giovedì 21 gennaio 2016

ANNA VINCITORIO: "INEDITO"

La balena

Avide, oceano, le tue onde
spettinate dai venti
accompagnano
l’esodo delle balene
che ora immerse, ora riaffioranti
frangono il tuo immenso
a grandi colpi di coda
Una, fra molte,
è d’argento la veste
di rosso striata,
scomposta e sopita
e si adagia
in una quiete di morte
Qualche spasmo ancora
e la coda ricade
come ventaglio
da una mano stanca
sul greto

Qualche granchio
e conchiglie dischiuse
alla fine del viaggio

Anna Vincitorio



2 commenti:

  1. Anna, meravigliosa artista libera da sudditanze, dal sorriso aperto e autentico, che abbiamo avuto l'Onore di ospitare a Roma in una serata indimenticabile. Ci ha arricchito con i suoi versi e con le sue parole, archi tesi a fendere il feltro delle convenzioni, e ritrovarla sul blog del 'nostro' condottiero, mi emoziona non poco.
    "spettinate dai venti
    accompagnano
    l’esodo delle balene"
    Le onde, libere come Anna, sono complici del viaggio delle balene, dei cetacei destinati a guadagnare con fatica la libertà, proprio come noi uomini...
    "Una, fra molte,
    è d’argento la veste
    di rosso striata,
    scomposta e sopita"
    L'autrice descrive la morte di una balena con versi limpidi e privi di metafore,intarsiati di similitudini, immaginifici e romanticamente marcati dalla tristezza della sventura. La storia degli ultimi spasmi della balena, sul greto, é struggente e ricorda, a mio umile avviso, il destino di molti uomini. Soli nel momento della fine. D'altronde è opinione abbastanza diffusa che si nasca e si muoia in una bolla di solitudine. Di fatto il potere della lirica di Anna è seducente e privo di qualsiasi schematismo e di qualsiasi 'trucco'. Si potrebbe definire una proposta di varietà, anche nella struttura formale del verso.
    Sedotta dal suo testo, la ringrazio e l'abbraccio e, come sempre, ne approfitto, per stringere il caro Nazario...
    Maria Rizzi

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  2. In quel cadere della coda "come ventaglio", ritrovo tutta la delicatezza poetica di Anna Vincitorio, la sua empatia e la sua simpatia che ne fanno una poetessa libera e autentica, come dovrebbe essere per chiunque scrive in versi.
    In questo suo inedito che, graditamente, trovo sul blog, risaltano proprio queste doti: spontaneità ed anticonformismo le permettono di non cadere nella retorica ed in un animalismo ormai omologato e privo della vera piétas.

    Sandro Angelucci

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