più
facilmente comprensibile includendo nell'idea di Progresso quella di Umanesimo
e di Spiritualità. Al di fuori di ciò, il Progresso resterebbe infatti
nell'orbita di quel materialismo cui lo stesso Pasolini in fondo si oppose,
denunciando l'omologazione del proletariato con la borghesia industriale e con
i modelli del consumismo. Condivido pertanto l'idea centrale di questo denso e
stimolante trattato, che mi sembra essere quella di una strenua difesa dei
valori spirituali contro il materialismo imperante nella nostra civiltà. Mi
permetto soltanto di osservare, pur nella condivisione dell'assunto: 1) che i
valori dello spirito affiorano, per contrasto, proprio nei periodi di maggiore
negazione della spiritualità. Possiamo forse misconoscere che gli illuminati
Medici dell'Umanesimo furono per altri versi dei politici sanguinari dediti ai
più loschi affari? Non quando si separano, ma quando si uniscono, il Bene ed il
Male fanno germogliare i frutti di favolose civiltà. 2) Anche nei tempi attuali
questo è possibile, nonostante il trionfo apparente dell'aridità tecnologica e
della brutalità. Riscoprire i valori del profondo non deve significare opporsi
alla superficialità, ma arricchirla di ciò che le manca: l'interiorità (e
questo è un lavoro da affidare ai singoli, molto più che alle comunità). 3) Non
si deve confondere il patrimonio culturale con la spiritualità. Se consideriamo
l'opera d'arte un prodotto, in cosa si distingue dagli altri prodotti commerciali?
Diventando prodotto, l'arte si inserisce inevitabilmente nella categoria
dell'"utilità". La sua "inutilità" sta nel percorso
creativo che l'ha generata (e che può generare anche nel suo fruitore),
percorso che prescinde totalmente dalle leggi di mercato. Va da sé che stiamo
parlando di "spirito", di quella facoltà dell'uomo che è realmente
"inutile", ma da cui dipende l'intero dominio della storia, della
cultura, dell'economia e dell'"utilità". Per questo ha ragione Vattimo,
commentando Heidegger, laddove dice che "l'arte non esprime o rispecchia
un'epoca, ma la plasma".
Franco Campegiani
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