Claudia Piccinno,
collaboratrice di Lèucade
Danze d'amore e duende di Gianpaolo Mastropasqua. Ed Anamarol. Bucarest 2017
Un libro bilingue in italiano
e rumeno con traduzione di Simona Puscas, suddiviso in sette sezioni in base al
contenuto
Danze minerali
Danze vegetali
Danze animali
Danze del duende
Danze spirituali
Danze legibus
Danze deum.
In realtà il suo verso è un
unicum, un torrente dal corso ribelle in cui la sua passione per la musica e la
professione medica si intrecciano in un paso
doble e costituiscono il poeta nell'hic et nunc.
Lo stile di Mastropasqua è
inimitabile, perché sgorga dalle sue esperienze e dalla sua cultura.
In ogni componimento la
bellezza si mescola ai luoghi, in cui il campanile
sentimentale canta tra i vicoli, e ai richiami mitologici cui il Nostro
attinge, e si manifesta il continuo
accordarsi primitivo tra la natura e l'uomo. Unica è per lui la lingua
dell'anima e del corpo.
Il poeta non sa ignorare gli armonici sottopelle, le mani da
suonatrici di silenzi, non gli importa altro che essere un pianoforte sotto le dita morbide della
sua donna, chitarra di sabbia, gola che
vibra muta, eppure sa che l'amore è canto
corale e avanscoperta d'anni, come chiavi confinanti nell'unico accordo.
E ancora scrive: se le partiture hanno note o formiche
migranti / voglio nascere nelle note della tua gola.
Ha timore di finire in gabbia
come l 'usignolo, teme l'assenza del
battito, assenza è per lui piovere
lento di spiriti al fianco..
Teme l'estinzione della Musa, chi canterebbe il cantarsi? Chi danzerebbe
il danzarsi?
Benedetta è per lui la poesia
che dona la scienza inconoscibile della
profezia, e benedetta la danza che generò il mondo.
La poesia lo ha colto in
quella che egli definisce età perduta,
sbucando forse dall'inferno, forse da una venere.
Notevoli i richiami alla
follia che egli conosce meglio di altri, in quanto psichiatra e in quanto
poeta, baciato da ispirazione e premonizione alla controra della ragione.
Come non concordare col nostro
quando rivolto alla lettera f la definisce
patrimonio mondiale dell'umanità?
Il folle e il poeta hanno
qualcosa in comune, conoscono il dolore dell'inferno e inseguono senza sosta la
verità, per poi raccontarli al prossimo. La raccolta non a caso si chiude cosi: fate del mio clarino un poema di cenere e
lanciatemi suono tra le pagine bianche.
Claudia Piccinno
GIANPAOLO G. MASTROPASQUA (Bari,
Novembre, 1979) Poeta, Medico Psichiatra e Maestro di Musica, ha vissuto a
Santeramo in Colle, Brescia e Siviglia. Attualmente lavora in qualità di dirigente
medico in Psichiatria nel DSM - ASL Lecce, nel reparto psichiatrico ATSM del
Carcere. Vincitore di vari premi nazionali e internazionali per la poesia edita
e inedita (Premio Istituto Italiano di Cultura “Nuove Lettere” per Opera
Prima – Napoli, Premio Internazionale Alda Merini; Premio Internazionale
Nabokov, Premio Donata Doni), è presente in rubriche, riviste specializzate,
quotidiani, antologie e blog letterari italiani ed esteri, programmi
radio-televisivi. Ha ideato e curato eventi (Poeti per il cambiamento,
LietoColle Sud Tour, Grand Tour Poetico, Freccia della Poesia, Artisti contro
lo stigma psichiatrico e carcerario). Ha partecipato, tra gli altri, al
Intercontinental YoungPoet Istanbul Festival, Sardam Alternative Literary
Readings Festival di Cipro, al Festival Internacional de Poesia Benidorm y
Costa Blanca e scelto tra i poeti italiani per il “Bombardeo de Poemas sobre
Milan” opera del collettivo cileno Casagrande. É membro e delegato del Liceo
Poetico de Benidorm e dei Poeti per la Cultura di Pace. É uno dei 7 poeti
contemporanei italiani protagonisti del film-documentario della regista
Donatella Baglivo “Il futuro in una poesía” presentato alla Mostra del Cinema
di Venezia. Ha pubblicato con l’editore LietoColle Silenzio con variazioni
(2005, prefazione di Michelangelo Zizzi), Andante dei frammenti perduti (2008),
Partita per silenzio e orchestra (2015, prefazione di Michele Passalacqua),
Danzas de Amor y Duende (Ed. Enkuadres, Valencia, edizione bilingue, 2016),
Dansuri de Dragoste sin Duende (Ed. Anamarol, Bucarest, edizione bilingue
2017), Viaggio salvatico (Ed. Fallone, 2018, prefazione di Giuseppe Conte),
Ologramma in La minore – Accordatura orchestrale 432 Hz (Ed. Caosfera, 2019,
note di Tomaso Kemeny e Valentina Colonna).
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