Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade |
Prefazione
“Perché se tu filastrocchi
il
paese dei balocchi
giunge
proprio all'improvviso
e,
ti sembra il paradiso.”
In
un periodo storico che offre prevalenza alla tecnologia proporre filastrocche pur sembrare un po’ fuori tempo, ma mai come ora
di filastrocche ce n’è davvero bisogno. La filastrocca è un susseguirsi allegro
di suoni, di parole, di rime; è una forma poetica semplice e antica, che
riconduce al passato, a quei momenti indimenticabili in cui un adulto
affezionato, spesso una nonna o un nonno, recitava con pazienza una sequenza di
parole ritmate, accompagnate da gesti e da espressioni mimiche. Quelle
filastrocche non si dimenticano, si tramandano, creano continuità tra passato,
presente e futuro. Gianni Rodari, scrittore e poeta per piccoli e grandi
lettori, definiva le filastrocche “giocattoli sonori”, strumenti perfetti per
avvicinare i bambini alla scoperta dei segreti della lingua, all’interno di una
relazione affettiva calda e significativa. Le filastrocche, nella maggior parte
dei casi, sono componimenti semplici e piacevoli all’ascolto; le parole giocose
e il ritmo che le accompagna, rimangono impressi nella memoria e basta un cenno
perché riprendano vita nella nostra mente. Fin dal primo anno di età le
filastrocche contribuiscono alla costruzione di un ponte relazionale; il bambino
a cavalcioni sulle ginocchia della mamma ascolta quella tiritera, sente il
movimento combinato che si trasmette corpo a corpo, anticipa i finali delle
parole, attende l’ultima strofa pregustando l’azione finale con un sorriso …
“cavallino arrì arr …”. Negli anni
successivi l’ascolto delle filastrocche e delle ninne nanne, oltre a rafforzare
il legame affettivo, promuove lo sviluppo
del
linguaggio, della memoria, dell’attenzione uditiva. A mano a mano che ci si
avvicina all’età della scuola primaria è proprio grazie alle poesie, alle
filastrocche e alle conte che i bambini imparano a memorizzare tante cose
importanti : i giorni della settimana (“Lunedì chiusin chiusino…”), le dita
della mano (“Piazza bella piazza…”), le parti del corpo, ecc. Ma è con
l’ingresso nella scuola primaria che esse divengono uno strumento facilitante
insostituibile. Serenella Menichetti tutto questo lo sa molto bene; la sua
esperienza di insegnante e la sua bravura come poetessa sono due componenti che
si sono intrecciate in questo libro. Serenella conosce i segreti
dell’apprendimento, ha una formazione didattica e pedagogica di grande valore,
ma, insieme a questo, ha una dote speciale che è privilegio di pochi: sa
scrivere, è capace di intrecciare parole, conosce “la solidarietà che intreccia
i segni scritti” e le loro infinite combinazioni. Serenella rivolge questo suo
lavoro non solo a coloro che amano leggere testi di buona qualità, ma, in modo
particolare ai genitori, agli insegnanti e, naturalmente ai bambini, per i
quali, sarà più facile imparare a leggere e a scrivere. L’apprendimento della
lettura e della scrittura richiedono tante abilità di base: l’organizzazione
spazio-temporale, la coordinazione oculo-manuale, l’attenzione, la memoria
uditiva e visiva e, soprattutto, il ritmo. Il ritmo è in ogni cosa che
impariamo: leggere significa decodificare un ritmo di segni scritti (i grafemi),
scrivere vuol dire riprodurre graficamente un ritmo di suoni (i fonemi) ed è
proprio anche grazie a queste conquiste che i nostri bambini imparano le regole
ortografiche e i segreti complessi della nostra lingua. Serenella offre un dono
inestimabile; le sue “Filasuone” renderanno più facile agli alunni l’apprendimento
della lingua scritta. Ogni filastrocca è dedicata a una lettera dell’alfabeto e
ogni lettera acquista così una consistenza difficile da dimenticare. Ma non
finisce qui. Ampio spazio è dedicato alle regole ortografiche (fonemi simili,
doppie, sillabe complesse), ai giochi di parole (Cocktail di parole), alle
competenze metafonologiche (sillabazione, spelling), ma anche a storie in rima
(Favolstrocche).
