martedì 7 gennaio 2020

EDDA CONTE LEGGE LA SILLOGE DI FRANCO DONATINI


Leggo la Silloge di Franco Donatini, pubblicata il 18/12/2019 su Lèucade

Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade

"....l'antica nostalgia/, fedele compagna della vita mia/......" è uno di quei versi  che resta nella mente dopo aver letto questa silloge di Franco Donatini.
Ma sì, il tempo che fugge porta  via con sé molto di noi , ma lascia tracce del suo passaggio che ne conservano  l'odore e spesso un forte sapore... E' la nostalgia , il sentimento che ci accompagna, che non ci fa sentire la solitudine, fino al punto di farsi realtà viva.
 Donatini infatti "vive" in questo sentimento, che a sua volta vive  presente in ogni verso della silloge, per questo la sua poesia è sempre una realtà, un presente ritrovato, tanto nel piacere quanto nella consapevolezza amara di cosa perduta. Nei passaggi emotivamente più sentiti il verso respira un lirismo di leggerezza, ma più spesso il lirico cede la parola al pensatore tout-court.  E' notevole il coinvolgimento del mito, nelle poesie di Donatini, ma più per argomentarne che per celebrarne la bellezza. Franco è poeta di cultura, di riflessione e attaccamento al logos più che al mythos, perché la concretezza del tempo, anche di quello passato, gli è sempre presente,  ed è questo  che porta il senso di malinconia che si avverte  come back ground della sua produzione poetica.
In molte di queste liriche - peraltro stilisticamente  curate  e con elegante lessico,- emerge la presenza della negazione( ved.  la prima poesia dedicata all'autunno , e soprattutto  quella intitolata "Il Poeta"...) sì come  "non" ma anche nella scelta semantica  significante.  Il Poeta nega per affermare, quasi per voler sottolineare la fermezza del suo pensiero.
Dove invece  il tono poeticamente sale è nelle reminiscenze dei giorni felici, in particolare di quei momenti  vissuti nell'amore,  rivissuti con appassionati accenti che li potenziano e ne attuano una realtà ancora presente e viva.
La parola è sempre molto importante in queste liriche, perché è lei che ha il compito di trasmettere  pensiero e sentimento, oltre che evidenziare il valore  della conoscenza.  La parola "urla", come si legge nella lirica "Urlano le parole", e urla per dire e comunicare.  Non dimentichiamo i versi finali di questa composizione, versi che suonerebbero ottimamente come un esergo: " scrivo soltanto perché voglio narrare/ il navigare nel mio penoso mare/.
In effetti  il poeta Donatini "narra" la sua storia, forse anche per riviverla, con quella malinconia che le cose finite danno a chi le ha intensamente vissute, pur tuttavia non  nasconde il suo pensare e riflettere su un Presente che giudica non positivamente, come avviene nell'ultima lirica della silloge. In "Oh, Icaro", più che altrove il Poeta esprime il suo pensiero sull'umanità.  E' difensore della tradizione e grida: "Non può scienza andar contro natura/...  e  /Ma non son ali/ per la libertà...........etc"
 In ultima analisi noto che c'è un leit motiv in questa Silloge, ed è chiaramente indicato nella poesia "Omaggio ai miei poeti".  In definitiva nessuno di noi potrà negare che la vita  umana è SOGNO e REALTA'

Edda Conte

                              


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