Ringrazio Maria Rizzi per avermi offerto il piacere nell'opportunità di conoscere meglio un genere di narrativa che ho finora poco
seguito.
Conosco da tempo il valore
culturale della Scrittrice, la sua serietà professionale i suoi
interessi socio-umanitari ....tutte qualità che la identificano.
Ho letto "Il mare invisibile" con vivo interesse;
l'opera attrae per vari motivi: in primis
la narrazione, esemplare per chiarezza e agilità, la bravura con
cui si crea e si porta avanti il plot fino allo
scioglimento del mistero di un delitto, ma anche, e non certo per ultimo, per
il significato profondo che si
scopre nella vicenda e nella rete dei
colpevoli.
L'Autrice non nasconde il suo pensiero di condanna verso un
problema che ancora ai nostri giorni macchia la società: il razzismo, connesso
alla nostalgia di un tempo e di un
crimine che la Storia ha già giudicato e condannato, la Shoa.
Comincio a scorrere il primo capitolo: breve descrizione dell'ambiente, piglio deciso, tono
leggermente lirico; presentazione dei personaggi lineare, con cenni di
introspezione.
Il mare è già "personaggio" fondamentale, ma
visto quasi con sospetto: "..la foschia
che viene dal mare cala spessa e grigia, rendendo ancora più scure le ombre
della strada."
Non accade niente ma
" c'è sapore di aspettativa" .
Ed ecco la notizia:
"Un morto, Ispettore! Un uomo annegato..."
Compaiono altri
personaggi, giovani poliziotti aiutanti dell'Ispettore, l'Anatomo
patologo, il Commissario della vicina città. ..
La scena si anima, prende il via il sapore del poliziesco...si
parla di droghe....
La Scrittrice è sempre ben documentata sugli argomenti,
attenta ai particolari; le descrizioni delle situazioni sono precise, le figure delineate attraverso i connotati fisici, cosa che
permette di individuare il "personaggio".
La conoscenza del
luogo si allarga, comincia a comparire un quid di mistero. Il poliziesco si avvia ad essere un vero e
proprio giallo, ma di seguito vedremo
che l'interesse dell'Autrice è piuttosto un altro, socialmente ed
umanamente più significativo.
Intanto i capitoli scorrono con sempre nuovi elementi che arricchiscono la trama , all'inizio quasi scontata.
L'analisi degli indagati si approfondisce
mediante indizi nuovi , a catena.
Il lettore intuisce le responsabilità dei vari sospettati,
eppure resta in ombra il vero movente, la cui ricerca dà sapore allo
svolgimento del dramma.
Nella vicenda sono di grande importanza i dialoghi;
interessante il linguaggio dei
personaggi, dai poliziotti alle varie persone coinvolte o sospettate. Maria Rizzi crea le atmosfere dei diversi ambienti, così come la suspence
per la ricerca del nodo da sciogliere. Ogni ingrediente definisce "Il mare invisibile" un
racconto poliziesco, con le sfumature del giallo, ma nel dipanarsi degli
avvenimenti compare altro che va oltre la ricerca dell'assassino.
Si intuisce che il
"complotto " dei personaggi
incriminati ha le radici ben lontane dal tranquillo paese che
ostenta una innocente sonnolenza,
proprio come l'età avanzata dei
malviventi, che si nascondono dietro la
nostalgia di un passato storico di grande
impatto mondiale. Emergono dalle accurate indagini del nucleo operativo gravi azioni criminose che riportano al tempo
dell'Olocausto.
La condanna è fortemente sentita, soprattutto da
quell'ispettore che temeva di annoiarsi in una sede apparentemente povera di stimoli all'azione. L'ispettore Venanti è l'"eroe" completo nella sua statura di uomo sofferto,
prototipo di questo nostro mondo difficile e problematico, con i suoi scatti,
fioriti di un linguaggio libero e spontaneo, maschio, privo di qualsiasi
inibizione.
La trama,
stimolante, risulta di grande interesse, la scena sempre ricca di movimento, i
personaggi verosimili ai ruoli; infine non manca l' "happy end", che
non guasta in un romanzo ricco di colpi di scena.
Mi complimento con l'Autrice per questo nuovo successo.
Ma che incredibile sorpresa! Edda mi dicesti che stavi leggendo il romanzo, ma non potevo immaginare un Dono così bello. La tua recensione è completa, fin troppo lusinghiera, attenta ai dettagli, travolgente. Scopro un libro che non sembra essere il mio e un'Amica antica - permettimi di definirti così anche se non ti ho mai abbracciata! -, che mi legge l'anima scavando, cercando e trovando i meandri del mio essere. Sei una persona fantastica, Edda! Le parole sono così nude di fronte a un simile tributo... Per ora ti abbraccio, ma non finisce qui. Ringrazio anche il nostro Condottiero che rende possibili simili alchimie.
RispondiEliminaÈ molto bello scoprire come l' ultimo libro di Maria che anch' io ho recensito offra tanti punti da cui osservarlo, scoprirlo e gustarlo in tutta la sua originalità. Complimenti a Edda, ancora congratulazioni a Maria e grazie al nostro Padrone di casa che ci offre refrigerio e riparo sulla sua Isola. Loredana
RispondiEliminaCiao Maria e ciao Loredana! grazie davvero delle vostre parole di apprezzamento...ma dobbiamo tutte riconoscere che il merito va tutto alla fonte da cui abbiamo attinto per i nostri contributi...
RispondiEliminaUn caro e grato saluto anche all'ospite generoso che ci accoglie sempre
Edda Conte