venerdì 1 maggio 2020

LAILA SCORCELLETTI LEGGE: "L'ESODO DEI 350 MILA GIULIANI FIUMANI E DALMATI:::" DI FLAMINIO ROCCHI


L’ESODO DEI 350 MILA GIULIANI FIUMANI E DALMATI di padre Flaminio Rocchi edizione Difesa Adriatica


È un volume di 700 pagine la cui lettura è d’obbligo per ogni persona che voglia curare la sua formazione storico/culturale. L’opera è uscita, nella sua quarta edizione, nel 1998.
Mi capitato più volte di ascoltare alcuni editori mentre affermavano che un libro va proposto nell’arco di un anno, massimo due, dalla sua pubblicazione perché, successivamente, diventerebbe datato.
Non sono assolutamente d’accordo con questa teoria.
Un vero libro è per sempre.
E l’opera di padre Flaminio Rocchi, ancora in distribuzione, ne è la concreta dimostrazione.
Il suo lavoro di documentazione storica, palpitante di dolore, segue, passo passo, l’esodo della popolazione giuliano dalmata e fiumana: un capitolo drammatico delle vicende italiane di cui poco si parla e pochissimo si è scritto, nonostante abbia riguardato ben 350 mila cittadini italiani che si rifugiarono nelle baracche di 109 campi profughi dell’Italia, avendo perduto ogni loro avere per un esproprio epocale.
Il libro si compone di sei parti (sette con la fitta bibliografia). L’autore non trascura alcun aspetto; inizia dalla storia dell’Istria e prosegue con l’amaro capitolo delle foibe. Le prime furono tragicamente usate dagli Ustascia, fascisti capeggiati da Ante Pavelic, già nel 1943, appoggiati da Mussolini e da Hitler; questo terribile sistema di eliminazione dei nemici (veri o presunti) trovò una continuità sistematica nelle pratiche usate dai partigiani di Tito. Il terribile capitolo dedicato alle foibe, corredato di foto e testimonianze scritte, è affrontato con sapiente equilibrio.
 Vengono poi esaminati, dettagliatamente, il trattato di pace del 1947; l’accordo di Osimo del 1975 e la perdita della zona B.
Una parte toccante, particolarmente per me che sono cresciuta nei collegi del Villagio Giuliano di Roma, sulla Laurentina, è quella dedicata all’esodo e alla ricostruzione.
Nella sesta parte del suo lavoro, padre Flaminio Rocchi ci parla dei 220 paesi ceduti dall’Italia alla ex Jugoslavia e si sofferma, nel dettaglio, sulla monografia di 60 di essi, donandoci un  vero capolavoro.
Se non avete mai letto questo libro, ordinatelo, acquistatelo, leggetelo ma con calma, poche pagine al giorno sulle quali meditare.
Certamente l’uomo che lo ha scritto aveva, come tutti, una sua formazione culturale e sociale, una concreta esperienza e una sua visione della vita e delle questioni politiche ma il valore del contributo formativo della sua opera è indiscutibile.

Laila Scorcelletti  

3 commenti:

  1. Non conosco il libro recensito da Laila ma, da quanto scrive, deve trattarsi di un'opera culturalmente elevata e sicuramente edificante. Provvederò ad informarmi in merito.
    Intanto desidero qui riportare un passo dello scritto dell'amica che trovo inconfutabile e da meditare, soprattutto ai nostri giorni:
    "Mi è capitato più volte di ascoltare alcuni editori mentre affermavano che un libro va proposto nell’arco di un anno, massimo due, dalla sua pubblicazione perché, successivamente, diventerebbe datato.
    Non sono assolutamente d’accordo con questa teoria.
    Un vero libro è per sempre."
    Complimenti Laila per il tuo impegno intellettuale,

    Sandro Angelucci

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  2. Mi complimento con l'amica antica e carissima Laila Scorcelletti, artista a trecentosessantagradi, impegnata in contributi d'ogni genere sia a Ostia, dove attualmente vive, che sui Castelli Romani, dove è vissuta a lungo, che a Roma e in Europa. Lei ama i saggi, ne ha scritti vari, tutti di alto interesse, e la recensione del volume di padre Flaminio Rocchi, che ha scritto in questi giorni difficili, è la testimonianza della sua volontà di studiare, approfondire e rendere omaggio ai grandi della Letteratura. Afferma 'un libro è per sempre' e condivido in pieno quest'asserzione, soprattutto se viene attribuita a testi di valore storico e sociale. L'Opera dedicata all'esodo dei giuliani, friulani e dalmati rappresenta senza dubbio un documento prezioso, considerando, come sottolinea Laila, che affronta una tematica che viene approfondita raramente. Esistono, purtroppo, vicende che hanno coinvolto e sconvolto intere popolazioni e che vengono quasi sorvolate non solo nei libri scolastici, ma anche nei saggi storici. Le foibe sono state prese in considerazione da molti studiosi, ma la storia 'palpitante di dolore' - uso le parole dell'Autrice -, di queste popolazioni non è conosciuta da molti. Io, per esempio, ammetto la mia parziale ignoranza in materia e mi riprometto di acquistare e leggere il testo di Flaminio Rocchi che può arricchire il bagaglio culturale e consentire di essere parte della Storia. Ringrazio Laila per il lavoro svolto e dalla mia clausura tendo la mano verso la sua....

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  3. Ringrazio infinitamente Nazario Pardini per l'ospitalità.
    Sono riconoscente anche a Sandro Angelucci e Maria Rizzi per avermi dedicato il loro tempo, il loro pensiero e le loro parole
    Laila Scorcelletti

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