Maria Rizzi, collaboratrice di Lèucade |
Amici miei,
vorrei augurarvi una Pasqua degna dell’Uomo che seppe morire e rinascere per salvarci, ma
sento di doverlo fare in punta di piedi, con pudore… Un tempio di fede è divenuto cenere e nulla
sembra avvenire per caso. Forse non siamo degni di definirci salvi.
In ogni caso, come dice Madre Teresa, occorre
saper pregare anche ‘nel tabernacolo di una cattedrale vuota’ per vederla risorgere.
Vi stringo al cuore.
Maria
Ho sentito il battito del tuo cuore
Ti ho trovato
in tanti posti, Signore.
Ho sentito il battito del tuo cuore
nella quiete perfetta dei campi,
nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota,
nell'unità di cuore e di mente
di un'assemblea di persone che ti amano.
Ti ho trovato nella gioia,
dove ti cerco e spesso ti trovo.
Ma sempre ti trovo nella sofferenza.
La sofferenza è come il rintocco della campana
che chiama la sposa di Dio alla preghiera.
Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza
della sofferenza degli altri.
Ti ho visto nella sublime accettazione
e nell'inspiegabile gioia
di coloro la cui vita è tormentata dal dolore.
Ma non sono riuscito a trovarti
nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.
Nella mia fatica
ho lasciato passare inutilmente
il dramma della tua passione redentrice,
e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata
dal grigiore della mia autocommiserazione.
Signore io credo. Ma tu aiuta la mia fede.
Ho sentito il battito del tuo cuore
nella quiete perfetta dei campi,
nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota,
nell'unità di cuore e di mente
di un'assemblea di persone che ti amano.
Ti ho trovato nella gioia,
dove ti cerco e spesso ti trovo.
Ma sempre ti trovo nella sofferenza.
La sofferenza è come il rintocco della campana
che chiama la sposa di Dio alla preghiera.
Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza
della sofferenza degli altri.
Ti ho visto nella sublime accettazione
e nell'inspiegabile gioia
di coloro la cui vita è tormentata dal dolore.
Ma non sono riuscito a trovarti
nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.
Nella mia fatica
ho lasciato passare inutilmente
il dramma della tua passione redentrice,
e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata
dal grigiore della mia autocommiserazione.
Signore io credo. Ma tu aiuta la mia fede.
MADRE TERESA DI
CALCUTTA
Grazie, Maria, per il pensiero e per la bellezza del testo che proponi alla nostra lettura. Come non accogliere questo dolce e profondo messaggio che muove dalla compassione e dall'amore per Cristo? Con la stessa preghiera e con le medesima riflessione, auguro a te e agli amici di Lèucade una serena e santa Pasqua.
RispondiEliminaGrazie Marisa, sei lieve e dolcissima. Ringrazio anche il nostro Condottiero che incarna lo spirito del Dono e rende il suo Scoglio un'isola di pace!
RispondiEliminaMaria Rizzi
Grazie, cara Maria per questi auguri, con un testo che porta un messaggio che fa riflettere. Un augurio di amore e di pace a te, al nostro meraviglioso condottiero ed a tutti gli amici di questa isola. Serenella Menichetti
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