venerdì 3 gennaio 2020

LIDIA GUERRIERI: "INEDITI"



Lidia Guerrieri,
collaboratrice di Lèuca


Invio un  paio di poesie. Nella seconda c'è un rolliano, questo: "la sento muoversi, operosa e quieta:" la sdrucciola benchè seguita da sinalefe non mi porta in sesta un accento primario di parola, solo un accento secondario per cui il verso  resta non  canonico...  credo di non aver mai lasciato un  rolliano in una poesia mia, o almeno non volontariamente... questo, dico la verità, mi piace abbastanza in sé e per sé... sistemarlo non è certo impossibile,  però al momento non ho trovato  nulla che mi convincesse... la cosa mi mette un po' a disagio da un lato, dall'altro mi rendo anche conto di essere molto condizionata dal giudizio di chi legge...

Schiara la notte in luminosi azzurri
che sfrangiano le tenebre sui tetti;
un nido d'oro fra i tiepidi rami
di quest'Inverno insolito e frondoso,
la luce del lampione.
Sarà un giorno di vento.
E mi calza a pennello: nulla è meglio
che starsene in un guscio mentre fuori
si piegano i cespugli o sopra il colle
muggisce il tuono e il lampo sbrana i nuvoli,
ora che il freddo è un brivido passato,
e più geme fra i tegoli la pioggia.
Mai l'avremmo sognato vero, mamma,
questo caldo sicuro,
da cui nessuno ci mandasse via!
Fra i travi ruzzolava il fiato tiepido
nelle gelide stanze dell'infanzia
dove schiocchi di baci si arrossavano
tondi sulle mie gote ; ora un tepore buono
che affoga nelle piatte solitudini
degli assurdi equilibri della vita! 

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Filosofia istintiva
che l'anima s'innalzi alla bellezza;
e la bellezza è il paralume verde!
Calda, la luce vira in movimento
e un corteo di farfalle in rete d'oro
ruota sui muri in ombra,
mosaico errante in ordinato volo
che nel silenzio di un giorno infinito
consola un po' la mia febbre bambina.
Nonna è di là, da sola;
nel dormiveglia sento il suo respiro
difficile e il sommesso borbottio.
S'accosta, a tratti: la sua vecchia mano
è tutta amore sul mio viso acceso;
odora di mitezza e di sapone.
Una parola e torna al suo lavoro:
la sento muoversi, operosa e quieta:
il fruscio nero della sua vestina,
l'accorto passo lento
e la ruvida scopa di saggina
sui mattoni del vecchio pavimento.


1 commento:

  1. Grazie, Professore...per l'ospitalità su Lèucade, per l'incoraggiamento che mi ha spinta a decidermi di lasciare quel rolliano ...ho tanti amici, ma c'è anche chi cerca di prendermi in castagna e per questo di fronte a certi versi non canonici mi sento indecisa...la sua approvazione mi ha dato il coraggio che mi mancava
    .

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