domenica 9 febbraio 2020

NAZARIO PARDINI LEGGE: "IL MARE INVISIBILE" DI MARIA RIZZI

MARIA RIZZI, COLLABORATRICE DI LEUCADE


























Nel nuovo romanzo di Maria Rizzi
giustizia, amore, e mare come simbolo di vita.



    Siamo di fronte ad un nuovo capolavoro di Maria Rizzi. Scrittrice versatile, eclettica, personaggio di vasta cultura, sempre presente nelle presentazioni di autori che lei impreziosisce con ricami di accensione creativa. Già abbiamo scritto sul suo primo libro dal titolo ANIME GRAFFIATE, di cui ritengo appropriato riportare un  lacerto e da lì partire: “… sarà perché tante cose devono essere rivedute, perché abbiamo imboccato una strada cosparsa di ombre e penombre, di falsi miti, di falsi rimedi, ed  insoddisfazioni, per cui uccidere diventa un tiro al bersaglio, o vendere un figlio una cosa normale nella sua brutalità… Amara, come amara la vita. Amara anche se nel sottofondo c’è la commozione e la grazia di una scrittrice che sa stemperare le crudezze con sguardi rivolti ad un cielo azzurro e a un mare infinito sentiero per immaginare. È qui il grande messaggio del romanzo. Un’esortazione a credere. A credere a quei valori senza cui la vita stessa non sarebbe tale. Un invito ad amare, rivolto a tutti, a noi  genitori che siamo i responsabili della sorte dei giovani. E a tutti quei poteri che potrebbero e dovrebbero fare di più per il loro avvenire”. Tanti i nessi che legano e collegano la morale dei due romanzi. Dei veri apologi. Questo nuovo romanzo dal titolo Il mare invisibile è un giallo, un poliziesco, una storia, uno spaccato sociale, insomma pensate quello che vi pare, il fatto sta che ci troviamo di fronte ad una creatività scritturale di alta levatura. Tutto volge alla concretizzazione dei personaggi, per metterne in risalto le caratteristiche e la psicologia emotivo-investigativa; tante descrizioni con un senso ben preciso, finalizzate ad un obiettivo; fin dagli inizi se ne percepisce l’effetto, che spesso serve da prodromico ingresso ad avvenimenti crudi, come  le secche delle isole in questione “Quando il sole sorge una striscia color avorio spunta ai confini del mare e, nella luce, appaiono le due isole, dette “secche” per­ché disabitate, che hanno una morfologia caratterizzata dai tipi­ci aspetti di degradazione del granito, e sembrano rannicchiate, quasi si difendessero da qualcosa […]“. Per non  dire della natura, e del mare che qui con tutte le sue turbolenze, rappresenta il bene e il male dell’animo umano: chiarori, tempeste, furie, scaglie lucenti, e corpi galleggianti. Riferimenti all’uomo, ai suoi comportamenti. Tutto ha un senso nell’economia del romanzo, niente è superfluo, ogni parte ha una funzione determinante, un tassello senza cui la piramide crollerebbe. Da qui l’organicità, la linearità che contraddistinguono lo svilupparsi della storia. Le sequenze si inseguono le une le altre in una successione episodica quasi scientifica, direi: narrative, introspettive, descrittive. E tutto è frutto di una personalità ricca di pathos e di energia che si riversa totalmente nei contenuti dove tutto è canalizzato all’amore, alla giustizia, alla eguaglianza e alla fratellanza, elementi assenti nella società in cui si vive,  spesso cruda e priva dei valori a cui si rifà il romanzo, e che fanno da sottofondo nella trama. Bene e male, la continua diatriba dei due poli, bisogno di giustizia, scavo psicologico, capacità di introspezione, di approfondimento psicanalitico, la distanza fra uomini, il razzismo, l’emigrazione, il terrorismo, tutti ingredienti che si traducono in uno stile paratattico, essenziale, fluente e che avvince il lettore trascinandolo fino alla fine di una lettura senza respiro. Ma quello che emoziona e che ci acchiappa penso sia il riferimento ad una umanità non sempre disponibile in un  mondo in corsa; forse è proprio il motivo centrale che unisce i due romanzi di Maria, la quale riversa tutta la sua energia emotiva, tutto il suo bagaglio umano in scritti di alta  valenza. Qui ci sono tutte le problematiche che riguardano l’uomo contemporaneo, compresa la solitudine, e che ne fanno un essere in balia di una fretta che ci vede spersi e incapaci di amare. Dice Grazia: «Sai, Gianni (rivolgendosi a Venanti)… questa storia mi sta in­segnando che esiste un sistema di muri invisibili, che divide ine­sorabilmente gli uomini e aumenta le distanze.». D’altronde il compito del critico non è quello di rivelare ma di introdurre. A voi la lettura.

   Nazario Pardini
      


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8 commenti:

  1. Mio Condottiero, sono qui, attonita e felice come una bambina. Il romanzo non ti è arrivato e tu hai composto un'Elegia, che mi sembra impossibile possa riferirsi al "Il mare invisibile". Io ho provato giovedi a cimentarmi con il tuo "I dintorni dell'amore", ma è evidente che non sono all'altezza dei critici che popolano queste amate sponde. E mi ritrovo con l'anima resa nuda dalla tua esegesi così profonda da rendere un libro che credevo oggettivo specchio della mia vita, del mio essere... Come ho potuto meritarti? sono davvero l'Autrice di un testo che mette in rilievo argomenti così importanti senza perdere mai di vista la speranza, l'amore verso il prossimo, l'esigenza di tendersi ad arco verso il prossimo?
    Domani mattina ti chiamerò e so come andrà a finire... Per ora ti abbraccio convinta di possedere ricchezze inestimabili. Tu sei lo scrigno che il 'nostro' mare protegge; tu sei Dono di Dio!
    Non ti ringrazio, ti stringo forte forte e... mi commuovo.
    Maria Rizzi

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  2. Cara Maria, complimenti! Non sapevo che scrivessi romanzi che, dal mio punto di vista, sono la quintessenza della difficoltà. Una freccia di più al tuo arco che ne ha già tante.

    Carla Baroni

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  3. Cara Cara, hai ragione, vivo presentando altri Autori,organizzando eventi, Premi letterari e la passione che mi riempie la vita da sempre resta nascosta. Ogni tanto, per merito di qualche familiare, un romanzo esce dal cassetto. Ti confesso che io scriverei per la gioia e l'esigenza di farlo, non per pubblicare, ma sarei ipocrita nel non aggiungere che vedere una mia creatura illuminata da esegesi come queste mi rende immensamente felice. Grazie di cuore.
    Maria Rizzi

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  4. Complimenti, cara Maria! Sarà mia cura leggere e commentare il tuo nuovo libro. Auguri per un grande successo.
    Marisa Cossu

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  5. complimenti Maria e complimenti al prof Pardini per la nota critica. Spero di poterti leggere presto. Emanuele Aloisi

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  6. Cari Marisa ed Emanuele vi ringrazio infinitamente per le congratulazioni. Il merito è davvero tutto di Nazario, che ha letto il non scritto e soprattutto la mia anima. Vi voglio bene!
    Maria Rizzi

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  7. Maria grande, sono sicura che mi ci ritroverò. A presto. Giusy

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  8. Giusy bella, conoscendoti un pò dovresti proprio calarti in questa storia... Che onore sarebbe il tuo giudizio, anche negativo, tranquilla, non mi offendo mai! Un fortissimo abbraccio!
    Maria Rizzi

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