giovedì 28 gennaio 2016

CLAUDIO VICARIO: "INEDITI"


Claudio Vicario collaboratore di Lèucade


Solo illusioni

Mi lascio dietro

solo illusioni.
E’ una vita che mi perdo
nei tramonti equivoci,
nei sogni incerti e ingannevoli.
Cala il sipario
sui giorni mediocri,
sui silenzi immobili,
sui calici vuoti,
sugli approdi perduti
impastati col silenzio
di mura abbandonate,
sui ricordi spenti,
sulle immagini che sfiorano
i brividi del vivere
dal profumo silvestre
che parlano di una saggezza
senza voce né tempo.



Ricordi


Giace, immobile,
l’immagine dei giorni
trascorsi a guardare
le lancette dell’orologio.
Passano i secondi,
i minuti scandiscono
le vaghe ombre
dei ricordi spenti
che affiorano alla mente.
I sogni hanno breve vita,
sono come un fuoco
che cerca di resistere al tempo
oltre i confini del silenzio.
Visioni vuote, insignificanti,
si trasformano in fantasmi
senza voce né forma.
 


4 commenti:

  1. Testi di un'amarezza che colpisce. Dove il poeta ha una percezione cupa dei sogni del passato "sogni incerti e ingannevoli." "mi lascio dietro solo illusioni" anche i ricordi, sfocati, non sembrano confortarlo. "i minuti scandiscono le vaghe ombre dei ricordi spenti" Il presente è una realtà di una immobilità angosciante dove non si intravedono spazi per altri sogni o aspettative. Fase buia che il poeta sa descrivere egregiamente, trasmettendoci tutta la sua umana angoscia.
    Serenella Menichetti.

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  2. Quanta amarezza e quanta saudade nell'analisi delle stagioni trascorse. Il Poeta intinge la penna in un pessimismo che sembra negare spazio alla speranza. Leggendolo ho sofferto con lui, pur non conoscendolo... Ho avuto, netta, la sensazione, che tra le righe dovessimo leggere altro. Come spesso accade. Il Poeta é lontano dagli entusiasmi celebrativi, propone un album privato di sentimenti seri, e fa affiorare il disinganno di colui che è di ritorno dall'avventura della vita. Sarà per il mio ottimismo ancestrale, ma ho la sensazione che Claudio Vicario si serva del lirismo per confessare a se stesso e al prossimo che:
    "I sogni hanno breve vita,
    sono come un fuoco
    che cerca di resistere al tempo
    oltre i confini del silenzio".
    Sceglie i vertici di un'espressione scabra e commossa a scopo catartico, liberatorio, colorando la propria sensibilità di una visione angosciosa dell'esistenza. La poesia 'costruttiva' è da soffocare, ma non da rinnegare. Può essere solo una mia errata intuizione, mi perdoni l'Autore....
    Lo ringrazio per le liriche di profonda riflessione, per gli spunti e gli insegnamenti e lo saluto caramente, insieme al caro condottiero Nazario...
    Maria Rizzi

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  3. versi profondamente melodici, intrisi di disillusione , che esprimono "una saggezza senza voce né tempo". Nadia Chiaverini

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  4. Ringrazio l'amica Serenella Menichetti, Maria Rizzi e Nadia Chiaverini insieme al Prof. Nazario Pardini che mi ha concesso di entrare, piccolo e sconosciuto, nel suo Blog pieno di nomi illustri.
    Claudio Vicario

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