domenica 7 ottobre 2018

MARCO DEI FERRARI: "2 MONOLOGHI DA EDDA CONTE"



Marco dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade

2  MONOLOGHI da EDDA  CONTE
Riferito a

di questo mese

Con l'analisi lirico-filosofica di un oggetto soggetto Edda Conte vivifica le angolazioni più singolari e imprevedibili della sua esperienza vissuta.
Un'attenta e profonda soggettività si esprime in malinconie di sfondo che testimoniano l'ineluttabilità delle leggi naturali e del nostro destino limitato, strettamente connesso e coordinato in esse.
Edda Conte qui si eleva nel narrato incontrando tutte le “cose”, sia soggettivandole, sia lasciandole alla semplice tutela dell'approccio umano più profondo tra quel che si vede, si immagina, si interpreta, si crea (“... la cosa come oggetto... si lascia guardare... si lascia prendere). La passività è dunque la dimensione prevalente della  cosa-oggetto, mentre la cosa-soggetto ha un suo memoriale ricco di significati che interagisce sempre con la persona (gli esempi sono molteplici per ogni dove di ogni attimo).
Ma per Edda l'oggettività-soggettività della “cosa” non si risolve mai perché le “connessioni” si invertono facilmente coinvolgendo umori, stati d'animo, ricordi... Nel monologo del “silenzio” Edda si arrende alla solitudine, supremo giudice del nostro essere e trova nell'assenza la dimensione più compatibile con i vari “momenti” di quotidianità familiare.
La casa rifugio diviene l'assolo assistere più stimolante alla riflessione dei “minimi” ovvero dettagli (dai rumori ai silenzi, dalle finzioni bonarie alle malinconie più dolorose...) che circondano il fluire scandito dal tempo.
Il tempo del sommesso rimpianto che il silenzio solitario amplifica e consolida traendone stimolazioni artistiche avvincenti e imperiture.

Marco dei Ferrari  
 parole galleggiano nell’aria ma a volte cadono come sassi nello stagno delle migliori intenzioni Un pensiero è più veloce della luce più discreto di un volo di farfalla e ti raggiunge nel silenzio più perfetto Senti solo una brezza leggera sulla tua nuca GF
UN PENSIERO Le paro


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