mercoledì 2 marzo 2016

PIETRO RAINERO "IL DINOSAURO INNAMORATOI"

       
Pietro Rainero collaboratore di Lèucade

Il   dinosauro   innamorato

Penisola dello Yucatan, in Messico.     Molti, molti e molti anni fa.

Il mazzo di carciofi si presentava bene.
Con una grossa margherita dai bianchi petali al centro e tante foglie di verde lattuga all’esterno.
“ Bellissimo! ”  pensò Alli ” A Dilla piacerà moltissimo ”.
L’amore fra Alligratore e Crocodilla era stato un vero e proprio colpo di fulmine.
Nella grande radura, vicino a Merida , numerosi gruppetti di sauri, divisi per amicizie o parentele, trascorrevano un tranquillo fine settimana distesi sull’erba verdissima, trangugiando panini al piccolo mammifero e disquisendo amabilmente del più e del meno ( il per ed il diviso sarebbero arrivati in tempi decisamente a noi più prossimi ), contribuendo allo sviluppo delle nascenti discipline matematiche.
Il cielo era terso ed il sole sembrava loro vicinissimo, caldissimo.
Rappresentava tutto per essi, la loro fonte di calore e vita, l’ardore delle emozioni che scorrevano nel loro sangue.
Solo una scura nube si profilava all’orizzonte, ma ancora lontana.
La brezza del Mar dei Carabi cambiò improvvisamente in un deciso vento che pilotò la nuvola sopra le loro teste crestate e le lunghe code.   Piccole palline liquide iniziarono a cadere su di essi, le famiglie dei Sauri cercarono riparo sotto le millenarie, enormi sequoie.
La famiglia di Alli e quella di Dilla scelsero la stesso albero.
A Dilla Alli fu immediatamente simpatico. Tutta quella schiera di scaglie sulla schiena era decisamente allettante e poi…che portamento!
Alli, al contrario, subito pensò che a Dilla piacesse darsi troppe arie, la trovava piccola e carina, certo, ma non troppo dolce.
Un bagliore inatteso fotografò la scena seguito, dopo qualche istante, da un tuono fortissimo.
La saetta aveva colpito un ramo dell’albero, tagliandolo di netto. Il pesante ramo finì la caduta proprio sulla testa di Alli, quasi tramortendolo.
Alli, stordito, osservò Dilla sotto una luce diversa. 
Sì, un vero e proprio colpo di fulmine!
La scintilla scoccata tra i rami ed i cuori dei due giovanissimi ( 128 anni lui e 120 lei ) dinosauri era destinata a cozzare contro un ostacolo insormontabile: l’ostracismo che la signora Gavialina, mamma di Dilla, non esitava ad ostentare nei confronti del povero Alli, che proprio non digeriva.
La testarda signora continuava a ripetere alla figlia: “ Non può essere lui il tuo destino. Bella come sei ne troverai a bizzeffe, sia carnivori che erbivori, non ti preoccupare.  Tel’ho già detto: non ha sangue blu nelle vene ( su questo punto non mi sento di darle torto: era rosso e pure freddo ), non dirige un centro eliomarino ad Acapulco e neppure battute di caccia a Villa Hermosa. Toglitelo dalla testa, tuo padre ed io non ti daremo mai il consenso ”.
Gli ostacoli in amore, si sa, alimentano la passione ed aguzzano l’ingegno.
Alli e Dilla si innamorarono perdutamente e furono incrollabili nel loro desiderio di potersi, un giorno, sposare.  Continuarono ad incontrarsi di nascosto dai genitori di lei, impresa non facile, per la quale occorreva come minimo una piccola collina.
Lei non poteva ovviamente conservare nella propria abitazione ( si fa per dire ) gli infuocati messaggi del moroso e, una volta letti, doveva distruggerli, sia pur con un groppo in gola.
      
cara Dilla, vorrei per te rubare in cielo una stella…….
                                                                                             
