Giovanna de Luca
TRACCE
DI UMANA SOLITUDINE
Guido
Miano Editore, 2020
Se dell’universo poetico-narrativo di Giovanna de
Luca si dovesse fare una
trascrizione musicale, indubbiamente sarebbe in una tonalità minore tanto è il
tocco malinconico che trascorre nello scritto infiltrandosi nell’animo del
lettore e facendosi coabitatore dei fremiti e dell’intimo caleidoscopio
cromatico del poeta.
Il
volume di poesie e racconti Tracce di umana
solitudine, edito da Guido Miano in Milano, ha tessuto lirico-immaginifico
nei versi e realistico, con un timbro di tristezza che talvolta traduce
amarezza ed una nascosta passione non manifestata, non esplosa, nei nove
racconti. Tutto scritto con mano di lievezza, pregno nei contenuti, segno che
il dettato ha a lungo sostato nell’intimo a macerare, a maturare, a farsi
lievito di vita e di scrittura.
Vi
è un verso, nella poesia Il cigno
(pag. 15) che si ritrova tra le riflessioni del racconto La
decisione (pagg. 57-61 e precisamente a pag. 59): “E tutto è
nulla”. Certamente questa immagine-affermazione traduce una vertigine interiore
smisurata, uno sguardo su quel perimetro intimo dove è il regno della solitudine,
delle penombre che non tralasciano passare lo sfrecciarsi di calorosi raggi,
lasciando oltre da sé, pure se per un infinitesimale spazio temporale, la coralità
umana. Come se tanto dolore si fosse impossessato della gioia incrinandone il
nucleo di positività e meraviglia: vedi la poesia di pag. 31 Grezzo diamante.
Invero,
la coralità fattiva e simbolica della natura c’è, e in tutta la sua incomparabile
bellezza, in tanti versi sparsi della raccolta, a fare stupendamente presenza
di sé, ma soprattutto nella poesia Cap Fréhel
dove eriche, ginepro, finocchietto selvatico e la luna profumano, plasmano la
roccia, si fanno amanti del vento.
Dalla
ricca e suggestiva prefazione di Nazario Pardini, di notevole efficacia nel
cogliere l’intimo della de Luca percorrendone i tratti essenziali del
testo, estraiamo: “un filo rosso, un leitmotiv li percorre determinandone un
continuum: l’amore per la natura, il gioco delle parti /.../ I racconti sono
veri spaccati che parlano di fatti, di vita, /…/ che narrando, scivolano via
come acqua di sorgente. /…/ tutto ci chiama a una lettura di intensa intrusione
partecipativa.”
Ester Monachino
Giovanna de Luca
TRACCE DI UMANA SOLITUDINE
Prefazione di Nazario
Pardini
Guido Miano Editore, 2020
mianoposta@gmail.com
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