venerdì 19 giugno 2020

RITA FULVIA FAZIO LEGGE: " IL SORRISO DEL MARE" DI NAZARIO P.


Carissimo Nazario, la freschezza dell'impegno alla lettura di questo suo splendido dono, risolta in spiaggia, tra un raggio di sole e l'altro, al ritmico battito dell'onda marina, è stata quello di condividerne il sorriso.
Eccolo

"Il sorriso del mare" è il sorriso della libertà d'amare che il poeta Nazario Pardini affida alla poièsis. La plaquette "Il sorriso del mare - dieci poesie d'amore", edita per i tipi Blu di Prussia, inizia con la lirica apparsa sul blog Alla volta di Lèucade il 14/4/2020, "Con la rete da pésca".
I suoi versi indicano con chiarezza la natura, la ragione di riprendersi la gioia della vita. Si identificano con la dimensione vitalistica dello spirito che si realizza come libero. Concretizzano la necessità di pescare immagini del sentimento: l'emozione detta, acchiappa la giovinezza che insiste negli spasimi del canto, e gli dà voce per affogare con la voce del canto nel cuore. "...con la tua bocca nel cuore." Quella voce del cuore libera il sentimento primigenio dell'amore. La  poesia è vita, è il legame con la vera libertà; è il cuore della poesia umanamente giovane che aspira ad assaporare la sostanza: amare l'amore.
Sì, quel palpito sensibile della sua vita espansivo di immagini fresche connaturate nell'unica immagine dell'amore, sostanzia il reale e rinnova il brivido vitale del sentimento "Se non esistesse". Il cuore palpita nell'oggi stemperato dal pathos del ricordo, sull'isola dove egli si trova, ed attualizza la residenza del passato, " rinfrescare, / varrà per noi riviverla, / tradire con gli spasimi l'oblio / che sempre più potente ci sommerge." - "Nei suoi occhi, / solo nei suoi occhi, si rifletteva il mare." nella presa del sorriso dell'amor vitae "Corri Delia! ...Corri! Le memorie / ti saranno vicine e tu rinata canterai..." - " Ed io ti amo, / ti amo di un amore che sa correre / più dei tuoi passi allegri sulla spiaggia / dove azzardai lo sguardo / che a ricordarlo vale a ritornare / a quei giochi fugaci. Il tempo tace, / il tutto si fa chiaro, ed io rinnovo / quell'aria fresca che ci vide audaci; / quest'aria fresca che ritorna chiara / per chi ricorda ancora / le orme di una corsa senza fine." 
Il suo viaggio terreno ovvia al disincanto del sentirsi estranei a sé  stessi, "Mi guardò / con un sorriso strano come fossi straniero./ Nei suoi occhi, / solo negli occhi, si rifletteva il mare..." in sofferenza d'amore. E lo sovverte, lo sublima in  un cielo di memoria "Ma tu ricordi? O sei chiusa nell'oblio voluto /dalla vita." - "La memoria, / pietosa della mia solitudine..." nel presente-assente di quelle uniche voglie fisse nell'intimo, al nitore d'amore. Quelle memorie di carezze schiuse nel cuore: "Ho provato, ora... a darle un bacio, a farle una carezza." E sono impellenti, ma mai sufficienti ad obliare, al presente della vita concreta, sfuggente alla natura umana, l'eco dicotomico fra ciò che è presente e ciò che si vorrebbe fosse presente. "l'ha rimpiazzato col profumo di ..." gioventù. Ma basta amare l'amore che guida a cogliere l'altro sperso di sè "Dove sei, anima dei giorni miei?" e l'emozione si fa generosa presenza sentimentale; si sublima in un canto d'amore inesauribile: misura e breccia d'incanto al ricongiungimento con la propria anima. "Lo vedo questo autunno, come / l'ultimo fiore che ti porsi il giorno / prima che il cielo si mutasse in notte." - "Echi rimbombanti dentro me". Sì, la poesia nel cuore ha la libertà e vibra di giovinezza. Nella rappresentazione l'anima del sentimento, delle emozioni, della meditazione, immaginazione, sogno vola alta e fra luci ed ombre, sensazioni di freddo e caldo, di gioia e tristezza la memoria, l'inquietudine, eros e thanatos "il dolore, quello che mi lasciasti il giorno dell'addio;..." oggettivano la realtà dello spazio-tempo del sentimento in simbiotica fusione con la suggestività della natura. Come non richiamare quella splendida perla lirica "Amapola" e farsi avvolgere dalla melodia! 
La plurivocità di immagini, il linguaggio si configura nell'animo; e nella sinfonia. Se non esistessi tu, Poeta, nello spirito d'amore, "... se non ci fosse la malinconia / di Chopin, o la serenata di Schubert, / o il coro a bocca chiusa di Puccini,..." "... non esisteresti tu...a dare ragione al creatore / che ti ha voluto in questa / irripetibile, unica, stagione."  la tua visione della vita, il lettore non gioirebbe dell'immenso tuo canto d'amore, Poeta Nazario Pardini.

Con affetto. 
Fulvia





1 commento:

  1. È sempre una bella sorpresa l'approdo all'Isola delle mie profonde e sentite letture, così apprezzate da Nazario. Ed è un vero piacere leggere e rileggere le sue splendide liriche sul blog, come Amapola del 23 febbraio 2020. Un grato saluto. Fulvia

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