giovedì 16 giugno 2011

Da "La cenere calda dei falò", Portone/Letteraria, Pisa 1997



L’istante

Si defila la vita e il giorno smuore,
solo l’istante resta
all’anima aggrappato
ed alla pelle,
amore,
né svanisce né muore
nel serale fluire di penombre
sul tuo vitale volto
che incolto ancora più
pare divino.
Mi graffia la carezza
ancora l’anima,
quando mi porta la luce di marzo
l’istante eterno
dell’aria giovanile
che trasvola con me chiari di luna.

Quanto un mortale teme che nel nulla
si svanisca quell’attimo di vita
che dà ragione al mondo che si esista!

Scrimoli il giorno crea con i tramonti
ed i tramonti rodono le sere,
ma resterà l’istante a me aggrappato,
nascosto in una ruga del mio seno,
dolce, scaldato, tenero, scampato
sulla notte che incombe e tutto fuga.





























Nessun commento:

Posta un commento