MARTINA
La
tua voce
E’
raro sentirla
Ha
quell’inconfondibile suono
non
lieto, non triste,
qualcosa
di estraneo
Sempre
di corsa
come
i tuoi giovani anni
“Ti
volevo telefonare
per
ringraziarti
Il
biglietto è bellissimo”…
Poi,
una pausa
“Ti
spiace nonna?
Ti
richiamo più tardi”
Il
più tardi
diviene
chimera
ci
speri ma
sai
che non verrà
Seguiranno
giorni
tutti
eguali
e
ti aggrappi
a
lontani ricordi
Di
lei, tenera bambina
Cosa
celi nel cuore?
Guardo
un cielo d’inverno
Le
stelle brillano lontane
Dove
quella registrata a suo nome?
Firenze,
6 novembre 2017
Anna
Vincitorio
MIGRANTI
DI LUSSO
La
nascita:
nella
terra del sole
col
fascino delle sue colline
Poi
l’esodo nel regno delle nebbie
Palazzi,
vetrate istoriate,
acqua
gelida e torba
Poi
nuovamente luce,
tanta
e l’oceano,
Ma
il cuore?
Sparso
Non
navi all’attracco
Altra
lingua,
altri
volti
Vacanze,
tante,sempre lontane
e
diverse
Ma
dove le origini?
Dimenticate,
come
gli affetti
Frettolose
parole,
un
bacio distratto
al
telefono,
qualche
volta, di festa
Dove
il calore?
Orfane
le braccia
colme
d’amore
di
una donna che prega
e
non può più aspettare
Firenze,
6 novembre 2017
Anna
Vincitorio
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