OSARE PER ESSERE (2° parte)
Marco dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade
La coscienza "prima"
esistente nell'essere umano (come sostiene Franco Campegiani) non può
prescindere da riflessioni relative alla dimensione temporale di riferimento nei
suoi effetti bloccanti (paura del passato e preoccupazione del futuro).
Paulo Coelho la interpreta così: "se presterai
attenzione al presente, potrai migliorarlo. E se migliorerà il presente, anche
ciò che accadrà dopo sarà migliore".
I pensieri riferiti al passato e al
futuro infatti distraggono, nella società tecno-contemporanea, a tal punto da
impedire il godimento dell'attimo da viversi.
Ecco come lo "scenario"
tempistico assume connotazioni imprevedibili e incontrollabili.
L'eccesso di attenzione psichica al
domani, connesso anche all'educazione, tuttavia non deve dimenticare il
bilanciamento delle conseguenze negative e positive di una particolare
attività.
Una forte paura del passato si traduce spesso
in un'occupazione assillante della mente gestita da un senso di colpa
devastante.
Wayner Dyer la vede così: "di tutti gli
sprechi di energia emozionale il senso di colpa è di gran lunga il maggiore
perché, per definizione, ti senti paralizzato nel presente per una cosa che ha
già avuto luogo".
Insoddisfazione, preoccupazione sono
altri stati d'animo che impediscono di perseguire al meglio gli obiettivi
programmati.
"Vivere" il presente è comunque
molto complesso; solo essere contenti senza motivo o essere sempre impegnati
con qualcosa può permettere l'approccio al modello più convincente di azione.
L'umanizzazione del "vivere"
quale sfida costante alle negatività soffocanti, si può manifestare
dunque oltre la ripetizione della mediocrità dilagante, con scelte coraggiose
totalizzanti.
Alcune scelte strategiche aiutano alla
consapevolezza di agire liberamente, senza paletti mentali ostruzionistici e
cioè: modificare le abitudini, mantenere la mente concentrata sul presente senza
divagazioni, agire con calma per migliorare la qualità della vita,
considerare sempre attentamente i "dettagli" non solo importanti, ma anche in apparenza inutili.
L'osare si consolida nella
spiritualizzazione del tempo di cui presente, passato, futuro costituiscono i
momenti più significanti nell'assedio degli esseri senza tregua; occorre
pertanto provvedere alla sua gestione anche spirituale nel miglior modo
possibile, scegliendo gli obiettivi/azione destinati a "sistematizzarne"
gli effetti operativi umanizzanti.
Nell'era della velocità tecno e del
caos si assiste anche alla sovrapposizione/confusione
del tempo (dal lavoro allo svago alla famiglia).
È sempre più necessario pertanto "gestire",
nella totalizzazione, ore, giorni, settimane, mesi per raggiungere finalità
programmate (anche umanizzanti).
David Allen in un suo libro del 2001 propone sei
basi gestionali del tempo da meditare tutt'ora: raccogliere; elaborare;
organizzare; pianificare; agire; rivedere.
Althsuler fuoriesce dal concretismo per condurci
ad una riflessione di umana valenza.
"La cattiva notizia è che il tempo
vola. La buona notizia è che sei il pilota" (M. Althsuler).
Conciliare l'efficienza produttiva con
una corretta visione umanizzabile degli obiettivi non è semplice, ma
soffermarsi sulle basi di Alien sembra opportuno e utile:
A) Raccogliere: significa utilizzare il
minor numero possibile di contenitori di raccolta di input vari (appunti,
documenti sparsi in ogni direzione fisica-digitale e in ogni spazio
lavorativo-privato-pubblico)
B) Elaborare: consente di porsi domande
contro il rischio di accumulare materiale inutile e quindi programmare una risposta
di reattività attiva corrispondente (delegare, fare, rimandare).
C) Organizzare: significa applicare un
insieme di abitudini e comportamenti, procedure, oggetti atti ad approfondire
tematiche, con criteri chiari e scrupolosi.
D) Pianificare: sottolinea priorità-contesto-tempo-energia
(cioè la scelta delle attività che hanno più valore per il raggiungimento di traguardi
prestabiliti). Le priorità devono essere pochissime nell'individuare che cosa
poter fare in ogni situazione, valutando tutte le variabili. L'energia
disponibile (fisica e mentale) si connette alla conoscenza di sè e del tipo di
attività da svolgersi con il buon senso e l'istinto più opportuni.
E) Agire: i ladri di tempo più abili si
nascondono nelle pieghe dei dettagli quotidiani. Sfruttare il massimo della
concentrazione nei momenti migliori della giornata (nemici sono il multitasking
e le interruzioni) è l'osare più compatibile con la volontà di
"spiritualizzare" ogni risultato.
Importante è poi capire su quali
situazioni sia possibile un controllo effettivo al fine di effettuare scelte
coerenti e produttive.
Steven Covey indica le sei cose su cui avere un
controllo 1) le proprie azioni 2) le parole proprie 3) pensieri e credenze 4)
emozioni 5) valori 6) il tempo.
