mercoledì 1 ottobre 2014

ROBERTO MESTRONE: "ONESTA' INTELLETTUALE E POESIA"



Roberto Mestrone collaboratore di Lèucade


Onestà intellettuale e Poesia


Da un'intuizione di
LUCA GIORDANO
su “Paul Éluard e Il Bandolo”
(Alla volta di Leucade, 20 settembre 2014)


"Ad scribendum se conferre" (Mettersi a far lo scrittore): è una delle malattie più virulente che colpisce individui sani bersagliati dal morbo del protagonismo. Alcuni ne sono consapevoli e la evitano stando alla larga dalle sirene dell'Editoria dai gusti facili; altri - convinti in buona fede che quel male infido (ma accattivante) riesca a garantire orizzonti di gloria - fanno rotta verso quelle rotative, novelle Scilla e Cariddi, portatrici di impietosi naufragi in oceani di carta (e sperpero di quattrini).
Nella "ricette" di Luca Giordano, Maria Rizzi, Franco Campegiani e Claudio Fiorentini ci vengono illustrate alcune cure preventive molto efficaci: sono una sorta di toccasana a buon mercato ed offrono, quantomeno, la garanzia di “arricchirsi dentro” attraverso buone dosi di salutare autocritica ed onesta modestia intellettuale.
Gli animatori di questa conversazione (io compreso), si prodigano in associazioni non a scopo di lucro per perseguire il nobile obiettivo di divulgare la Conoscenza, tutelare l'Arte in tutte la sue forme, restituire dignità alla Cultura, sostenere il Vivere Civile: scialuppe di salvataggio anche per gli amanti della “buona scrittura”, trascinata alla deriva dalle aberrazioni di una Società consumistica proiettata verso il depauperamento delle manifestazioni spirituali dell'uomo.
Mi sia permesso di rammentarvi alcuni passi tratti da una recente riflessione dell'amico Campegiani (“Superare la palude” - su Leucade, 7 luglio 2014), a sostegno de “Il Bandolo”:
“ Il punto cruciale è che mancano visioni del mondo. Le antiche fedi, come quelle attuali, sono tramontate e non sono state sostituite da altre... … Gli artisti non trasmettono messaggi alti. Non hanno valori né aspirazioni universali. Così, deposte le armi, si sono messi a giocherellare ...“
“ … un gioco banale che non ci arricchisce interiormente … ma ci  impoverisce in astruserie insensate, in virtuosismi vanitosi che non hanno nulla a che fare con la ricerca della verità, con il bisogno ancestrale degli uomini di capire se stessi... “
“ Gli artisti devono tornare a farsi ispirare dalle Muse, aprendo nuovi cicli di passioni vitali, di avventure e stagioni culturali, di inedita energia creativa.”
E che dire di alcune meditazioni di Claudio Fiorentini? ( “ La Poesia oggi...” - su Leucade, 8 giugno 2014):
“... Basta avere un diario e provare a scrivere … ed ecco un poeta in più... “.
“ … abbiamo migliaia di raccolte che, dopo aver affollato le tipografie convenzionate con gli editori a pagamento... puntualmente vanno a finire al macero...”.
“ Non è certo un danno per il PIL, ma un danno per la cultura, questo sì!”.
“... si scambia per arte un lavoro mediocre, si crede che sfruttando un tema caldo si troverà qualche lettore in più...”.
E ancora Fiorentini il  22/9, commentando sulla vetrina di Luca Giordano:
Credo che gli editori debbano tornare a dire, di tanto in tanto, un sano e meritato “NO”, chiaramente motivandolo. L’autore soffrirà, ma se la sua tempra e la sua volontà sono veramente degne dell'obiettivo che si è prefissato, saprà ricominciare daccapo!”
Le occasioni di ravvedimento offerte da Franco e Claudio mi inducono a rivolgere un caloroso invito a coloro che, decisi ma prudenti, intendono praticare “scalate” letterarie: avvicinatevi a quei giardini di Cultura non settaria custoditi da menti illuminate dalla volontà di “umanizzare” la fetta di mondo frettoloso e miope che le circonda! Gli artisti che si aggregano tra loro riescono a scoprire, cementare e valorizzare i singoli virgulti di originalità e di spontaneità espressiva: tante piccole fiammelle riunite diffondono una grande luce.
Lì potreste incontrare amici capaci di “stanare” chi cela nel calamaio le gemme del proprio talento e, insieme, trasformare in opere di pregio i “nastrini di carta che valgono sentimenti, bellezza, scoperta di senso”.
Cerchiamo, tutti insieme, ti tener saldo IL BANDOLO della matassa di una Cultura quasi allo sbando e priva di tutori dello Stato.
Io, la mia folta compagine e le associazioni nostre consorelle siamo già  in prima fila!

