Carissimo Nazario, la freschezza
dell'impegno alla lettura di questo suo splendido dono, risolta in spiaggia,
tra un raggio di sole e l'altro, al ritmico battito dell'onda marina, è stata
quello di condividerne il sorriso.
Eccolo:
"Il sorriso del mare" è il
sorriso della libertà d'amare che il poeta Nazario Pardini affida alla poièsis.
La plaquette "Il sorriso del mare - dieci poesie d'amore", edita per
i tipi Blu di Prussia, inizia con la lirica apparsa sul blog Alla volta di
Lèucade il 14/4/2020, "Con la rete da pésca".
I suoi versi indicano con chiarezza la
natura, la ragione di riprendersi la gioia della vita. Si identificano con la
dimensione vitalistica dello spirito che si realizza come libero. Concretizzano
la necessità di pescare immagini del sentimento: l'emozione detta, acchiappa la
giovinezza che insiste negli spasimi del canto, e gli dà voce per affogare con
la voce del canto nel cuore. "...con la tua bocca nel cuore." Quella
voce del cuore libera il sentimento primigenio dell'amore. La poesia è
vita, è il legame con la vera libertà; è il cuore della poesia umanamente
giovane che aspira ad assaporare la sostanza: amare l'amore.
Sì, quel palpito sensibile della sua vita
espansivo di immagini fresche connaturate nell'unica immagine dell'amore,
sostanzia il reale e rinnova il brivido vitale del sentimento "Se non
esistesse". Il cuore palpita nell'oggi stemperato dal pathos del ricordo,
sull'isola dove egli si trova, ed attualizza la residenza del passato, " rinfrescare,
/ varrà per noi riviverla, / tradire con gli spasimi l'oblio / che sempre più
potente ci sommerge." - "Nei suoi occhi, / solo nei suoi occhi, si
rifletteva il mare." nella presa del sorriso dell'amor vitae "Corri
Delia! ...Corri! Le memorie / ti saranno vicine e tu rinata canterai..." -
" Ed io ti amo, / ti amo di un amore che sa correre / più dei tuoi passi
allegri sulla spiaggia / dove azzardai lo sguardo / che a ricordarlo vale a
ritornare / a quei giochi fugaci. Il tempo tace, / il tutto si fa chiaro, ed io
rinnovo / quell'aria fresca che ci vide audaci; / quest'aria fresca che ritorna
chiara / per chi ricorda ancora / le orme di una corsa senza fine."
Il suo viaggio terreno ovvia al disincanto
del sentirsi estranei a sé stessi, "Mi guardò / con un sorriso strano
come fossi straniero./ Nei suoi occhi, / solo negli occhi, si rifletteva il
mare..." in sofferenza d'amore. E lo sovverte, lo sublima in un
cielo di memoria "Ma tu ricordi? O sei chiusa nell'oblio voluto /dalla
vita." - "La memoria, / pietosa della mia solitudine..." nel
presente-assente di quelle uniche voglie fisse nell'intimo, al nitore d'amore.
Quelle memorie di carezze schiuse nel cuore: "Ho provato, ora... a darle
un bacio, a farle una carezza." E sono impellenti, ma mai sufficienti
ad obliare, al presente della vita concreta, sfuggente alla natura umana, l'eco
dicotomico fra ciò che è presente e ciò che si vorrebbe fosse presente.
"l'ha rimpiazzato col profumo di ..." gioventù. Ma basta amare
l'amore che guida a cogliere l'altro sperso di sè "Dove sei, anima dei
giorni miei?" e l'emozione si fa generosa presenza sentimentale; si
sublima in un canto d'amore inesauribile: misura e breccia d'incanto al ricongiungimento
con la propria anima. "Lo vedo questo autunno, come / l'ultimo fiore che
ti porsi il giorno / prima che il cielo si mutasse in notte." - "Echi
rimbombanti dentro me". Sì, la poesia nel cuore ha la libertà e vibra di
giovinezza. Nella rappresentazione l'anima del sentimento, delle emozioni,
della meditazione, immaginazione, sogno vola alta e fra luci ed ombre,
sensazioni di freddo e caldo, di gioia e tristezza la memoria, l'inquietudine,
eros e thanatos "il dolore, quello che mi lasciasti il giorno
dell'addio;..." oggettivano la realtà dello spazio-tempo del sentimento in
simbiotica fusione con la suggestività della natura. Come non richiamare quella
splendida perla lirica "Amapola" e farsi avvolgere dalla
melodia!
La plurivocità di immagini, il linguaggio
si configura nell'animo; e nella sinfonia. Se non esistessi tu, Poeta, nello
spirito d'amore, "... se non ci fosse la malinconia / di Chopin, o la
serenata di Schubert, / o il coro a bocca chiusa di Puccini,..." "...
non esisteresti tu...a dare ragione al creatore / che ti ha voluto in questa /
irripetibile, unica, stagione." la tua visione della vita, il
lettore non gioirebbe dell'immenso tuo canto d'amore, Poeta Nazario Pardini.
Con affetto.
Fulvia
È sempre una bella sorpresa l'approdo all'Isola delle mie profonde e sentite letture, così apprezzate da Nazario. Ed è un vero piacere leggere e rileggere le sue splendide liriche sul blog, come Amapola del 23 febbraio 2020. Un grato saluto. Fulvia
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