Questa domenica (7 luglio) Alfonso
Angrisani sarà tra i premiati del Concorso letterario "Graffiti
metropolitani", indetto dalla Rivista Metro con il supporto dell'Associazione
YOWRAS.
La poesia classificata è quella che
segue.
In più verso ottobre dovrebbe finalmente uscire
la pubblicazione di un suo nuovo romanzo.
LINEA B ORE 10.00 – 10.40
Due
occhi di luce
forano
la galleria
stipati
nella scatola di vetrometallo
senza
respiro si sale
tutto
potrebbe annullarsi per un colpo di tosse
anche
questi alveari
fra
video pubblicità di mutui interessi zero
entra
nel vagone una chitarra mendicante
mentre
due ragazzi del sud parlano di direzione Laurentina
verso
la fine la scena si rallenta e svuota
lamento
di freni e murales spray e annunci bis
alla
stazione
quello
che resta
fuori
in un bar un tavolino nel sole
la
gente laterale in un acquario
ma
in fondo cosa ci vuole
tutto
è compreso per pochi centesimi.
Complimenti, sinceri complimenti
RispondiEliminaSandro Angelucci
Un vero Poeta metropolitano il caro Alfonso. che ha meritato pienamente questo premio. Egli descrive giorni di routine, di 'normale, triste quotidianità' incidendo la vita con il bisturi della poesia ispirata, autentica.Immaginifica la lirica, si susseguono in modo realistico scene che ognuno è costretto a vedere, a vivere...
RispondiElimina"verso la fine la scena si rallenta e svuota
lamento di freni e murales spray e annunci bis
alla stazione"
Originale, forse unico il suo stile, che rende omaggio a quelli che potrebbero definirsi 'i migranti' quotidiani' e, d'altronde, l'impegno civile di Alfonso era già presente nella Raccolta "Placor" e nei suoi racconti.
E' in arrivo un romanzo e oso dire: il mondo attende!
Un grande abbraccio a lui e al nostro Condottiero!
Maria Rizzi
Carissimi Nazario, Maria, Sandro...grazie a Voi, il rischio di scrivere è, a volte, quello dell'autoreferenzialità, e quindi poter avere riscontri è non soltanto un piacere ma è anche, e sopratutto, utile per capire come il proprio linguaggio poetico è colto, percepito, avvertito. Il fatto che poi nel vs. caso l'eco di ritorno (sì, si parte da una solitudine fatta di pareti che sembrano invalicabili) sia più che positivo, fa pensare che forse, in questo nostro mondo dalle apocalittiche deviazioni, ci sia ancora la possibilità di creare un idem sentire verso una dimensione di libertà e laica salvezza.
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