Ninnj Di Stefano Busà collaboratrice di Lèucade |
Daniela Quieti |
Daniela Quieti
T. S. ELIOT
LA TRAVOLGENTE DOMANDA
CENT’ANNI DI PRUFROCK
IBISKOS ULIVIERI. EMPOLI. 2015. Pgg. 100
Daniela Quieti non è nuova a narrazioni critico lessicali
di grande rilievo: molto noto ad esempio l'altro suo saggio su Francis Bacon di
qualche anno fa. Oggi
si presenta ai lettori e al grosso pubblico con un'altra opera saggistica di
rilievo: “T.S. Eliot La travolgente
domanda Cent'anni di Prufrock”. La sua competenza è artisticamente provata
da una narrazione che ha il criterio semantico linguistico di grande e
approfondita disamina. Lo fa con estremo rigore filologico e semantico, con
evidente passione per il passato e le figure preminenti di un secolo
vivacizzato dal grande dualismo tra scienza e psiche. Ne evidenzia con
pertinente indagine e ne eviscera gli aspetti fondamentali attraverso
un'euritmia armoniosa sulla disposizione e trasposizione degli elementi e delle
varie parti trattati, utilizzando un <eufuismo> sintetico/speculativo
tipico della letteratura inglese del primo Novecento. Ella si proietta con
osservazioni e figurativismi espressivi che si evincono filologicamente dai flashback nel contesto dell'opera, lo fa
con grande disinvoltura, con programmatica precisione e metodologia d'intenti,
mettendo in evidenza la cromotipica cronistoria dei personaggi trattati. Un
grande saggio. Complimenti, con la più profonda e affettuosa stima.
Ninnj Di Stefano Busà
Carissima Ninnj, desidero porgerti il mio più sentito grazie per la significativa recensione che hai dedicato al mio saggio “T.S. Eliot La travolgente domanda Cent'anni di Prufrock”, e per esserci, sempre, a sostenermi con attenta condivisione letteraria e umana. Con la sensibilità critica che ti contraddistingue, hai evidenziato il senso e l’intento del mio lavoro, in sintonia con la vitalità del pensiero eliotiano. Davvero grata, ricambio con affetto la più profonda stima e amicizia. Giungano vivissimi ringraziamenti all’illustre Prof. Nazario Pardini per la generosa accoglienza “sull’isola dei sogni”, insostituibile approdo letterario e culturale.
RispondiEliminaAff.ma
Daniela Quieti
Bel saggio e ottima critica, la saggistica non è un genere molto apprezzato in Italia, ma l'autrice ha saputo con estrema semplicità e preparazione essere all'altezza del ruolo. Dal canto loro due critici illustri: il prof. Pardini e la prof Ninnj Di Stefano Busà molto addentro alla materia esegetica, mi pare abbiano dato un giudizio lusinghiero sull'opera della giornalista Daniela Quieti ed è una critica autorevolmente preparata che notoriamente li distingue e li separa nettamente da altri. Complimenti all'autrice del saggio e alla critica. Cordiali saluti
RispondiEliminaAdalgisa Micolani
Ottimo ed esemplare giudizio. La Distefano Busà si distingue, come sempre dalla comune critica, andando a toccare i punti salienti di un percorso culturale e letterario molto più ampio, come si evince ampiamente dalla produzione di T.S. Eliot che è vastissima. La preparazione non è acqua e si sente: breve ma esauriente e pertinente il criterio di valutazione. Complimenti.
RispondiEliminaMatteo Sangalli