Poesia nuova, vissuta, audace dove il verso con le sue rocambolesche
scalate fa di tutto per assecondare gli abbrivi emotivi di un’anima cosciente
del tempo che fugge e della precarietà della vicenda umana. Di una vicenda zeppa
del malessere di vivere esperita in una via crucis fatta di fughe e ritorni, di
paure e azzardi verso l’inconscio e l’inverosimile. Il tessuto poetico, che si
sviluppa su nèssi fonoprosodici di memoria baudelairiana, declina un’intimità
di dolore e di ricerca in abbrivi di parabole ascendenti. In una luce che si
stacchi dalle aporie esistenziali per toccare vertici di epifanica rinascita,
dacché, se un uomo si risveglia all’alba perché ha paura dei suoi stessi sogni,
è un essere che vive tutte le peripezie dell’inquieto esistere, quelle
dicotomiche interiorità che fanno dell’animale uomo un impasto di pascaliana
memoria: piedi a terra e anima volta all’oltre. Sì, perché il sogno fa parte della
vita, e costituisce una fuga da tutte le sottrazioni di cui essa è costellata. Scriveva Erich Fromm: “I sogni sono come
un microscopio col quale osserviamo le vicende nascoste della nostra anima”; e
qui, fuggendo dai sogni, non è detto che non si fugga da noi stessi, dalle
vicende più intime del nostro essere; azzardando sguardi, magari, a mondi le
cui piogge spengano le fiamme delle nostre paure. Si parte dal minimalismo, dai
fatti della quotidianità, da un realismo spietato, anche, che si nutre di verbi
altrettanto spietati, da far strizzare la bocca ai puritani; ma è qui il bello
del poema; in quella simbiotica fusione fra male e bene, fra Caino e Abele che
fa da terriccio fertile a un buon poièin. E d’altronde è la vita che è fatta di
questa dualità; una vita plurale, in cui è fortemente umano cercar di uscire
dal “fango” per guardare l’azzurro. E chi meglio potrà godere di questa luce di
colui che viene da una frequentazione del buio della vita?
Poesia duttile, generosa, di polisemica significanza, educata da un
silenzio attivo, meditativo, interrotto, magari, dalla rievocazione di una
società liquida, dove è facile trovarci omologati, spersonalizzati come
viandanti sperduti (per scomodare Cardarelli e Bauman). Poesia dove, come
afferma il poeta, “i versi
sono insulti dal ritmo poetico tambureggiante che però nascondono un'ombra
dolcissima e si rivelano ad un occhio attento come un concerto di visioni ed
emozioni che ricordano schegge”.
Nazario Pardini
“Azionato da un Qualcosa
che s’attiva con le proprie paure,
l’essere umano
respira
perché ha paura di soffocare,
dorme
perché ha paura del giorno seguente
e si risveglia all’alba
perché ha paura dei suoi stessi sogni”.
Tratto
dalla poesia “Meccanismo” – “La
Scalata” (2014)
Sono
Gianluigi Miani, 33 anni di Roma, scrittore compositore di versi ed
autore di una raccolta poetica "La Scalata" che sono qui a sottoporre
alla sua attenzione, disponibile in e-book (Narcissus) e cartaceo (Youcanprint) in
oltre 1350 librerie fisiche sparse su tutto il territorio.
"La Scalata" fa parte di una trilogia che è un percorso evolutivo di un 33 enne - l'età "giusta" per risorgere dal punto di vista cattolico - della generazione precaria europea come protagonista, un viaggio cominciato con "Dalla Fogna" (2011), che prosegue con "La scalata" e si concluderà con il traguardo - e potenziale resurrezione - di "Schegge in superficie". Una precarietà che non è solo economica e materiale ma affonda le sue radici marce all'interno. La storia in versi poetici di questo viaggio è ambientata nei camerini o nelle camere della "periferia" dove l'autore si ritrova a vivere con se stesso, lontano dalle città dove si avvera la globalizzazione, giostra di luci e rumori impazziti. Città e globalizzazione che attraggono per divertimento e velocità, ma che non realizzano il bisogno di sentimento ed anima. Stilisticamente, i versi sono insulti dal ritmo poetico tambureggiante che però nascondono un'ombra dolcissima e si rivelano ad un occhio attento come un concerto di visioni ed emozioni che ricordano schegge.
Una raccolta poetica di cui sto realizzando una versione multimediale dinamica (www.facebook.com/lascalata2014) con video che fungono da promo alla raccolta.
Il mio
scopo è quello di "andare oltre" sia coi miei componimenti sia con la
loro presentazione e di abbattere tutte quelle barriere e quei reticolati nei
quali sono convinto è ingabbiata oggi l'arte e la cultura in generale. Già da
questa prima versione ed in tale direzione, mi sono avvalso della
collaborazione del pittore maestro Mauro Salvi che ha
contribuito a dare profondità al libro con le sue illustrazioni grafiche.
Di seguito
alcuni testi:
COmE Il BacIO DI dIO
Lingue
rinnegano insediamenti sicuri
rapinate
dal richiamo.
S’allungano
oltre ogni confine,
bandiere
perverse
di bocche
isteriche alle porte del tramonto,
cercatrici
d’oro seminale
astinenti
colme di sete
nel deserto
di umanità
sfidanti
di bufere immunosoppressive
e senza
paura ,
con
denti
ristori
rassicuranti
per
spermatozoi
di nazioni
lontane,
che così
banchettano,
alla faccia
di salutisti palestrati di romanticismo
ed orge di
occhi
abbandonati
in un colloquio piacevolissimo
con
serpenti di colori e forme tridimensionali
fanatici
bisognosi di ospitalità.
Cascate di
piogge dorate senza cura per le linee
sui volti
imbrattati senza vergogna
irriconoscibili
dal piacere
come
baciando la passione di Dio.
IL SACCHEGGIO
Nuovi
Maestri invisibili
impongono
grafici
per
ogni santo disgusto,
catene
di fede
al
trend
di
mercato.
Noi
ubbidiamo
e
stiamo su poltrone miorilassanti,
per
dentro stare
a
scatole
di menti profilo sottile.
Stiamo
fissati,
fissando
ripetuti
infiniti
pensieri
vissuti
del
passato non qualificabile
di
desideri volati troppo
alto
e lontani
nel
domani.
Strategie
prive
di merito contengono
Bellezza
negli spazi del “qui ed ora”.
Tre
ragazzi
erano
saliti a bordo della corriera
con
pacchi di parole libere
partorendo
coraggio reciproco
amplificando
lo sbarco prossimo.
Provavo
piacere.
Tre
ragazzi sono adesso puntini
nel
sole spento della logica.
Un
maschio non può ammirare altri maschi.
Ma
sarebbero
giganti
romantici.
Tra
maschi
non
si devono
per-favori.
Sarebbe peccato.
I
“corpi speciali” dei Maestri
potrebbero
fraintendere.
E fare arrestare.
GIANLUIGI
MIANI
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