GALLERIA DI OPERE IN
POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
·
Alfonso Angrisani
Altre forme di preghiera
La speranza, l’attesa,
la sospensione dell’amore, l’esperienza della tolleranza,
e l’arroganza, il
torto innaturale del torvo comandare,
arcobaleno difficile
del navigare
per stagioni per anni
che vanno vanno
come queste nuvole che
scorrono
a volte leggere a
volte atre e nere
ed è questa ambivalenza
il mistero che mantiene la distanza
te lo chiedi da una
vita ma solo la domanda
ti accompagna come una
folle danza
come quando cammini
verso l’orizzonte
e sai che la meta è
distante finzione costante
ma alla fine ecco
basta una umida mattina
un momento lì al
confine tra buio e luce
tra prato e bosco e
suoni e il resto che tace…
allora scopri quella
preghiera sussurrata e immensa
quella bellezza che è
sacra commozione
partecipazione della
profonda essenza
e sai che per questo
non vorresti mai lasciarla
questa dura
esistenza
Critica in semiotica
estetica della Poesia “Altre forme di preghiera” di Alfonso Angrisani
Confidante e
familiare, in eco affabile, la parola dell’Angrisani dispiega la dialettica
della vita, che resta domanda aperta, senza la sintesi conclusiva al senso, che
affida alla rappresentazione nel costante rimando irraggiungibile della verità.
Eppure, è nel valore della meraviglia, primo motore dell’amore per la vita, che
l’uomo è sorpreso in un movimento condiviso, nella coinonia alla natura, alla
congiunzione degli opposti, nella molteplicità che rinsalda all’unità: è
nell’attimo di bellezza ineffabile che la domanda umana si sposa alla risposta
divina.
Alfonso mio, hai ricevuto la meritata critica in Semeiotica Estetica della prestigiosa Fulvia Minetti, perché hai composto un'Opera di grande rilevanza in questo momento storico, che mi ha commossa e coinvolta. Il senso delle parole dell'esegeta si coglie in questi versi sublimi: "ecco basta una umida mattina
RispondiEliminaun momento lì al confine tra buio e luce
tra prato e bosco e suoni e il resto che tace…
allora scopri quella preghiera sussurrata e immensa" Viene alla mente l’invito di Gesù a diventare come i bambini, ma anche la meraviglia di fronte all’essere, che costituì il principio della filosofia nell’antica Grecia. È questo stupore che mette e rimette in moto la vita, consentendole di ripartire in qualunque circostanza:l’atteggiamento da avere, in quanto la vita è un dono che ci dà la possibilità di ricominciare sempre.Il nostro passaggio terreno senza stupore diventa grigio, abitudinario, così la fede. La tua lirica assume senz'ombra di dubbio carattere di preghiera e di quest'ultima, come la poesia, possiede il mistero. D'altronde esistono misteri nell'universo che non siamo destinati a risolvere: chi siamo e perché siamo qui sono tra quelli: cercare le risposte ci rende vivi. Una lirica didattica, illuminante, che la Dottoressa Minetti ha colto in tutto il suo valore. Ringrazio te, amico caro, lei e oso abbracciarvi entrambi!