mercoledì 6 maggio 2020

CLAUDIO FIORENTINI: "SI E' SPENTO FRANCESCO (MARIA) MECAROLO"



Claudio Fiorentini,
collaboratore di Lèucade
Il poeta Francesco (Maria) Mecarolo si è spento pochi giorni fa. Negli ultimi 30 anni era diventato schivo, le sue uscite, una volta dirompenti, divertenti, anche fanfaronesche, si erano fatte sempre più rare, fino a svanire nella nebbia delle sue numerosissime patologie. Col tempo, la sua poesia è diventata via via più magmatica, fino ad essere prettamente meta-simbolica, frutto di un esperimento per certi versi mistico, accessibile ai pochi iniziati perché il poeta non è un giullare, ma una persona che scava dentro di sé, e lo scavo interiore è un cammino iniziatico. È infatti dagli inizi degli anni ’80 che si è dedicato anima e corpo alla sperimentazione poetica, fondando il movimento dei “Metasimbolisti”.
La sua poesia, poco conosciuta, è una pietra miliare nella sperimentazione poetica e farà parte dei nostri ricordi pur se non ce ne accorgeremo, perché la poesia è la rappresentazione del fermento culturale in cui noi tutti siamo immersi.
Pochi, tra quelli che leggeranno questo post, hanno conosciuto Francesco (Maria) Mecarolo, ma chi ha avuto questa fortuna ha ben presente la sua forza, il suo carisma, la sua profondità di pensiero e… la sua poesia.
Salutiamolo leggendo la sua “La gobba”:

Dimenticare quella stanza
nell’infinita raucedine
della mia penna,
tracciando nuovi gradini.
E quella zingara
a tagliar le mie lune
a scavar le mie ossa.

Ciao Francesco, che tu possa continuare a vivere nei tuoi versi!

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