Conservò solo la dedica che il giorno di San Dinodino, festa degli innamorati, lui le scrisse sul quotidiano locale, riponendo il foglio sopra un alto armadio, come difesa contro la polvere (“un’idea geniale” fu il commento del suo amato quando egli lo venne a sapere).
Quando dovevano dirsi qualche infuocata parola lasciavano il messaggio inciso sulla corteccia di uno degli alti alberi di sequoia della grande foresta tropicale, messaggi ad altri incomprensibili poiché cifrati ( usavano uno strano codice, messo a punto da loro, dove le lettere venivano sostituite
da altre, ma senza apparente legge di regolarità ).
Insomma, nonostante le chiusura totale da parte dei genitori di Dilla e l’irrimediabile penuria di telefonini, continuavano con passione a comunicare, a stare in contatto e, appena possibile, a vedersi fisicamente.
Quel giorno d’inizio primavera ( e d’inizio fiaba ) Alli aveva dunque deciso di donare a Dilla l’anello di fidanzamento, da infilare, come d’uso, al quarto dito unghiato della zampa anteriore sinistra. Aveva costruito da solo un anello ( riuscitogli non perfettamente circolare, in verità ) di prezioso legno di eucalipto che recava incastonata in cima una preziosa pietra marina levigata ( cioè un pesante, grosso sasso liscio trovato sul bagnasciuga ).
Teneva tenacemente serrato l’anello nella zampa destra mentre osservava, dal verduriere, con quali vegetali comporre il mazzo con cui accompagnare il dono che costituiva una promessa eterna d’amore. A quei tempi, cari bambini, e cioè tanto, tanto ma tanto tempo fa, non vi erano fiorai, perché quasi tutte le specie di fiori non si erano ancora evolute o non esistevano neppure e quindi, se qualcuno decideva di non presentarsi a mani vuote, faceva una scappata nel negozio di verdura, dove c’era una ampia scelta di felci, licheni, strane insalate ed altro ancora.  Andavano molto di moda, in particolare per simboleggiare le passioni amorose, i carciofi.
Lo so che la cosa vi suona un po’ curiosa, per via di tutte quelle spine, ma i dinosauri erano anch’essi piuttosto ricchi di spine e, dopotutto, non usiamo anche noi le rose rosse con relativi gambi spinosi?                                                                           Alli optò quindi per i carciofi dicendo al negoziante: “ Me li incarti bene, con tanto verde intorno, cosicché né io né la mia Dilla ci possiamo pungere ” ( precauzione inutile visto la pelle dei Sauri, molto coriacea ).
Con il suo mazzo ben in vista nella zampa sinistra e l’anello nella destra Alli si presentò dunque all’appuntamento con la sospirata anima gemella.
La trovò, puntualissima come sempre, nelle vicinanze del centro commerciale dove entrambi abitualmente facevano gli acquisti.   A lei, osservando l’incerto incedere del suo Alli con il mano quel mazzo spinoso da cui spuntava la margherita, scappò un sorriso subito represso.
A volte erano così buffi i maschi!
Con il batticuore si avvicinò a lui.  Intuiva ( prerogativa già allora tipicamente femminile ) che il suo topolino doveva dirle qualcosa di importante, decisivo per il futuro.
E qualcosa di bello!
La folla di dinosauri si distrasse un attimo dal consueto affaccendarsi su e giù per i negozi per osservare un qualcosa che, in cielo, aveva oscurato il sole, un’ombra irregolare che aumentava a dismisura le dimensioni, sempre più veloce, sempre più vicina.
Ormai il cielo era buio come durante un’eclissi totale, l’aria era fredda, una strana atmosfera presaga di cupi eventi era chiaramente avvertibile.
Gli sguardi dei mastodontici Sauri si allinearono tutti in una direzione, dapprima impauriti, poi pieni di terrore.        Cercarono di fuggire, per quanto gli arti impacciati e la pesante mole glielo consentissero.
Dilla ed Alli osservavano lo spaventoso spettacolo che andava in onda sopra di loro senza ombre
negli occhi, senza esitazioni nelle voci, senza paura nel cuore.
“ Qualunque cosa succeda, io ti amerò per sempre ”  le sussurrò lui in un orecchio.
“ Anch’io, stanne pur certo, topolino mio! ” rispose lei.
Alli allungò la zampa con il bouquet di carciofi ( e lei di rimando allungò la sua per riceverlo ) un attimo prima che un enorme asteroide, del diametro di dieci chilometri, incontrasse la Terra.
Il nostro pianeta ed il meteorite furono puntualissimi al rendez-vous, fissato esattamente 65 milioni
di anni prima dell’istante in cui voi leggerete il punto conclusivo di questa frase.
Una catastrofe di dimensioni inimmaginabili cancellò i carciofi del bouquet, la margherita, l’anello, Alli, Dilla e le migliaia di Sauri messicani, creando un cratere del diametro di 180 chilometri.
I detriti espulsi dal cratere, da cumuli grandi come montagne a microscopiche ceneri caldissime, si sparsero per ogni angolo del globo, onde sismiche di inusitata violenza circumnavigarono più volte il mondo intero per ore ed ore.
Centinaia di incendi si accesero simultaneamente su di un’area delle stesse dimensioni della Francia, confluendo poi in breve tempo in una sola, immensa conflagrazione, spingendo milioni di tonnellate di fumo fino a mille metri di altezza.
Dopo qualche giorno la cappa di ceneri e fumi cinse completamente la Terra, inibendo la penetrazione della luce solare e facendo crollare le temperature a livelli siberiani, devastando quasiogni genere di vita animale e vegetale.

Penisola dello Yucatan, Messico.  24 giugno 2019
Due paleontologi stanno alacremente scavando in un sito di ossa di dinosauri.
Il loro lavoro procede bene: con estrema cautela, quasi con timore di nuocere ai vecchissimi pachidermi, ripuliscono dalle polveri e dalla terra le costole appartenute, chissà quanto tempo prima, ad un Allosauro.       
Manovrano il pennello con cui ripuliscono i resti con dolce fermezza, quasi con amore.
Ad un tratto,inaspettatamente, sotto i pennelli fa capolino qualcosa di nuovo, mai visto prima: un curioso mazzo di carciofi fossili.
E, poco dopo, un anello ovoidale contenente, in una cavità sulla sua cima, un sasso levigatissimo.
I due scienziati si scambiano lunghe occhiate perplesse, per loro è una visione sorprendente, inspiegabile.
Ma le loro domande resteranno inevase.
Alli e Dilla si erano giurati amore eterno: la loro reciproca simpatia ed il loro sconfinato affetto durano ormai da 65 milioni di anni, e probabilmente dureranno ancora chissà quanto:
Non conosco nessun altra storia d’amore durata così a lungo!

 Pietro Rainero

 





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