venerdì 29 gennaio 2016

PIERANGELO SCATENA: "PADRE"

PADRE

Niente di speciale, padre. Una vita
come un’altra : pietre su pietre alzate
a volte alla rinfusa.

Ricordi e desideri  s’alimentano,
si confondono in una sola storia,
fanno una vita sola.

Così diverso, in tarda età canuta
più ti somiglio e chiedo
nel sogno degli umani una memoria
che sia come la tua fatta di vento.
(Da I ricordi del presente, ETS, Pisa, 2012)


Pierangelo  Scatena

2 commenti:

  1. E avrai una memoria 'fatta di vento'. Pierangelo, é data in dote a tutti e non sempre viene apprezzata. Credo tu sia ancora giovane,anche se ti definisci 'canuto', teso con la stessa intensità ai ricordi vicini e lontani... Poi il tempo compirà la sua inversione. Diverranno nitide le storie dell'infanzia, rarefatte quelle vicine. Bellissima l'analogia che compi con la figura di tuo Padre. Quanto é vero che ogni giorno si scopre di assomigliare di più a un genitore. Di cominciare ad assumerne gli atteggiamenti, i vizi, gli sguardi, i sorrisi, le pieghe che circondano gli occhi o la bocca. E le vite
    "si confondono in una sola storia,
    fanno una vita sola".
    Tu ne sei grato alla vita. Hai stretto un cordone ombelicale anche con la figura paterna, a dimostrazione di quanto, al di là del grembo, esista un luogo nel quale potersi ritrovare 'per giocare a dadi con la morte'.
    Splendida lirica, che in dieci versi è bilancio di un'esistenza, omaggio a un amore e progettualità. Ti ringrazio per un Dono nel quale mi specchio e mi scuso per il 'tu'... ti ho sentito molto vicino!
    Maria Rizzi

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  2. Il testo si presenta al lettore immediatamente efficace e sobrio già nel linguaggio ("Niente di speciale, Padre...), nel tono (quasi dimesso), nel registro (familiare). Ma sotto la corteccia linguistica ferve l'intensità affettiva del poeta che scopre e rimarca e quasi brama un'identificazione, non solo esteriore, con la figura paterna, nell'auspicio di conseguire "nel sogno degli umani una memoria / che sia come la tua fatta di vento".
    Un piccolo neo, a mio parere, è costituito da quell'accento di quinta dei due primi endecasillabi, di cui peraltro si ha esempio nella poesia italiana (dove comunque si trova di tutto), accento che mi pare tolga qualcosa al ritmo. Ma ciò poco o nulla toglie alla bellezza e alla forza della lirica.
    Pasquale Balestriere

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