lunedì 22 ottobre 2018

RODOLFO LETTOR LEGGE "CANZONE PETRARCHESCA" DI LIDIA GUERRIERI

Poesia classificata al primo posto ex aequo Concorso di poesia Parasio- città di Imperia V ed. anno 2018 (nonché premio speciale per la metrica dal concorso gemellato Poesis di Vietri sul mare).

https://www.facebook.com/letture.dirodolfo.1/videos/359724684769016/

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CANZONE PETRARCHESCA di Lidia Guerrieri
(aBCbACCDEeDfDFF) congedo fDFF

Filtrava azzurra l'ora
dal blu delle ipomee nel pergolato
della casa di vento e di scogliera dove fu decretato
che avesse Amore prima sua dimora.
Tiepido, sopra l'onde della sera
colava il sangue dell'estrema spera
del sole che l'Estate dilaniava
al suo appressarsi incauto all'orizzonte
e, immersi in quella fonte
d'oro, la Gioventù ci battezzava
figli diletti suoi,
mentre fra spruzzi e risa profetava
che mai ci avrebbe offeso morte poi-
ch' era per tutti gli altri, non per noi.

Dolce era in riva al mare,
su una coperta di salmastro e stelle,
scoprire dentro il buio e nel sapore
del sale sulla pelle
un universo intero da esplorare.
Cedeva intanto, all'avanzar dell'ore,
l'ultimo, fiacco guizzo di calore
il fuoco ormai ridotto a rimasuglio
e il gracidio s'alzava, più lontano,
di rane dal pantano
verso la luna placida di Luglio
che, alta sulla fiorita
delle lucciole accese nel cespuglio
fra il limite costiero e la bandita,
tuffava in acqua le lucenti dita.

Sulla contraddizione
germoglia inquieta quest'età felice
altalenante fra l'abisso e il cielo,
dove Icaro è fenice
ch' esce dal rogo di ogni delusione
con sopra gli occhi quel pietoso velo
che illusioni ti passa per Vangelo
sì che non veda quanto sei deriso
dal fato, e anche il Libeccio stimi brezza
nell'ingenua certezza
che tutto per il meglio sia deciso
e non si porrà alcuna
vera trave fra te e quel paradiso
che ti promise in fasce la fortuna
giacché nascesti sotto buona luna.

Tu sei la Primavera,
e i vecchi che prevedono un Inverno
che imbiancherà domani la tua vita
non vedono che è eterno
già solo il tratto dall'aurora a sera?
E se per loro è chiusa la partita
che vuol dir mai !? Per te sarà infinita!
Sboccia la donna dalla ragazzina
e ai prati della vita e dell'amore
con malizia e pudore
frulla via sfarfallando una mattina
senza rimpianto vano,
perché sente che l'ombra piccolina
che appena le fa un cenno con la mano
fa parte ormai di un mondo già lontano.

Ora che il più è passato,
mi chiedo a volte se a diversa riva
lungo altra rotta e filo di corrente,
magari alla deriva
il legno mio sarebbe oggi ancorato.
Però lo so che non cambierei niente
perché, col resto, perderei la gente
cara che solo mi strappò la morte
e se mi camminò a un lato il dolore
all' altro ebbi l'amore
a bilanciare i tiri della sorte
e che né vuote o scialbe
corsero via le mie stagioni, o smorte,
ma azzurre d'acque e verdi d'erbe e d'albe[ri
e d'oro di tramonti, colme, e d'albe.

Quante volte, guardando
a quel tempo dal ruvido balcone
dei miei molti anni, una marea mi sento
salire di emozione,
ma se tu mi chiedessi dove e quando
sia andata via, se lieve e a cuor contento
o trascinata a forza da quel vento
che ci affatica i giorni, la fanciulla
ch'io fui una volta, so che mentirei;
sorniona ti direi
che da un'eternità non ne so nulla
 nascondendoti che
una rosa m'è in cuore, come culla,
dove lei canta ancora e fino a che
io vivo lei vivrà dentro di me.

Se non avesti l'ale,
non fu, canzone perch'io non t'amai.
Questo ho potuto. Andiamocene via
a piedi o sopra un soffio di poesia.


1 commento:

  1. Che onore, grazie Professore :-) E grazie all'amico Rodolfo Vettor che trasforma in oro tutto quel che legge :-)

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