Marco dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
OSARE PER ESSERE (3° parte)
Lo "stress" di logoramento è
la "disumanizzazione" degli esseri e di tutti i comportamenti
psicofisici conseguenti.
Peraltro, come già detto, lo stress
mentale è connesso alle emozioni generate dagli eventi e, se rimane
costantemente nella fase più intensiva senza scarichi emotivi, crea una
pulsione ormonale di squilibrio organico generale.
"Umanizzare" l'organismo
significa quindi contrastare tale fenomenologia trasformando lo stress in forza
positiva di resistenza fisica e mentale.
Non bisogna dimenticare che la mente è
il conduttore applicabile del processo umanizzante avvalendosi di alcune
metodiche esperienziali quali: la visualizzazione creativa; il buonumore; gli
obiettivi realizzabili; il controllo del livello di tensione corporea; il
rilassamento; le buone relazioni sociali.
È opportuno esaminarle analiticamente
(come riferisce Roberto Re):
1) la visualizzazione creativa (una
forma di umanizzazione artistica della realtà) può esercitarsi per rivedere la
propria dimensione o interpretare diversamente fatti eliminando l'emotività
negativa.
2) la meditazione oltre ad equilibrare il
flusso più corretto di energia corporea, secondo D. Chopra e J. Classer
può rallentare il processo di invecchiamento biologico influendo su un ormone essenziale
(DHEA) che declina con l'età.
3) il buonumore (esempio il sorriso) aumenta
le difese immunitarie, stimola la circolazione, incrementa l'ossigenazione ed è
utile anche nelle sventure ridimensionando la pressione emotiva, P. Adams
sintetizza così: "l'humor è un eccellente antidoto allo stress".
4) il porsi obiettivi realizzabili. Un
vecchio proverbio afferma: "ogni maratona comincia dal primo passo".
L'umanizzazione di tutti i traguardi può
articolarsi in tappe frazionate che alimentano la positività estesa a risultati
produttivi.
5) controllo della pulsione corporea
consiste nel monitorare se stessi, nell'ascolto interiorizzato, osservando il
cumulo delle tensioni per provvedere di conseguenza alla difesa.
6) rilassamento attiva alcune utili
tecniche che ottengono il benessere connesso di mente e corpo.
7) le buone relazioni sociali abbattono
lo stress emotivo (amicizie, associazioni, eccetera) se intese in regime di
affinità empatica.
Anche la compagnia di animali domestici
può essere molto utile allo scopo.
Ma come efficacemente combattere lo
stress mentale?
La risposta sta nell' intelligenza
emotiva, nella psiconeuroimmunologia e nelle relazioni sociali.
P. Gauguin la vede così: "innanzitutto,
l'emozione! Soltanto dopo la comprensione".
Il malessere mentale si esprime
attraverso un malessere fisico: il corpo è un valvola di sfogo.
Stati emotivi negativi divengono
sintomi e patologie.
L'emozione anche immediata, può
educarsi imparando a modificare la capacità di risposta agli stimoli esterni (intelligenza
emotiva).
Questa modifica si può attivare
adottando alcune strategie come: riconoscere le emozioni; gestirle, stimolando
positivamente la mente; dedicarsi allo sport; accettare le critiche.
"La radice di ogni salute è nel
cervello. Il suo tronco e nell'emozione. I rami e le foglie sono il corpo. Il
fiore della salute fiorisce quando tutte le parti lavorano insieme" (P.
Gauguin).
Si è parlato di sistemi da adottarsi
per auto-modificarsi dell'emozionalità connessa alla progressione spirituale,
testimoniata dalla coscienza da cui si possono desumere valori e interessi
immateriali vari.
Un metodo efficace è senza dubbio
quello di essere consapevoli dei propri stati d'animo e della conseguente
influenza sul processo esistenziale della progressione spirituale.
Lo "spirito" o "spirito
vivifico" (secondo gli stoici) è infatti strettamente finalizzato al
riconoscimento gestionale delle emozioni e si amplifica nel'operosità
individuale/collettiva quando il corpo viene liberato dalla pressione di stress
emotivo spostando la tensione interiore con l'aiuto di positività
ricorrenti (es. il sorriso...) a compensazione di percezioni negative.