Un
intreccio di creatività, abilità narrativa e preparazione pedagogica al
servizio di grandi e piccini. Da oggi in poi imparare sarà più facile.
Dottoressa Monica Pratelli
DAL TESTO
FILASUONA
DEL GLI
La
famiglia di Sbadiglio
C’era tutta la famiglia
nella casa di Sbadiglio:
madre, padre, pure figlio
e la nonna col cipiglio.
nella casa di Sbadiglio:
madre, padre, pure figlio
e la nonna col cipiglio.
La Gigliola che è la figlia
al mercato se n’è andata
con pigiama di ciniglia
molto bella ed abbigliata,
al mercato se n’è andata
con pigiama di ciniglia
molto bella ed abbigliata,
per comprare alla famiglia:
detersivo per bucato,
un sapone di marsiglia
tutto a scaglie e profumato.
detersivo per bucato,
un sapone di marsiglia
tutto a scaglie e profumato.
Per lavare la vestaglia
della mamma e di Sbadiglio
e il pigiama con la maglia
del fratello suo: Basiglio
della mamma e di Sbadiglio
e il pigiama con la maglia
del fratello suo: Basiglio
Della nonna col cipiglio:
mutandoni color paglia
e pigiami col pendaglio
di Gigliola tutta ciglia.
mutandoni color paglia
e pigiami col pendaglio
di Gigliola tutta ciglia.
la figliola per star sveglia
e non prendere un abbaglio:
sei caffè con la vaniglia
poi s'è presa col bavaglio
e non prendere un abbaglio:
sei caffè con la vaniglia
poi s'è presa col bavaglio
Gli altri tutti dormiglioni
non riuscivano a vegliare
emettevano sospironi
e sbadigli a tutto andare.
non riuscivano a vegliare
emettevano sospironi
e sbadigli a tutto andare.
FILASUONE SCE SCI SCIO SCIU SCIA
Scimmie,
scimpanzé e sciacalli
Sciami
d’api e pesci gialli
Bisce
d’acqua nel ruscello.
Pescicani
con cappello.
Ed un
gatto liscio, liscio.
Viaggiavano
in vascello
Per poi
scendere all’ostello
a
mangiare pastasciutta,
con
prosciutto e un po’ di frutta.
E poi
noci senza guscio.
Quindi
uscivano dall’uscio.
FILASUONA DELLA SSSSSSSSS
Sussiossissi
Sussurri, sospiri
Serpenti sui sassi.
Sussultano in aria,
si sentono smossi.
Serpenti sui sassi.
Sussultano in aria,
si sentono smossi.
Un osso nascosto
Il cane s’è morso.
S’accosta alla zampa
vicino a lui, un tasso.
Il cane s’è morso.
S’accosta alla zampa
vicino a lui, un tasso.
Il tasso che dorme,
dà un morso ad un sasso.
E proprio per questo
Rimane un po’ scosso,
poi dice intristito:
-E’ meglio che “russo”
Con gioia si sdraia
ancora sul sasso.
dà un morso ad un sasso.
E proprio per questo
Rimane un po’ scosso,
poi dice intristito:
-E’ meglio che “russo”
Con gioia si sdraia
ancora sul sasso.
Sussurri, sospiri
Serpenti sui sassi,
si sentono insieme
al tasso che russa.
Serpenti sui sassi,
si sentono insieme
al tasso che russa.
Il cane cullato
da questi “russigli”
si butta sui sassi
e sogna la Sissi.
da questi “russigli”
si butta sui sassi
e sogna la Sissi.
L’ELICOTTERO
Un
elicottero mi hanno donato
mentre
giocavo lui si è spezzato.
