domenica 10 maggio 2020

NADIA CHIAVERINI: "POESIE DA UNA STANZA"


POESIE DA UNA  STANZA


5/4/2020 domenica delle palme

Domenica . Una strana luce nuova
attraversa la stanza
inonda la casa, ringrazia.
Tutto è calma, in ascesa.
Ora, più niente qui mi strazia .

*

Colgo i segni  dell’oro della luce
che filtra tra le tende   rossastre
e bacia le foglie delle piante
come braccia protese
al seno madre benedicente
terra e cielo congiuntamente

Trattengo nel respiro  l’emozione                  
-        sprona il vento le gemme
 offerte alla vita   resistente  -
ripartire dalla totalità
delle cose / dall’uno-tutto
che sottende l’ordine apparente             

Energia potente d’un petalo che vola
meraviglia che non si rassegna
a perire         e si risveglia
in ogni colore della luce    
lasciare andare,  lasciare che sia
trasformazione. Essere  qui,  presente .

*

Stupisce  l’impronta dell’assenza .
Quanto più vuota adesso è  questa stanza
ricolma di quadri, cartoline e libri
tanto più manifesta la presenza
s’aggira intrisa in ogni pietra.
Mistica corrispondenza.


*

abituarsi ai silenzi
trascinare i passi tra le mura della casa
riappropriarsi degli spazi consueti  
e dimenticati / sfogliare i libri  ingialliti

si rinnovano le abitudini con sguardo amoroso                       
il consueto tutto acquista un significato  nuovo                       
compagno di  un viaggio interiore                             
che resiste al tempo e allo sfaldarsi delle cose

*

Aprile, esala l’aria la luce.
A perdita d’occhio il verde svapora sulle colline sinuose
intinge il colore nella terra pregna di seme
S’affaccia  sull’orlo della gioia -   urgente
la vita redenta dal sonno 
è ingenuo il ritorno nel mutamento
non c’è  rimorso .
L’estasi  irrompe.    Io resto
e tutto mi riguarda

*
S’infrange la clessidra.
Indecisa s’innalza la polvere / e si disperde
attratta dalla forza primordiale .
Esita la luce eterea
dinanzi all’ultimo gradino
porge la mano        l’accompagna
danza e giravolta fa l’inchino
leggiadra       sorvola preziosa
come un velo da sposa.
Rivela.

*


4 commenti:

  1. Ringrazio Nadia Chiaverini, che non ho l'onore di conoscere, per queste brevi liriche di ampio respiro, che sono annuncio di nuova vita, di semi che in silenzio abbiamo piantato, inconsciamente, coltivando i contatti con quelli che Neruda chiamava 'elementi', ovvero le cose care della casa.
    "ripartire dalla totalità
    delle cose / dall’uno-tutto
    che sottende l’ordine apparente".
    Un messaggio il suo di ripartenza, di speranza autentica, concepito in versi che sembrano carezze e che possiedono una cifra stilistica intensa e dolcissima. L'Autrice, al di là delle sofferenze patite, della nuova esistenza che ci troviamo a fronteggiare, tesse l'elogio della solitudine ricca di grazia e infonde frammenti di serenità nelle anime provate. Un modo coraggioso e libero di adattarsi ai momenti... Ottimo tributo. Un saluto affettuoso.

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  2. ""....ora, più niente qui mi strazia." Questo verso , con il verbo "strazia" tipicamente di Nadia Chiaverini, suona come incipitario della breve silloge.
    E' la Domenica delle Palme, giorno di profonda riflessione, in una stanza dove il silenzio è vita, forse fisicamente assente ma molto presente nel cavo segreto dell'anima.
    E quel silenzio riserba molte sorprese, di tutte la più importante per la poetessa è la scoperta di se stessa, indisturbata da quell'io esigente e spesso fastidioso che interferisce con la nostra vita.
    "..energia potente di un petalo che viene..." E' presente una Nadia diversa dal solito, con una dolcezza nuova ..., una poetessa che quest'oggi non ricerca asprezze sonore alle parole, oggi gli oggetti che parlano di passato condividono la vita , anzi si fanno protagonisti dei suoi versi in un'armonia tenera, compagni vivi e veraci della sua arrendevolezza che non conosce ribellioni, ma solo conquiste di un più maturo e pacato sentire.
    In tutta la silloge si percepisce un messaggio positivo , molto importante ai giorni che stiamo vivendo.
    A te, Nadia, un forte abbraccio ,testimone della nostra pluriennale amicizia.

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  3. Ringrazio Nazario Pardini di aver ospitato le mie recenti "poesie da una stanza" sulla sua Leucade. In questo periodo di emergenza sanitaria scopro parole nuove, necessarie . Come ha osservato Maria Rizzi, che ringrazio e spero di conoscere più approfonditamente, qui la solitudine non possiede una connotazione negativa, ma annuncia un respiro diverso, una ripartenza verso un nuovo percorso. Ed anche Edda Conte , che conosce molto bene la mia poesia sin dagli esordi, evidenzia nel linguaggio una dolcezza nuova, la scoperta nel silenzio di una particolare armonia:" una strana luce nuova attraversa la stanza, inonda la casa, ringrazia " . La casa , non più sentita come una gabbia, ma come luogo di conoscenza interiore di una vita "resistente", una potente trasformazione rivelatrice perchè " io resto, e tutto mi riguarda ".

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  4. Una nuova traccia nella poesia di Nadia che nella sintesi ermetica, evoca lo stato d'animo di questi giorni, che da una condizione di abbandono nostalgico si si traduce una una serenità positiva nel riappropriarsi di quegli elementi della quotidianità che si erano smarriti. Tutto questo, come hanno già detto Maria e Edda, con una versificazione che ha assunto nuova dolcezza e armonia sul piano del significante che esprime in modo particolarmente efficacie la condizione umana universale di fronte all'evento drammatico che stiamo vivendo.

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