domenica 5 marzo 2017

N. PARDINI: LETTURA DI "UN PO' PER CELIA" DI CARLA BARONI


Carla Baroni,
collaboratrice di Lèucade


Carla Baroni: Un po’ per celia. The Writer Edizioni. Marano Principato (CS). 2017. Pag. 118. € 10,00



Un’antologia fresca, duttile, dolce, e fluente. L’autrice Carla Baroni sembra non volersi prendere troppo sul serio da quello che il titolo indica: Un po’ per celia. Il fatto sta che i 19 racconti che si succedono con ritmo incalzante creano una storia; un vero percorso psicologico in cui l’autrice, attraverso personaggi, ambienti, paesaggi, analizza, con venature di succoso autobiografismo, se stessa, il suo esistere e tutte le magagne che si incontrano in una realtà non sempre favorevole: dalla salute, ai sogni, alle delusioni … Naturalmente gioca tanto sul potere della fantasia  di cui si avvale; potere che in lei straripa trovando terreno fertile in una prosa paratattica, avvincente, e attraente, dove ognuno di noi in gran parte si ritrova dato l’apporto di una quotidianità da cui parte la Nostra per sbizzarrirsi poi in una visione della realtà tutta sua.
Dalla fabbricazione di Angeli da parte di San Pietro, alla lacrima del volto grigio e rugoso di Adelaide, alla paura della pazzia, su su fino all’investimento di Gianna che segna la fine del libro: “Altro che investimento: lì non ci avrebbe messo più piede. Passato il primo attimo di esitazione alzò la testa, respirò a pieni  polmoni, sollevata, e commentò: “Meglio così, a Cattabrica gli puzza il fiato.”
E pronunciando quel gli  che sottolineava il sopraggiunto disprezzo per l’individuo si avviò, con passo deciso, verso le Poste.".
Un libro frutto di scaltrezza, di esperienza vitale, di esperita frequentazione letteraria, ma soprattutto di  quella armonia che la Nostra impiega nei suoi poemi, e che, penetrata a fondo nelle sue vene,  non può fare a meno di contagiare anche il suo dire narrativo.

Nazario Pardini


2 commenti:

  1. Nella scrittura in prosa e in versi di Carla Baroni non manca adeguato spazio per l'umorismo (anche in senso pirandelliano), l'ironia, l'ilarità, il paradosso, talvolta perfino per lo sberleffo, la dissacrazione e il sarcasmo. E ciò accade perché la personalità umana e artistica della scrittrice ferrarese è pervasa da questi e da altri componenti che rendono vario e ricco un humus creativo pronto a rispondere alle sollecitazioni più diverse. Nascono così racconti anche molto brevi che portano in bocca il sapore immediato della vita, la sua freschezza e integrità, condite dal sorriso. Perché, come scrive l'autrice nella nota introduttiva, "ridere è l'unico regalo buono che abbiamo dalla vita".
    Pasquale Balestriere

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  2. Caro Nazario e caro Pasquale, siete dei veri amici e me lo dimostrate in ogni occasione.
    Questo mio libretto raccoglie racconti scritti in circostanze diverse, alcuni anche per qualche concorso a tema e da qui la disparità delle lunghezze: io, per natura, abituata alla poesia, sono molto sintetica ma certi bandi richiedevano anche sette cartelle.
    Perché "Un po'per celia"? Perché ho il gusto dello sberleffo, mi piace prendere in giro i comportamenti umani, riderci su... Spero di esserci riuscita.
    Ancora grazie a entrambi.
    Carla Baroni

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