domenica 27 settembre 2015

GIANNI RESCIGNO: "ACQUA D'AUTUNNO"


Gianni Rescigno

ACQUA D’AUTUNNO


Quest’acqua che scroscia
e che vince i nostri silenzi
che ci copre l’azzurro
e tutti i soli e le stelle che prima
ci scambiavamo d’oro e d’argento
quest’acqua che ci fa sentire
così vicini da far urtare respiro
contro respiro, a perle ci sfila
lacrime dagli occhi
non più lucenti di luna
quest’acqua d’autunno
così nuova che scioglie
grumi di sabbia
impantanati nello sguardo
quest’acqua muove l’anima
dall’uno verso l’altro senza sospetti
ed è canzone di maggio
cantata per sbaglio da novembre.
 Gianni Rescigno

4 commenti:

  1. Siamo di fronte a una struggente e intensa lirica di un poeta semplice e profondo, innamorato perdutamente della natura e della poesia. Grande di animo e di sentimenti, Gianni Rescigno ha lasciato troppo presto questa vita. Ma il suo canto, essenziale e puro, continua a vivere nelle sue opere, nei cuori degli amici e in strumenti di diffusione culturale e poetica, come questo blog di Nazario, che ama la poesia e che non dimentica chi fisicamente non è più tra noi.
    In particolare, riguardo a questa lirica, vorrei sottolineare la potenza e cadenza anaforica di "quest'acqua", che impegna solidamente, connota e lega gli incipit delle varie strofe e si scioglie in versi dolcemente esplicativi e velatamente definitori, dove anche le efficacissime metafore vivono in forme inedite e suasive.
    Pasquale Balestriere

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  2. Questo è Rescigno; questa la complessità del suo viaggio; questa la liricità del suo canto; un canto che dà sfogo ad ogni palpito della nostra caducità, elevandosi al di sopra delle cose; volgendo lo sguardo al passato per renderlo presente ed al futuro per farlo immortale; perché i sogni sostano e non c’è brina che li possa gelare e non c’è vento che li possa spazzare; trovano sempre un prato dove poter rifiorire; una canzone di maggio/ cantata per sbaglio da novembre:

    quest’acqua muove l’anima
    dall’uno verso l’altro senza sospetti
    ed è canzone di maggio
    cantata per sbaglio da novembre.

    Ciao Gianni, sei con noi.

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  3. E’ stato scritto che un autore non muore ma continua a vivere nelle sue opere che lascia . Questa verità è stata vivamente riaffermata nei commenti che due autorevoli rappresentanti della Cultura, Pasquale Balestriere e Nazario Pardini, hanno dedicato alla suddetta lirica di Gianni Rescigno.
    Ho conosciuto di persona Gianni e con lui sono rimasto in contatto epistolare per molti anni. Questo mi ha dato l’opportunità di apprezzare la sua opera e la generosa disponibilità volta a diffondere il valore della Poesia.
    Paolo Bassani

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  4. Da Gianni Rescigno, grande spirito, poeta dell’anima, abbiamo ereditato un patrimonio preziosissimo di arte e di poesia; e il suo canto, come ben dice Pasquale Balestriere, davvero “continua a vivere” nel cuore di quanti hanno avuto il privilegio della sua amicizia. In quella di Gianni Rescigno, che io definirei “poetica della spiritualità”, trovano spazio e humus il concetto del limite e quello di infinito, entrambi magistralmente coniugati nell’alternarsi di immanenza e trascendenza.
    Ed è quello che puntualmente avviene anche in questa lirica, in cui la disarmante innocenza e la profondità di pensiero superano gli angusti spazi dell’esperienza per proiettarsi oltre il mondo sensibile, dilatando il tempo e il provvisorio. E quell’ “acqua che scroscia / e che vince i nostri silenzi”; quell’acqua che “fa urtare respiro / contro respiro”, e che “muove l’anima / dall’uno verso l’altro”, scolpisce a tutto tondo la precarietà del vivere e, a un tempo, si fa testimone, strumento e respiro d’eterno.

    Umberto Vicaretti

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