martedì 8 giugno 2021

LINO D'AMICO: "INEDITI"

Narcisi

 

La nostalgia , a volte, si desta silente,

distilla pensieri, echeggia ricordi,

li idealizza, inconsapevole,

in suoni, colori, odori, emozioni

e focalizza immagini ingiallite

del tempo di ieri, ormai fuggito.

 

Assorto e stupefatto, l’inconscio ricorda

quando, a Calendimaggio,

s’andava per narcisi, insieme,

su per i verdi prati della val Troncea

nel richiamo d’amore di marmotte sentinella,

eco in un cielo terso regno di aquile reali.

 

La nostalgia ruzzola, si fa rimpianto,

corre al di là del crinale dei monti intorno

dove il passo mai ci ha portato,

un altrove  rimasto un sogno inesplorato

 nel sentire del nostro esistere,

pur nel profumo di quei narcisi colti.

 

La nostalgia, a volte, s’invera… e racconta.

 

Stanze vuote

  

Quando il colore dell’aurora si palesa

e dona bagliori al nuovo giorno,

accarezzo fruscii di sensazioni mute

al di là di ogni altrove,

per dipanare un incantesimo

dal torpore disperso nel divenire,

buttare fuori il fiato, e ricominciare.

 

Si rincorre ogni attimo nel mio sentire

e quelle illusioni, quei miraggi

svaniscono, inconsistenti ,

bolle di sapone in balia dei dubbi,

fantasmi che ruzzolano nei miei affanni

in un tempo avvizzito che stempera le ore,

sfalda certezze sul ciglio di un nulla ambiguo,

tra stanze vuote, desideri mai sopiti,

mani piene di niente, nude di sogni

persi nell’eco vuota di passate stagioni

e giorni scoloriti, sempre più brevi.

 

E’ nuovamente notte, ed ogni intento svapora.

 

 

 

 

4 commenti:

  1. Pagina poetica completa: focalizza un sentimento sottile, totalmente umano, come è la nostalgia. Attraverso un paesaggio naturalistico che lo sollecita a rievocare, in questo caso la gita campestre nei prati di val Troncea, il poeta rivede la fioritura dei narcisi con le emozioni del passato, carichi di rimpianto e stupori, che mescolano il vissuto con il sogno, confondendo la realtà con l’illusione.
    Il poeta focalizza con dolcezza l’attesa del ritorno nell’emozione di un suono, di un profumo, dello sguardo limpido, nel ricordo di carezze d’amore. Pur non rinunciando al piacere del ricordo sa però che è giunto il tempo di avviarsi all’autunno della vita: lo vediamo nella scelta dei verbi, vigorosi : si desta, sente, ruzzola, corre…-i tempi inevitabili del divenire- e racconta….

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  2. Due liriche molto diverse, Lino mio. La prima viaggia sul registro della memoria, tematica che ti è particolarmente congeniale e ti consente di trascinare i lettori nei territori dei tuoi dolcissimi ricordi. In questa occasione siamo 'ruzzolati' con te "a Calendimaggio,/ (ove)s’andava per narcisi, insieme,/
    su per i verdi prati della val Troncea" . Un viaggio emozionante e di una luminosità filmica. La seconda poesia, più ermetica, può sembrare nichilista, in realtà credo sia un bilancio del tempo che fugge, degli affanni quotidiani, delle "mani piene di niente, nude di sogni",
    che fa male al cuore, ma rappresenta il fisiologico cedimento di un'ispirazione. In fondo il lirismo è catarsi e intimismo. E l'esistenzialismo, in tutte le sue accezioni lo eleva, gli dà linfa vitale. Sei proprio bravo, amico antico! Stringo forte te e il nostro immenso Maestro!

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  3. RICEVO E PUBBLICO

    Pagina poetica completa: focalizza un sentimento sottile, totalmente umano, come è la nostalgia. Attraverso un paesaggio naturalistico che lo sollecita a rievocare, in questo caso la gita campestre nei prati di val Troncea, il poeta rivede la fioritura dei narcisi con le emozioni del passato, carichi di rimpianto e stupori, che mescolano il vissuto con il sogno, confondendo la realtà con l’illusione.
    Il poeta focalizza con dolcezza l’attesa del ritorno nell’emozione di un suono, di un profumo, dello sguardo limpido, nel ricordo di carezze d’amore. Pur non rinunciando al piacere del ricordo sa però che è giunto il tempo di avviarsi all’autunno della vita: lo vediamo nella scelta dei verbi, vigorosi : si desta, sente, ruzzola, corre…-i tempi inevitabili del divenire- e racconta….
    Maria Grazia Ferraris

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  4. Carissime Maria Grazia e Maria, vogliate accettare il mio ringraziamento per il tempo e la pazienza che avete dedicato ai miei versi e per il benevolo giudizio con cui li avete considerati.
    Essere stato commentato da voi è, come sempre, un grande privilegio, così come essere accolto dal nostro mentore Nazario sul nostro scoglio. La vostra amicizia mi è cara.
    Lino D'Amico

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