Poesia tratta
da:
La terra e la
morte
Terra rossa
terra nera,
tu vieni dal
mare,
dal verde
riarso,
dove sono parole
antiche e fatica
sanguigna
e gerani tra i
sassi &endash;
non sai quanto
porti
di mare parole e
fatica,
tu ricca come un
ricordo,
come la brulla
campagna,
tu dura e
dolcissima
parola, antica
per sangue
raccolto negli
occhi;
giovane, come un
frutto
che è ricordo e
stagione &endash;
il tuo fiato
riposa
sotto il cielo
d'agosto,
le olive del tuo
sguardo
addolciscono il
mare,
e tu vivi rivivi
senza stupire,
certa
come la terra,
buia
come la terra,
frantoio
di stagioni e di
sogni
che alla luna si
scopre
antichissimo,
come
le mani di tua
madre,
la conca del
braciere.
27 ottobre 1945
Cesare Pavese, noto a noi tutti soprattutto per le poesie di "Lavorare stanca", trascorse poi un periodo di ispirazione diversa, nel quale passò dalla narrazione realista al carattere soggettivo dei sentimenti, che come in questa poesia, ha grande valore musicale e sentimentale. La lirica postata in questa pagina è dedicata alla terra, che inevitabilmente s'identifica con la donna, quindi una natura che appare come grembo terrigeno. La terra e la donna sono eterni grembi e generano vita e amore.Il canto è quanto mai dolce, e si avverte l'impeto del Poeta nuovo, che chiude la lirica con due versi straordinari! Bellissimo tributo alla letteratura italiana, un grembo infinito di luce... Abbraccio forte il mio Nazario.
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