sabato 11 ottobre 2014

LORENA TURRI TRADUCE "CORRESPONANCES" DI CHARLES BAUDELAIRE


Proponiamo ai frequentatori di "Alla volta di Lèucade" la lettura di Lorena Turri (in doppi settenari)  des "Correspondances" di Charles Baudelaire. Una traduzione che si attiene il più possibile all'originale sia nella forma che nella sostanza, mantenendo vivi i magnifici versi alessandrini del poeta francese che spesso viene reso in italiano con semplici parafrasi.



CORRESPONDANCES
di Charles Baudelaire

La Nature est un temple où de vivants piliers
 Laissent parfois sortir de confuses paroles;
 L'homme y passe à travers des forêts de symboles
 Qui l'observent avec des regards familiers.

Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.

II est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
Et d'autres, corrompus, riches et triomphants,

Ayant l'expansion des choses infinies,
Comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens,
Qui chantent les transports de l'esprit et des sens.




CORRISPONDENZE
(traduzione di Lorena Turri)

Natura è un tempio donde le colonne viventi
lasciano a volte uscire degli incerti fonemi;
l’uomo ci passa dentro tra foreste di emblemi
che lo stanno a osservare con sguardi confidenti.

Come lontanamente, lunghi echi si confondono
dentro una tenebrosa e profonda unità
vasta come la notte, come la chiarità,
i profumi, i colori e i suoni si rispondono.

Profumi freschi come carne di fanciullezza
come oboi deliziosi, o praterie fiorite
e d’altri di corrotta e trionfante ricchezza.

Con tutta l’espansione delle cose infinite,
come l’ambra ed il muschio, le resine e gli incensi,
che cantano i trasporti della mente e dei sensi.



7 commenti:

  1. Un ottimo lavoro, questo di Lorena Turri, perché mantiene in traduzione non solo lo spirito della poesia di Baudelaire, ma anche il ritmo e addirittura la rima. Fedeltà al testo, ricerca interpretativa e resa adeguata sono gli aspetti salienti di questa impresa molto ben riuscita.
    Complimenti!
    Pasquale Balestriere

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    1. La ringrazio infinitamente prof. Balestriere.

      Lorena Turri

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  2. Lorena continua a stupirci! Non facile la traduzione di questa poesia di Baudelaire, considerata il manifesto del simbolismo francese.La natura viene infatti definita come una foresta di simboli, un luogo sconosciuto e misterioso in cui il poeta invita il lettore a perdersi. Siamo lontani dalla concezione naturalistica dello studio razionale della natura, qui il lettore deve cercare di decifrare, di interpretare i simboli, stimolando la proprie facoltà intuitive.Molto importante è il riferimento alla diversità dei profumi, ed il cosiddetto "canto dei sensi": la poesia attinge a tutte le sensazioni, visive. olfattive e uditive. In questo periodo acquista importanza la figura retorica della sinestesia (accostamento di termini richiamanti sensi diversi fra loro, ad esempio "giallo vento" vista+tatto). La poesia non è un veicolo di idee bensì mira a comunicare determinate sensazioni ed impressioni. La fonte di queste è la capacità percettiva, che deve essere particolarmente raffinata per coglierle con tutta la loro intensità. Di rara, raffinata maestria la traduzione della nostra Poetessa! Grazie e un abbraccio.

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    1. Grazie a chi, in anonimato, ha lasciato questo commento.
      Sì, questa lirica è considerata il manifesto del simbolismo francese. Spero non disturbi la parola "emblemi" al posto di "simboli". Purtroppo "simboli" è parola sdrucciola in italiano e difficile da rimare. Non volendo ingarbugliare troppo i versi ho preferito utilizzare un sinonimo, credo, abbastanza significativo.

      Lorena Turri

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  3. Lorena, non volevo essere anonima, ho dimenticato la firma. Sono maria Rizzi e ti rinnovo i complimenti. Sei poliedrica e sempre più sorprendente!
    Maria Rizzi

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  4. Sottoscrivo la testimonianza del Prof. Balestriere .
    Grato a lui e a Lorena Turri
    leopoldo attolico -

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    1. Grata a te, carissimo Leopoldo.

      Lorena Turri

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