Lorena Turri collaboratrice di Lèucade |
Propongo alla lettura degli appassionati di Lèucade una mia Canzone rondò. La Canzone rondò fu ideata da Dalmazio Masini (Presidente di Accademia Alfieri di Firenze) dopo che ebbe creato il Rondò italiano, come rivisitazione della Canzone petrarchesca. La struttura è complessa, seppure a prima vista non sembri, ma assai interessante.
Le rime si rincorrono tra l'alternarsi di endecasillabi e settenari sino a ritornare, nell'ultima sestina, alla prima rima iniziale.
Proprio per questa complessità formale, l'ho scelta per parlare di un male molto diffuso e difficile come la depressione. Spero possa essere gradita, nonostante sia pervasa di dolore.
Lorena Turri
CHIEDI DEL SUO MALE ATRO E FERINO
Se,
camminando in un bosco da sola,
troppo tempo ha perduto tra gli sterpi
troppo tempo ha perduto tra gli sterpi
e doloranti i piedi,
morsi da infide serpi,
di tutti i passi consunta ha la suola
e ora, questa che vedi,
morsi da infide serpi,
di tutti i passi consunta ha la suola
e ora, questa che vedi,
è una donna distrutta, se non chiedi
pietoso, del suo male atro e ferino,
mai non potrai capire
il dolore nervino
che la relega - rea - sui marciapiedi
di una vita in languire.
pietoso, del suo male atro e ferino,
mai non potrai capire
il dolore nervino
che la relega - rea - sui marciapiedi
di una vita in languire.
Circostanze di eventi, come spire,
la condussero in vie tetre e insidiose
e lontana rimase
dai suoi fiori e le rose
nel petto cominciarono a sfiorire
dagli inverni pervase.
la condussero in vie tetre e insidiose
e lontana rimase
dai suoi fiori e le rose
nel petto cominciarono a sfiorire
dagli inverni pervase.
E fu un inerpicarsi su cimase
irte di spine e povere di senso
dove è perenne il vento
e acerbo lo scompenso.
Idee e parole le vennero rase
in un solo momento.
irte di spine e povere di senso
dove è perenne il vento
e acerbo lo scompenso.
Idee e parole le vennero rase
in un solo momento.
Compiutosi così l'annullamento
di un corpo e di una mente esuberante,
non un pensiero vola,
né il gesto si fa amante.
Non è lo sguardo limpido ed attento
e il pianto rompe in gola.
di un corpo e di una mente esuberante,
non un pensiero vola,
né il gesto si fa amante.
Non è lo sguardo limpido ed attento
e il pianto rompe in gola.
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