domenica 7 ottobre 2018

SERENELLA MENICHETTI: "MEDITAZIONE"


Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade












MEDITAZIONE










Pudore antico, no, non si dissolve.
Puntuale torna. Seppure la sera
abbia remote membra scolorito.
Così il rossore appare all’orizzonte.
Dal petto: s’alza poderoso fuoco:
violenta fiamma al volto arriva e brucia
Rosso carminio sul pallore giunge
La pelle parla pur senza parola.
Tu pur parlando taci e intanto attendi.
Attendi, senza resistenza fare
che il riflesso dell’anima sul volto
lentamente svanisca com’è nato.
Come luna, attende che lo scottante
sole, nel mare lentamente se ne torni.
Per spruzzare d’argento la sua notte
Nel tenebroso cielo sfavillare.
Noi siamo sole e siamo luna e mare
Specchio siamo del giorno e della notte
Siamo infinito, vita che rinasce.
Sostanza eterna che si trasfigura.
Sogno oppure realtà, non lo sappiamo
Infinita materia che va oltre.
Nascita, vita, morte senza limiti
Coscienza senza fine che mai muore.
E' la mente che non comprende e mente.
Luce saremo a scacciar dalle tenebre
falsi concetti, limiti e confini.
Dal buio tutti i veli sollevare.

Serenella Menichetti


2 commenti:

  1. Ringrazio sentitamente Nazario per la sua gentile ospitalità su questa isola piena di sol.
    Serenella Menichetti

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  2. Cara Serenella, sono giorni che cerco di commentare questa tua, ma non trovo le parole o meglio i termini adeguati; così vado a ruota libera a rischio di scantonare. Il dettato poetico è uno dei tanti che usi a piacimento per esprimerTi e per sperimentare. Sette quartine a verso libero in endecasillabe che creano una sottesa armonicita e ritmo a tutta l'opera. Ma nelle ultime tre quartine dai una seguenza di cosa è spiritualmente l'uomo: "sole,luna e mare; specchio del giorno e della notte; sostanza eterna che si trasfigura ; "infinita materia che va oltre"(la temporaneità);siamo "coscienza senza fine e che mai muore".Ma questa consapevolezza di essere "luce che schiaccia le tenebre" Ti (ci) confonde perchè "la mente non conprende" per cui la mente "mente" a noi stessi in quanto incapace di contenere la grandezza dell'essere "oltre da se". Il tutto, per dire al mondo di quel senso di libertà "assoluta" che viene in questa mortificata da quelle impastiature che l'uomo stesso si è dato ma che nella solitudine, nel buio, nell'intimità, istintivamente rigettiamo. Pasqualino Cinnirella

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