Altri "sistemi" di
opposizione positiva si possono rivelare sia nella ripetizione di giusti composti
emotivi per attivare risposte mentali crescenti ad ogni dimensione situazionale
ambientale, sia nel dedicarsi regolarmente ad attività sportive sbloccanti e
ossigenanti.
Ancora, l'accettazione delle critiche è
fondamentale base di recupero dell' in sé che si trasfonde nella forza dello "spirito".
Quindi: riconoscere i propri difetti, "mettersi
in gioco" con l'aiuto di persone amiche e competenti, valutare le stesse
critiche, costituiscono componenti fondamentali nell'acquisizione di strumenti
interiori idonei a sintonizzare la spiritualità sulla realizzazione della
propria umanizzazione.
Con la psico neuro immunologia si
studiano i rapporti esistenti tra il sistema nervoso centrale e il sistema
immunitario.
In questo modo si possono ridefinire l'elaborazione
mentale (riferita ad un evento specifico) ed anche l'emozione collegata (eliminando
la paura), immaginando una realtà positiva (come si vorrebbe) con esercizi di
visualizzazione congruente (il cervello non distingue un evento reale da uno
immaginario).
Dalla P.N.I. si perviene ad una
connessione interiorizzata (ovvero spiritualizzata) con opportune relazioni
sociali implicanti forme di comunicazione positive che si connotano nell'eventuale
"perdono" e nel ringraziamento.
Una massima indiana sintetizza
efficacemente: "Come sarebbe la vita domani se non avessi quello per cui mi
sono dimenticato di ringraziare oggi?".
"Perdonare" significa anche
bloccare il passato che potrebbe fare male.
E qui lo "spirito"
esprime se stesso nella propria potenza rivoltandosi alle abitudini ed ai modi
di pensare radicati e valenti, ma non risolutivi, perché dolore e piacere
(leve biologiche fondamentali) senza l'aiuto della "spiritualità felice"
provocano drammi patologici insolubili e condizionano irreversibilmente
l'evoluzione dell'umanità ovvero la musica dell'anima nella libertà e
responsabilità delle azioni e obbligazioni morali.
L'intelligenza dello "spirito"
completa il percorso dell'interrelazione universale che si umanizza totalmente
quale entità vivente composta di esseri e cose.
L'intimismo della spiritualità
soggettiva esprime ogni frazionismo in dettaglio dai sentimenti alle emozioni,
dalle percettibilità più profonde all'analisi più oggettivata.
Ne consegue che l'itinerario nell'anima
(soffio) articolato in molte tendenze e tradizioni (dai greci agli ebrei, dal
cristianesimo alle religioni orientali) si ricomprenda nelle più varie teologie
per approdare all'Assoluto dell'essere esistenziale che è lo "Spirito"
nella sua essenza primaria.
Vivere l'essere significa quindi fuoriuscire
dai limiti della "ragione scomposta" per avvicendarsi nel percorso più
difficile che si possa pensare: il percorso dell'altra realtà spiritualizzata
dall'umanizzazione totale.
Marco
dei Ferrari
. Marco dei Ferrari prosegue in questa sua importante analisi dei comportamenti umani, indicando nell'autocoscienza e nella ricerca dell'equilibrio il percorso da compiere verso . Mi congratulo vivamente con l'autore che vedo felicemente impegnato in questa evoluzione della ragione umana verso la spiriotualità.
RispondiEliminaFranco Campegiani
. Marco dei Ferrari prosegue in questa sua importante analisi dei comportamenti umani, indicando nell'autocoscienza e nella ricerca del proprio equilibrio il percorso da compiere verso il centro del proprio essere. Quell'essere che fuoriesce . Mi congratulo vivamente con l'autore che vedo felicemente impegnato in questa evoluzione della ragione umana verso lo spirito.
RispondiEliminaFranco Campegiani
RICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaCommento a OSARE PER ESSERE TERZA PARTE di Marco dei Ferrari
<>. Marco dei Ferrari prosegue in questa sua importante analisi dei comportamenti umani, indicando nell'autocoscienza e nella ricerca del proprio equilibrio l'itinerario da compiere verso l'essere <>. Mi complimento vivamente con l'autore che vedo felicemente impegnato in questa evoluzione della ragione umana verso il proprio spirito.
Franco Campegiani