giovedì 9 ottobre 2014

FRANCO CAMPEGIANI SU "TERRA" DI UMBERTO CERIO

Franco Campegiani collaboratore di Lèucade

DA: "MARIA GRAZIA FERRARIS SU "TERRA" DI UMBERTO CERIO": 

Umberto Cerio evoca, in questo poemetto molto ispirato, l'intelligenza del pianeta che ci ospita, la radice unitaria della vita e della morte, della gioia e del dolore, delle luci e delle tenebre. Del Bene e del Male, soprattutto, entrambi necessari all'armonia ("l'anima / del dèmone e del santo, / l'essenza di bestemmia e di preghiera"). E' un vero e proprio fuoco d'artificio, un'esplosione d'amore che abbraccia la totalità del vivente: tutti i germi, tutte le valenze, positive e negative, della vita cosmica, che è armonia di contrari ("il dolore della nascita, / la disperazione dell'agonia"). C'è, in questo canto, il trasporto per tutto ciò che è e che esiste, un travolgente ed espansivo sentimento di adesione alle vicende e ai moti del creato intero. Ma c'è pure una condanna (inevitabile) "per l'innocenza violata" dalla Storia (quella Occidentale), postasi tragicamente fuori dai dettami naturali e dai progetti cosmici. Straordinaria l'esegesi di Maria Grazia Ferraris, che giustamente parla di un'elegia con "versi comunque sobri e robusti, che arginano le emozioni", nonché di "reminiscenze filosofico-culturali" che "si fondono in palpiti di vita in un percorso fluido come il fiume evocato".

Franco Campegiani 

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