mercoledì 22 giugno 2011

Notarella sul Risorgimento

Notarella sul Risorgimento

Ogni paese ha bisogno di radici sicure, a cui rifarsi, per dare consistenza e omogeneità alla propria Storia. Il Risorgimento è una grande epopea fatta di martiri, e di pochi intellettuali, che io chiamerei eroi, perché hanno offerto all'Italia la possibilità, miracolosa, di inserirsi in un contesto europreo prima, mondiale dopo. Ma l'origine della nostra Storia e delle nostre tradizioni io le collegherei prima alla Romanità, che per noi deve essere un orgoglio, in quanto originaria di lingue e monumenti sparsi in gran parte degli stati europpei, ed è roba nostra. Poi al nostro Medioevo, nucleo della imprenditoria e creatività degli Italiani. Quindi all'idea artistica e politica dell'Homo faber del nostro Rinascimento, che ci ha resi grandi in tutto il mondo. E' un insieme di caratteri, che si sviluppa diacronicamente nella Storia, a determinare radici e consistenza per una Nazione. Di quelli tutti dobbiamo essere orgogliosi e rispettosi. E sono quelli che tutti insieme formano il "Madre in Italia".

Nazario Pardini

1 commento:

  1. E non è che l'Italia sia nata nel 1861, ma la prima unità l'hanno fatta i Romani: dalla Gallia cisapina allo stretto di Messina. La romanità con la sua cultura poetico-oratoria e legislativa deve essere il caposaldo delle nostre radici che tutto il mondo ci invidia.

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