Roberto Mestrone


4 commenti:

  1. Carissimo Claudio,

    E' con onore e piacere che condivido e sottoscrivo le aspirazioni e le motivazioni che ti hanno portato, con Franco Campegiani e Marco Mastrilli, alla stesura del manifesto culturale "Il Bandolo".
    Il fare squadra, al di là degli egoismi e dai biechi personalismi, è sicuramente un modo di vivere e di vedere l'Arte che mi trova concorde per il fatto stesso che serve ad elevare l'Arte medesima oltre che ad aiutarne la divulgazione.
    Lo scambio culturale nel senso più ampio (ma anche più nobile) deve portare ad un'operazione di civiltà, quindi di pace, estesa il più possibile: per questo è importante che la qualità sia all'altezza della missione. Gli artisti hanno il dovere, proprio in momenti difficili per la cultura come sono questi, di dire la loro: per farlo hanno bisogno di indipendenza e pulizia intellettuale e morale e questa forza possono trovarla tanto più facilmente quanto uniscono le proprie forze, prima di tutto non sottostando ai voleri di conventicole e circoli chiusi che poco hanno a che fare con la diffusione
    delle idee e della cultura in generale.

    Attendo quindi un tuo riscontro a questa mia e ti ringrazio per avermi fatto parte di questo stupendo progetto

    un abbraccio,

    Marco Maggi

    RispondiElimina
  2. Sottoscrivo quanto dice Marco Maggi nel commento all'articolo di Roberto Mestrone "Onestà intellettuale e poesia". Vorrei aggiungere che la poesia , per sua stessa natura, è verità, nel senso che corre su parole antiche che accolgono in ritmi melodiosi le voci del cuore sperduto nelle vie dolenti del mondo. Non so dirlo: è fantasia, immagini di vita virtuale, metafora di vita reale? Pulsioni profonde di sentimenti, intrighi di pensieri che si dipanano in parole ora chiare ora meno chiare? O è realtà nuda che la fantasia oserebbe svelare/velare? Insomma non si tratta soltanto di distrarre o di affascinare con l'incanto della parola, ma di creare una forma attraverso cui l'estrinsecazione di sentimenti ed emozioni si accompagni alla conoscenza positiva dell'ordimento delle norme del mondo, alla reinterpretazione dei dati della realtà e alla liberazione/sublimazione dalla stretta dell'esistenza. Ciò è molto più realizzabile alla luce di rapporti improntati alla lealtà, alla crescita individuale e colletiva e alla convinzione che molto occorre di onestà intellettuale perchè il poeta assurga a modello di comportamento, un paradigma normativo. Ben venga allora un'associazione culturale come il Bandolo dove le menti sono rivolte allo studio e all'applicazione, alla creatività e alla divulgazione nel comune intento di fare poesia con la speranza che la poesia salverà il mondo, come leggiamo in Walt Whitman


    Ahimè! Ah vita!

    Ahimè! Ah vita! Di queste domande che ricorrono,
    degli infiniti cortei senza fede, di città piene di sciocchi,
    di me stesso che sempre mi rimprovero (perché chi più sciocco
    di me, e chi più senza fede?)
    di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi,
    della battaglia sempre rinnovata,
    dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida
    camminare a fatica attorno a me,
    dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato in tanti
    nodi,
    a domanda, ahimè, la domanda così triste che ricorre- Che cosa
    c’è di buono in tutto questo, ahimè, ah vita?

    Risposta

    Che tu sei qui-che esiste la vita e l’individuo,
    che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi
    con un tuo verso.
    Adriana Pedicini

    RispondiElimina
  3. POETA

    un altro poeta
    è sorto
    gloria!

    nuove
    idee
    mi presentano

    non conosco pallone
    fama da campione
    danaro
    ricchezza

    combatterò
    avversari terribili

    unica arma
    pura passione
    forgiata dai cuori
    d’illibate fanciulle

    ogni lotta virile
    soggiace


    sentimento
    è il vero Re
    d’ogni guerra

    RispondiElimina
  4. E il nostro Roberto Mestrone ha messo la pietra miliare sulle affermazioni di tutti. Affermando che da soli contiamo ben poco, ha dimostrato quanto gli operatori culturali devono essere lontani anni luce dal narcisismo, dall'egotismo, dalla competitività. Noi diamo l'esempio, stringendo sinergie e gemellaggi con Associazioni che tendono a non omologarsi, a dare prova che esiste ancora la meritocrazia e la volontà di far emergere chi vale e non solo e sempre chi è conosciuto. Inoltre esalta l'aspetto più difficile e affascinante del Manifesto redatto da Claudio e da Franco: la capacità di misurare i propri limiti, di provare a mettere in luce i talenti autentici e di chiedere alla Case Editrici un pò di onestà intellettuale in più. Noi questi intenti stiamo cercando seriamente di perseguirli, anche se troviamo spesso scogli appuntiti da superare. Ma abbiamo bisogno di essere in tanti. Non si è mai abbastanza! Vi invito pertanto ad aderire al Bandolo e a unirvi a sodalizi che sono 'al servizio dell'Autore'...
    Ringrazio ancora tutti i miei amici illuminati e li abbraccio, animata da 'fiammelle' di puro idealismo! Maria Rizzi

    RispondiElimina