venerdì 11 settembre 2015

LUCIANNA ARGENTINO: "PROSE POETICHE"


In queste prose poetiche di Lucianna Argentino, tratte da “Frammenti di biografia postuma”, c’è la vita tutta, quella vera; quella scampata, dopo una lotta ai ferri corti contro la rapacità dell’oblio e la voracità del tempo. Una storia di plurima significanza in cui molteplici sono i componenti del vivere e dell’esistere: meditazione, memoriale, saudade, nostos, nostoi; riflessione sulla scrittura, sulla vita, sulla morte, sul rapporto tra passato e presente. Diverse e plurali le radici ispirative. Ma la tematica che dà compattezza all’insieme è quella della precarietà dell’esser-ci; dello spazio ristretto di un soggiorno; quella di un’ora che fugge lasciando scorie di urgente impatto emotivo-esistenziale che l’Autrice ri-pesca per dare loro un senso, una forma, una continuità: il ritorno del navigante, che, dopo un odisseico viaggio fra bufere di marosi, cerca di mettere assieme i cocci per dare concretezza a quello che resta della proficua navigazione; e che cosa di più redditizio per la poesia che il misterioso bagaglio delle ricordanze? Quel bagaglio che ci portiamo dietro e che vorremmo con noi fino all’ultimo guado. La Poetessa cerca, con il linguaggio della poesia, l’armonia di questi tanti e molteplici flesch, dacché i ricordi sono segmentati, frammentari. Ridare compattezza alla vita; farlo ricorrendo al canto, in qualsiasi forma si presenti, basta che urga in noi; che sgomiti con passione e sentimento, per farsi vivo, armonioso; questo conta per Lucianna Argentino.      

Nazario Pardini



In principio fu il timore e la vita, dentro quello, un antefatto in bianco e nero per lei che stava sempre nell'incerto, in ciò che diviene senza mai av-venire. Era cronologicamente equivalente all'inizio del discorso.

Dimorava in un silenzio pari alle parole quando la gioia sfumava in malinconia – a volte, tuttavia le arrivavano parole pari al silenzio - allora volgeva lo sguardo dove l’anima commette alla fede delle mani tutto il suo potere e stava in disparte chimicamente inerte.

***

Era stata felice, ma non riusciva a ricordare esattamente come e quale felicità era stata più vera, più pertinente alla circolazione del sangue, le incertezze del cuore non le consentivano di tracciarne il percorso ma solo di ascoltarne l'eco dei passi estinguersi lungi i brulli corridoi della memoria.

E dire dell'aria che s'apre, del diradarsi del tempo, della luce che si fa più luce, del battito che lascia il cuore e va altrove a cercare storie e un noi necessario come è necessaria la parola a ciò che si fa morte.

***

Aveva creduto fosse facile vivere, allora che accordava i passi alla proprietà geometrica del tempo, ma il modello matematico fallì le previsioni e  ci vollero i cani molecolari per seguire le tracce dell'amore – particella a massa nulla. Ritrovare la chiara circostanza dell'io assolto dalla singolarità. Ora calcola la relazione metrica tra bocca e bocca, l'intermittenza dello sguardo perché la parola sia credibile dentro ciò che nasce in spirito ma spirito non rimane. E' questo, pensava, che accade a noi esseri umani non sottraibili dalle variabili coniugate di corpo e anima.

(inediti da “Frammenti di autobiografia postuma")



Lucianna Argentino è nata a Roma nel 1962. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: “Gli argini del tempo” (ed. Totem, 1991), “Biografia a margine” (Fermenti Editrice, 1994) con la prefazione di Dario Bellezza e disegni di Francesco Paolo Delle Noci; “Mutamento” ((Fermenti Editrice,1999) con la prefazione di Mariella Bettarini; “Verso Penuel “ (Edizioni dell’Oleandro, 2003), con la prefazione di Dante Maffia; “Diario inverso” (Manni editori, 2006), con la prefazione di Marco Guzzi;  “L'ospite indocile” (Passigli, 2012) con una nota di Anna Maria Farabbi. Nel 2009 ha pubblicato la plaquette “Favola” (Lietocolle), con acquerelli di Marco Sebastiani. Ha realizzato due e-book, uno nel 2008 con Pagina-Zero tratto dalla raccolta inedita “Le stanze inquiete” e nel 2011  “Nomi” con il blog “Le vie poetiche”. Il suo lavoro inedito “La vita in dissolvenza” (quattro poemetti- monologhi) è stato musicato dal chitarrista Stefano Oliva e, dal marzo 2011, presentato in vari teatri e associazioni culturali. Dal 2014 collabora con l'Ensemble Acquelibere con lo spettacolo “Almanacco indocile”.














1 commento:

  1. Ringrazio davvero di cuore Nazario Pardini per l'ospitalità e per la sua intensa nota introduttiva in cui ritrovo condensati e precisamente espressi i motivi che sono al fondo di ciò che ha mosso la scrittura di questi frammenti autobiografici. Lucianna Argentino

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