Giuro:-
Io non sono proprio stato!-
In
cinque pezzi si è trasformato:
E-LI-COT-TE-RO
E per
giocare insieme a te
LI per
giocare proprio qui
COT Io
ci gioco col robot
TE su
giochiamo pure in tre
RO dai
giochiamo un altro po’
Con la
colla l’ho incollato
ELICOTTERO
è tornato
Su nel
cielo lui è volato.
FAVOLSTROCCA
La
bambina e il mostro
Un mostro di Bologna
aveva troppi denti
soffriva anche di rogna
tra mille patimenti.
soffriva anche di rogna
tra mille patimenti.
I denti erano cento:
diciotto sulla testa,
qualcuno sopra il mento.
Formavano una cresta.
Brutto da far spavento
stava sempre nascosto.
Correva come il vento
chi passava da quel posto.
E il mostro ci soffriva.
Solo perché diverso
doveva stare solo,
diciotto sulla testa,
qualcuno sopra il mento.
Formavano una cresta.
Brutto da far spavento
stava sempre nascosto.
Correva come il vento
chi passava da quel posto.
E il mostro ci soffriva.
Solo perché diverso
doveva stare solo,
non c'era nessun verso.
Un giorno una bambina
a lui si avvicinò,
per tutta la mattina
curiosa lo scrutò.
Un giorno una bambina
a lui si avvicinò,
per tutta la mattina
curiosa lo scrutò.
E, vide la tristezza
stampata sopra il viso,
gli fece una carezza
e lui osò un sorriso.
Allora molta gente
di lui diventò amica
e, tutt'ora è presente
e non trova fatica,
stampata sopra il viso,
gli fece una carezza
e lui osò un sorriso.
Allora molta gente
di lui diventò amica
e, tutt'ora è presente
e non trova fatica,
perché in lui c'è la
forza
d' una bellezza vera,
ch' è sotto la sua scorza
e sa di primavera
d' una bellezza vera,
ch' è sotto la sua scorza
e sa di primavera
Serenella Menichetti
Cara Serenella, Le auguro un immenso successo. Le sue filastrocche mi piacciono e riconosco il valore pedagogico di tale tipo di componimento. Anch'io ne ho scritte tante con i medesimi intenti ma sono state snobbate anche dagli amici poeti che avevano nipotini. Preferiscono tutti, al giorno d'oggi, mettere i bambini davanti alla TV a guardare qualche cartone animato. Mi sono poi sentita dire da un giurato di un concorso di letteratura per l'infanzia che è più importante l'illustrazione del testo. L'unica cosa buona di questa esperienza tutto sommato negativa è stata che questi miei libri mi sono stati pubblicati gratuitamente. A lei auguro di avere maggiore fortuna della sottoscritta
RispondiEliminaCarla Baroni
Grazie Carla, purtroppo so benissimo che molti preferiscono parcheggiare i bambini davanti al televisore. La TV è una tata che non chiede né denaro né altro. La mia speranza è che magari qualche nonna, possa prendere sulle ginocchia il nipotino e leggere con lui le mie filastrocche. Solo così possiamo fare appassionare i bambini al libro ed alla lettura. Grazie per la sua attenzione e complimenti per il premio conseguito al concorso ETS Serenella Menichetti.
RispondiEliminaTanti complimenti a Serenella. Si leggono che è un piacere.
RispondiEliminaGrazie cara Patrizia!
RispondiEliminaSerenella
Una lettura che è un piacere , è leggera leggiadra e...interessante per i suoi.suoni. Utile nella scuola, soprattutto per risvegliare la fantasia in questo nostro tempo così povero di inventiva . Approvo questo tuo tentativo cara Serenella e ...che abbia tanto successo.
RispondiEliminaAnch'io sono un'appassionata di questa forma di "poesia"...da tanti anni scrivo filastrocche, in occasione di feste e ricorrenze, per tutti i miei familiari, grandi e piccini...e mio figlio ormai cinquantenne ne ha fatto una copiosa raccolta.(domestica per i posteri!). Complimenti e tantissimi auguri.
Edda Conte.