Ecco il tempo nuovamente
protagonista dei nostri gesti/obiettivo che Schopenhauer inquadra da par suo: "La
gente comune si preoccupa unicamente di passare il tempo; chi ha un qualche
talento pensa invece ad utilizzarlo" (Arthur Schopenhauer)
F) Rivedere: è necessaria naturalmente
la manutenzione periodica del sistema,che significa affinare le tecniche di
lavorazione, pianificazione, azione (la revisione può essere settimanale e
mensile) per potenziare ed imparare.
Queste metodiche evidenziano tutta la
complessità dell'Essere nelle sue più varie esplicazioni applicative
conseguenti alla sua frammentazione (necessaria) nelle contingenze
dell'esistenzialità umanizzata dallo Spirito di presenza, di sfida, di
coesistenza.
Il confronto poi con il flusso
programmato di energie finalizzate e diffuse nel sociale/individuale
costituisce il "motore" del divenire.
Un'importante "contingenza"
che l'Essere non può trascurare è quella dell'umanizzazione fisico-psichica
nel suo sviluppo più ampio rapportato al "sistema" dei risultati di
programma.
L'umanizzazione del corpo aiuta la
mente e viceversa.
"Mens sana in corpore sano"
sostenevano gli antichi Romani e Roberto Re nelle sue esaustive analisi ne
conferma la validità.
Infatti un corpo allenato, forte,
sviluppa nell'individuo un sistema mentale altrettanto potente, alimentando
ogni produttività applicata.
Ma il corpo ha limiti oggettivi
(naturali) che, se oltrepassati, possono causare uno squilibrio pericoloso
chiamato "stress".
Esistono varie tipologie di stress:
fisiologico, tossicologico, mentale, emotivo... ed il suo squilibrio energetico
(stress eccessivo) può essere logorante per l'individuo sino a degenerare in
patologie gravi e complesse (spesso incurabili).
A. Loya (psicologo/naturopata) interpreta
così: "Quando lo stress situazionale si accumula nel tempo crea un livello
di stress fisiologico. E questo provoca quasi ogni disturbo e malattia".
Anche Jim Rohn consiglia di
trattare con riguardo il corpo: "Abbi buona cura del tuo corpo, è l'unico
posto in cui devi vivere".
E' bene ricordare che lo stress
fisico può essere causato da molti fattori: lavoro meccanico eccessivo o
sbagliato; assenza di riposo; cattiva alimentazione; tossine ambientali.
Per quanto attiene le tossine, è
bene sapere che ogni anno si è esposti a più di 80.000 sostanze chimiche e
metalli pesanti ingeriti, toccati o inalati.
L'energia fisica e mentale quotidiana
poi si rinnova con rispetto dei ritmi vitali e alimentari.
In proposito L. Gifty Akita così
si esprime: "Il relax è l'inizio della creatività".
E. Stanley avverte: "Quelli che pensano di
non avere tempo per gli esercizi fisici dovranno presto o tardi trovare tempo
per le malattie".
E Terry Guidlemets: "Quando
si tratta di mangiare sano e fare esercizio fisico non esiste il -comincerò
domani- domani è già malattia".
La produttività è dunque intrinseca al processo
motivazionale temporale di cura in tutti gli aspetti dell'interiorità come
emozioni e relazioni della mente.
L'emozionalità (da gestirsi) è
fondamentale in
quanto causa degli eventi di stress.
Lo stress è parte della vita e
anche positivo in piccole dosi (aiuta a rafforzare la volontà) e lo stress
emotivo attiva risposte a livello biochimico (adrenalina) molto importanti a
fronte di pericoli improvvisi.
Sullo stress così si esprime Donald
Tubesing: "Lo stress è come una spezia. Nella giusta proporzione
esalta il sapore di un piatto. Troppo poca produce un blando, noioso pasto:
troppa può soffocarlo".
Marco
dei Ferrari
La coscienza "prima", spirituale, di cui parla Marco dei Ferrari, citandomi (cosa di cui gli sono grato), non può non confrontarsi con la dimensione temporale (coscienza "seconda", potremmo dire), nei suoi "effetti bloccanti". Arginare tali condizionamenti significa contenere l'invadenza del tempo (passato e futuro) per concentrarsi unicamente sul momento attuale. E ciò significa attivare la propria sorgente spirituale che vive in un eterno presente, all'interno (non all'esterno) della temporalità. Trovo molto interessante le svariate e complesse elaborazioni che lo studioso porta avanti, tutte tendenti alla promozione di quell'Equilibrio magistralmente sintetizzato nell'antico detto romano: "Mens sana in corpore sano". Complimenti e ad maiora.
RispondiEliminaFranco Campegiani
La coscienza "prima", spirituale, di cui parla Marco dei Ferrari, citandomi (cosa di cui gli sono grato), non può non confrontarsi con la dimensione temporale (coscienza "seconda", potremmo dire), nei suoi "effetti bloccanti". Arginare tali condizionamenti significa contenere l'invadenza del tempo (passato e futuro) per concentrarsi unicamente sul momento attuale. E ciò significa attivare la propria sorgente spirituale che vive in un eterno presente, all'interno (non all'esterno) della temporalità. Trovo molto interessante le svariate e complesse elaborazioni che lo studioso porta avanti, tutte tendenti alla promozione di quell'Equilibrio magistralmente sintetizzato nell'antico detto romano: "Mens sana in corpore sano". Complimenti e ad maiora.
RispondiEliminaFranco Campegiani